Idee confuse dei Comuni su Asiu e le sue strategie
PIOMBINO 1 marzo 2016 — Ci sono almeno due cose chiare nel progetto RIMateria:
- il fatto che si occuperà di progettazione, realizzazione e gestione di impianti per il trattamento, il recupero, il riciclo e lo smaltimento in sicurezza dei rifiuti speciali e speciali pericolosi, di progettazione e realizzazione di interventi di bonifica delle aree industriali e dei siti contaminati, insomma di attività di mercato per l’attuazione delle quali dovrà competere nel mercato,
- il fatto che la parte rimanente di Asiu, dopo il conferimento della parte che si occuperà di rifiuti urbani a Sei Toscana, sarà conferita a RIMateria entro il 2016.
È chiaro tutto questo agli enti proprietari di Asiu che, avendo Asiu il 75% di RIMateria, sono anche indirettamente proprietari anche di essa? Dalla lettura delle deliberazioni con le quali Piombino, Campiglia e Suvereto hanno modificato il vecchio statuto dell’ Asiu sembra proprio di no.
Vediamo nel dettaglio continuando il discorso.
Nel 2016 gli impianti di Asiu tratteranno i rifiuti urbani per conto di Sei Toscana, che questo avverrà fino alla fine del 2016 e non più e che in questo periodo ospiteranno anche rifiuti speciali non pericolosi e pertanto che anche Asiu sta facendo un’ attività di mercato.
Dunque né RIMateria né Asiu possono fin da ora essere classificate come servizi pubblici locali o servizi pubblici locali di rilevanza economica. Poco importa che quello che si chiama comunemente codice dell’ ambiente (Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale) affermi che la gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse. È una definizione generale che non incrina certo il fatto che i rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi siano attività di mercato.
Per adeguare Asiu a questa situazione e, dice la deliberazione del Comune di Campiglia, “per renderla conforme ai bandi di finanziamento pubblico” (per la verità cosa assai dubbia che il Comune di Campiglia spiegherà quando presenterà la lista dei bandi pubblici ai quali Asiu ha partecipato senza esserne esclusa) i Comuni proprietari (in realtà l’hanno fatto fino ad oggi solo i Comuni di Campiglia, Piombino e Suvereto) di Asiu hanno approvato una modifica allo statuto. La stessa assemblea di Asiu l’ha poi approvata definitivamente.
Il fatto curioso è che sia le motivazioni sia i testi approvati nei vari consigli comunali non coincidono e quello di Piombino in particolare non coincide nemmeno con quello approvato definitivamente dall’ assemblea dell’ Asiu.
Il Comune di Piombino afferma che la partecipazione azionaria alla stessa rimane di interesse strategico per il Comune per il perseguimento dei suoi obiettivi istituzionali (cosa abbiano a che fare questi con i rifiuti speciali non poericolosi e pericolosi non viene spiegato) e dichiara che la società mantiene il ruolo di proprietario/gestore degli impianti destinati all’esercizio prevalente di servizi pubblici e di pubblico interesse salvo che poi, contrariamente a ciò che risulta dagli statuti approvati a Campiglia e Suvereto, se ne dimentica.
Le versioni dell’ art 1 dello statuto dell’ Asiu modificato sono diverse, così come risulta dalla tabella sottostante:
Ma non c’è solo questo.
Un’altra discrepanza riguarda l’art. 4 quello che riguarda l’oggetto della società: a Piombino, come si può leggere nella tabella sottostante, scompaiono termini come “in senso più esteso del termine” a proposito della gestione dei rifiuti urbani e speciali e come “nonché la attività di lavorazione a ciclo completo di materiali vari anche oggetto di raccolta differenziata”: testimonianza almeno di titubanza. Politica si intende.
In conclusione, non volendo credere a imperizia o incompetenza, si capisce dai testi delle delibere che i Comuni non hanno proprio idee precise e che quello che all’interno di RIMateria è chiaro nei Comuni non lo è affatto. Come faccia un’azienda a funzionare bene se i proprietari non hanno le idee chiare sulla sua missione e sulla sua strategia Dio solo lo sa.
Evidentemente la vicenda Asiu, con i suoi debiti mai venuti ufficialmente alla luce, la sua scombinata attività un po’ di servizio pubblico e un po’ di mercato, la sua pochezza nella differenziata, non ha insegnato molto. Almeno ai Comuni di Piombino e Campiglia perché in realtà il sindaco di Suvereto un problema se lo pone e cioè quello di rimanere o no in Asiu e quindi in RIMateria: “…nel 2016 occorrerà riflettere, afferma Parodi, se rimanere in Asiu oppure no, non è una scelta semplice, è una partita importante che il Consiglio Comunale dovrà affrontare…”.
Ulteriore dimostrazione di ciò che abbiamo descritto sopra.