I profughi partecipino alla manutenzione dei parchi

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pervenuta in redazione

CAMPIGLIA 23 giug­no 2015 — L’ac­coglien­za di profughi dal­l’Africa e dal Medio Ori­ente nei Comu­ni del­la Val di Cor­nia, potrebbe essere una risor­sa per la Val di Cor­nia e una grande occa­sione per la tutela del ter­ri­to­rio.
Si trat­ta di potere e vol­ere pro­porre a queste per­sone di parte­ci­pare alla manuten­zione del ter­ri­to­rio che li ospi­ta. Evi­den­te­mente con una volon­taria accettazione da parte loro e una col­lab­o­razione remu­ner­a­ta. Si trat­terà di dis­cutere con la popo­lazione e con i Sin­da­cati per evitare dei con­flit­ti, ma bisogna ricor­dare che non si trat­ta di dare uno stipen­dio, ma solo una cifra, che dovrebbe essere diret­ta­mente gesti­ta dai Comu­ni, quale tes­ti­mo­ni­an­za del rispet­to del lavoro di per­sone che han­no già il sosteg­no delle Sta­to Ital­iano.
Evi­ti­amo di con­fondere il prob­le­ma dei profughi con il prob­le­ma degli immi­grati. Se i pri­mi non aspet­tano altro che andarsene per rag­giun­gere altri pae­si, i sec­on­di sper­a­no di trovare una sis­temazione sta­bile nel nos­tro paese. Solo in quest’ultimo caso si aprono tan­ti prob­le­mi reali (facil­ità di acces­so all’asseg­nazione di case, acces­so gra­tu­ito ai nidi, ecc. che con­flig­gono con le neces­sità di cit­ta­di­ni ital­iani in dif­fi­coltà) e fan­no nascere gli atteggia­men­ti di repul­sa tra le per­sone più deboli, meno infor­mate e più impau­rite che ven­gono sfrut­tati da politi­ci che fan­no del razz­is­mo e naz­i­fas­cis­mo il tram­poli­no di lan­cio per un potere per­son­ale con slo­gan demen­ziali e sen­za mai fare una pro­pos­ta di soluzione vera e real­is­ti­ca.
Alla stazione di Ven­tu­ri­na siamo di fronte a profughi e non a per­sone che “ci rubano il lavoro”e si sug­gerisce allo­ra che queste per­sone siano messe in con­dizione, fino a che non saran­no sos­ti­tu­ite da altri profughi, di parte­ci­pare per esem­pio alla manuten­zione dei Parchi del­la Val di Cor­nia e alla tutela del ter­ri­to­rio.
Con­di­vidi­amo in pieno le parole del Sin­da­co di Suvere­to sul­l’ar­go­men­to e aggiun­giamo che oltre ad ospi­tar­le e far loro sen­tire che tut­ta la cit­tad­i­nan­za accoglie per­sone che han­no prefer­i­to rischiare la morte in un viag­gio ter­ri­bile pur di fug­gire dal ris­chio anco­ra più alto di morire nei loro pae­si, dovrem­mo far loro conoscere il luo­go che li ospi­ta, la sua sto­ria, le sue tradizioni, i suoi cos­tu­mi tan­to diver­si da quel­li a loro conosciu­ti.
E’ così che si costru­is­cono i pon­ti tra le gen­ti ed è questo che l’Eu­ropa si rifi­u­ta di fare dimostran­do che ques­ta inte­sa, come sogget­to cul­tur­ale e politi­co dota­to di uno spir­i­to in gra­do di super­are i nazion­al­is­mi, non è mai nata.
Chiedi­amo allo­ra che i Comu­ni del­la Val di Cor­nia si col­legh­i­no tra di loro per gestire, nel loro pic­co­lo, un’e­mer­gen­za che in realtà dur­erà anni se non decen­ni o almeno fino a quan­do dur­eran­no le guerre, i con­flit­ti reli­giosi, le deser­ti­fi­cazioni dovute ai cam­bi­a­men­ti cli­mati­ci, tut­ti doni di due­cen­to anni di sfrut­ta­men­to da parte dei pae­si europei, nord amer­i­cani e ulti­ma­mente asi­ati­ci.
Si pro­pone un meto­do di lavoro col­let­ti­vo e diame­tral­mente oppos­to a quel­lo adot­ta­to dal­la Sin­da­ca Sof­frit­ti che non ha infor­ma­to i cit­ta­di­ni del­l’ar­ri­vo di 60 profughi, che non ha dato loro nep­pure il ben­venu­to con­sideran­do solo il prob­le­ma di ordine pub­bli­co da trattare col prefet­to accettan­do che venis­sero rel­e­gati nel­la parte più lon­tana e des­o­la­ta del ter­ri­to­rio comu­nale, che non ha avu­to nep­pure la fan­ta­sia di chiedere ai gran­di Comu­ni del­la Toscana, Firen­ze in prim­is, di regalare un pò delle centi­na­ia di bici­clette rimosse dai vig­ili e non recla­mate, per met­ter­le a dis­po­sizione di queste per­sone per­me­t­ten­do loro di girare un pic­co­lo pez­zo di un mon­do per loro tut­to nuo­vo.

Comi­ta­to per Campiglia, Arch. Alber­to Pri­mi

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