I tempi si allungano, ancora ulteriori sacrifici

· Inserito in Lavoro e lavori, Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 1 set­tem­bre 2015 — Dai 30 ai 48 mesi sem­br­erebbe il tem­po sti­ma­to per un even­tuale prog­et­to che ten­ga con­to di inves­ti­men­ti e diver­si­fi­cazione e rein­dus­tri­al­iz­zazione per l’ex sta­bil­i­men­to Luc­chi­ni , oggi Afer­pi. Il tut­to ovvi­a­mente con prog­et­ti alla mano che però ad oggi sem­br­ereb­bero non essere sta­ti anco­ra piani­fi­cati e autor­iz­za­ti, quin­di anco­ra altri mesi da aggiun­gere in media 7/8 mesi per le autor­iz­zazioni. Questi dati risul­tereb­bero addirit­tura aval­lati da doc­u­men­ti dove si fa rifer­i­men­to ai vari set­tori, dati che sarebbe nec­es­sario che qual­cuno smen­tisse o in caso appro­fondisse.
E men­tre si con­suma il dram­ma per cir­ca 6.000 per­sone (se si con­sid­era che sono in CIGS più di 1.000 per­sone e molte altre in sol­i­da­ri­età e che in media alla fine le per­sone coin­volte sono queste), le aziende del­l’in­dot­to stan­no aspet­tan­do di conoscere se e quale sarà il pro­prio des­ti­no. Alcu­ni lo han­no già conosci­u­to andan­do ad incre­mentare il numero dei dis­oc­cu­pati. A questo va aggiun­to che i più for­tu­nati, quel­li in sol­i­da­ri­età ricev­er­an­no ret­ribuzioni anco­ra più basse, poiché la Regione Toscana ha sospe­so le inte­grazioni al red­di­to, men­tre col­oro che sono in CIGS per­cepi­ran­no, tenen­do con­to di mas­si­mali ai quali van­no tolte le aliquote fis­cali, una ret­ribuzione di cir­ca 800 euro.
Questo lo sce­nario, tralas­cian­do il dis­a­gio di un intero ter­ri­to­rio che pian piano si tro­verà, suo mal­gra­do, a con­di­videre situ­azioni eco­nomiche che nec­es­sari­a­mente porter­an­no le famiglie sem­pre più al risparmio ed alla rin­un­cia anco­ra per molti lunghi anni .
All’in­con­tro al Mise i sin­da­cati, a nos­tro avvi­so, non dovran­no andar­ci in modo remis­si­vo ma riven­di­can­do che non si per­da altro tem­po per la real­iz­zazione degli inves­ti­men­ti.
Se a ques­ta richi­es­ta non ci sarà una rispos­ta esaus­ti­va occorre che il sin­da­ca­to pro­muo­va da subito una mobil­i­tazione che coin­vol­ga l’in­tero ter­ri­to­rio.
Comunque, se ci saran­no altri dilazion­a­men­ti e ritar­di, occorre che il Gov­er­no ripren­da in mano la situ­azione e rive­da il “mod­el­lo Piom­bi­no”.
Abbi­amo appre­so dal­la stam­pa che il sin­da­co ha final­mente accolto la pro­pos­ta delle quat­tro Asso­ci­azioni ( Res­ti­amo Umani ‚“Rug­gero Tof­fo­lut­ti ” con­tro le mor­ti sul lavoro, Lavoro Salute Dig­nità e Legam­bi­ente) di un con­siglio comu­nale aper­to . Ques­ta vol­ta ci atten­di­amo che l’im­peg­no sia ono­ra­to e, vista la situ­azione, che il Con­siglio Comu­nale sia con­vo­ca­to nei prossi­mi giorni approvan­do un piano di aiu­to con­cre­to per i lavo­ra­tori che sono in cas­sa inte­grazione, in mobili­ta o licen­ziati, occoro­no soluzioni non sim­boliche. Come sarebbe altret­tan­to nec­es­sario che fos­se ero­ga­ta la sol­i­da­ri­età rimas­ta in sospe­so (da gen­naio a giug­no) e si facesse chiarez­za sul­la ques­tione del TFR, che appar­tiene ai lavo­ra­tori, di cui ora­mai da trop­po tem­po si par­la sen­za trovare soluzioni con­crete.

Grup­po Mino­ran­za Sin­da­cale

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