I sindaci vogliono mani libere sulle coste

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 14 mar­zo 2015 ‑L’intervento dei Sin­daci di Piom­bi­no, Campiglia, San Vin­cen­zo e Sas­set­ta a sosteg­no delle posizioni del con­sigliere regionale del PD Tor­toli­ni sul Piano Pae­sag­gis­ti­co regionale fa emerg­ere gravi ele­men­ti di rif­les­sione polit­i­ca.
Il pri­mo riguar­da la democrazia. Sen­za nes­sun imbaraz­zo i Sin­daci ammet­tono che loro, nei mesi scor­si, han­no pre­sen­ta­to osser­vazioni al Piano Pae­sag­gis­ti­co regionale. Sic­come la piani­fi­cazione ter­ri­to­ri­ale non com­pete a loro ma ai Con­sigli Comu­nali ci chiedi­amo, e gli chiedi­amo, con quale dirit­to, igno­ran­doli, si sono arro­gati il potere di pro­porre mod­i­fiche che incider­an­no sul liv­el­lo di tutela delle nos­tre coste.
La sec­on­da riguar­da la coeren­za polit­i­ca. Piom­bi­no, Campiglia e Suvere­to han­no approva­to un Piano Strut­turale uni­co e, recen­te­mente, Rego­la­men­ti Urban­is­ti­ci coor­di­nati. Si pre­sup­pone che in mate­ria di tutela del pae­sag­gio deb­bano oggi muover­si in modo coor­di­na­to e coer­ente. Leg­giamo invece che le osser­vazioni al Piano pae­sag­gis­ti­co sono state for­mu­late dai Sin­daci di Piom­bi­no e Campiglia, ma non da quel­lo di Suvere­to, men­tre com­pare il Sin­da­co di Sas­set­ta, fino ad oggi estra­ni­a­to da ogni piani­fi­cazione coor­di­na­ta, e il Sin­da­co di San Vin­cen­zo che sta elab­o­ran­do un piano strut­turale per con­to pro­prio. Stranezze del­la polit­i­ca che sono però seg­no di una grave con­fu­sione isti­tuzionale.
Infine il mer­i­to. Il Piano Pae­sag­gis­ti­co adot­ta­to dal­la Regione con­sid­era pri­or­i­tario “Evitare le espan­sioni inse­dia­tive dei cen­tri urbani costieri (San Vin­cen­zo, Piom­bi­no, Fol­loni­ca) nonché la pro­lif­er­azione delle piattaforme tur­is­ti­co ricettive lun­go il litorale (con par­ti­co­lare rifer­i­men­to ai trat­ti tra San Vin­cen­zo e Barat­ti, tra Piom­bi­no e Fol­loni­ca, tra Fol­loni­ca e Por­tiglioni) e favorire la riqual­i­fi­cazione pae­sag­gis­ti­ca di quelle esisten­ti.” Posizione che i Sin­daci han­no ritenu­to trop­po lim­i­ta­ti­va e che han­no così rifor­mu­la­to ”Evitare le espan­sioni inse­dia­tive dei cen­tri urbani costieri (San Vin­cen­zo, Piom­bi­no, Fol­loni­ca), qual­i­fi­care l’insediamento delle piattaforme tur­is­ti­co ricettive lun­go il litorale (con par­ti­co­lare rifer­i­men­to ai trat­ti tra San Vin­cen­zo e Barat­ti, tra Piom­bi­no e Fol­loni­ca, tra Fol­loni­ca e Por­tiglioni) sec­on­do cri­teri di sosteni­bil­ità, minore inva­siv­ità, e qual­ità ambi­en­tale, eco­log­i­ca e pae­sag­gis­ti­ca degli inter­ven­ti. Favorire la riqual­i­fi­cazione pae­sag­gis­ti­ca di quelle esisten­ti”. La dif­feren­za non è affat­to sot­tile. Per la Regione le espan­sioni inse­dia­tive lun­go le coste van­no evi­tate, per i Sin­daci pos­sono essere con­sen­tite se rispon­den­ti a cri­teri qual­i­ta­tivi. Non è cosa di poco con­to.
Tor­toli­ni si acco­da e ripro­pone in Regione l’emendamento dei Sin­daci, sal­vo poi tentare di sminuirne la por­ta­ta affer­man­do che nuovi inse­di­a­men­ti potreb­bero in ogni caso essere pre­visti oltre i 300 metri dal­la bat­ti­gia per­ché pri­ma la cos­ta è sot­to­pos­ta a vin­co­lo pae­sag­gis­ti­co dal­la legge Galas­so. Come sa bene il con­sigliere Tor­toli­ni il vin­co­lo pae­sag­gis­ti­co non dispone l’inedificabilità, ma solo l’obbligo di un parere del­la Soprint­en­den­za. Può invece far­lo il Piano Pae­sag­gis­ti­co ed è questo che Tor­toli­ni e i Sin­daci del PD non vogliono. Sen­za con­sid­er­are che nuovi inse­di­a­men­ti oltre i 300 metri dal­la bat­ti­gia sono des­ti­nati ad incidere pesan­te­mente sul pae­sag­gio e sul­la fruizione delle nos­tre coste.
Al di la del fraseg­gio sul­la qual­ità eco­log­i­ca e pae­sag­gis­ti­ca, ci pare tut­to molto chiaro. Il Pd del­la Val di Cor­nia vuole ridurre le tutele per le nos­tre coste, las­cian­do aper­ta la por­ta ad altri inse­di­a­men­ti in nome del­lo svilup­po. In questi ter­ri­tori, in un lon­tano pas­sato, altre ammin­is­trazioni sono state capaci di con­cepire piani rego­la­tori coor­di­nati e un vas­to sis­tema di aree pro­tette lun­go la cos­ta. Lo han­no fat­to stral­cian­do pre­vi­sioni inse­dia­tive per mil­ioni di metri cubi (sul promon­to­rio di Pop­u­lo­nia e lun­go la cos­ta di Rim­igliano) e rimuoven­do la lot­tiz­zazione abu­si­va del­la Ster­pa­ia che ave­va ingab­bi­a­to le spi­agge e 180 ettari di bosco. Sono state quelle ferme scelte di tutela a con­sen­tire la cresci­ta e la qual­i­fi­cazione del tur­is­mo. Scelte che oggi, dopo i ced­i­men­ti alla spec­u­lazione immo­bil­iare di questi ulti­mi decen­ni, van­no raf­forzate per difend­ere quel­lo che res­ta del nos­tro pae­sag­gio e per sostenere l’ulteriore qual­i­fi­cazione del tur­is­mo. I Sin­daci di Piom­bi­no, Campiglia, San Vin­cen­zo e Sas­set­ta esp­ri­mono oggi una visione del tut­to oppos­ta e, da quel che affer­mano, vor­reb­bero tac­itare chi­unque si azzar­di ad esprimere critiche, com­pre­si i Sin­daci pro­tag­o­nisti di altre, migliori, sta­gioni politiche. Brut­to seg­no.

Assem­blea San Vin­cen­z­i­na
Assem­blea Popo­lare Suvere­to
Comune dei Cit­ta­di­ni
Un’altra Piom­bi­no

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