Il 18 febbraio c’è stata una svolta ma in peggio

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PIOMBINO 25 feb­braio 2020 — Dopo la riu­nione del 18 Feb­braio al MiSE abbi­amo atte­so e val­u­ta­to le reazioni dei prin­ci­pali attori: ora ci preme esprimere le nos­tre val­u­tazioni.
Jin­dal ha annun­ci­a­to che forse, pri­ma o poi, non si sa quan­do, pre­sen­terà il “Piano di Fat­tibil­ità” . Si è pre­sa i 4 mesi richi­esti, più 4 mesi “per val­u­tazioni” sug­li incen­tivi e agevolazioni gov­er­na­tive, più un tem­po indefini­to per comu­ni­care le sue inten­zioni. Serve altro per pren­dere atto che il “megapi­ano” da un mil­iar­do non esiste più ? Il Gov­er­no bal­bet­ta, abban­dona Piom­bi­no al suo des­ti­no (la sot­toseg­re­taria Alessia Morani non si è neanche pre­sen­ta­ta all’incontro), subisce pas­si­vo gli schi­af­fi del­la multi­nazionale.
Ave­va­mo sot­to­lin­eato la asso­lu­ta neces­sità che le isti­tuzioni imponessero, alla fine dei 4 mesi richi­esti, un Piano Indus­tri­ale defin­i­ti­vo con l’introduzione di pre­cisi vin­coli e sca­den­ze. Si è andati in sen­so com­ple­ta­mente oppos­to: niente piano, niente sca­den­ze, niente chiarez­za sug­li impeg­ni di parte pub­bli­ca; solo la con­fer­ma che Jin­dal ha mani com­ple­ta­mente libere, a tem­po indefini­to. Il rin­vio a suc­ces­sivi “tavoli” di ver­i­fi­ca è ormai diven­ta­to una farsa.
Abbi­amo assis­ti­to ad un peri­coloso pas­so indi­etro di tut­ta la vicen­da:

  • la siderur­gia locale con­tin­ua a deperire dal pun­to di vista del mer­ca­to, degli impianti, delle risorse umane;
  • la cit­tà res­ta inchio­da­ta dall’attendismo di JSW, per la grande dif­fi­coltà di prog­ettare un futuro diver­so e avviare un piano per Piom­bi­no che oltre ad una siderur­gia ridi­men­sion­a­ta ma mod­er­na ed eco­com­pat­i­bile, attui le boni­fiche e pro­ce­da ver­so la diver­si­fi­cazione pro­dut­ti­va;
  • sen­za Piano Indus­tri­ale cesserà la CIG, sen­za CIG si passerà ai licen­zi­a­men­ti di mas­sa; nes­suno si sen­ta al sicuro, anche se è tra i for­tu­nati che lavo­ra­no: sarà l’ azien­da a fare la selezione!
  • con l’ulteriore riduzione del­la mas­sa salar­i­ale com­p­lessi­va cir­colante, tut­to il tes­su­to eco­nom­i­co cit­tadi­no rischia un’ altro pesan­tis­si­mo colpo.

Il 18 feb­braio c’è sta­ta una svol­ta: la multi­nazionale ha fat­to inten­dere con chiarez­za che non sop­por­ta alcun vin­co­lo e non ha alcun inter­esse per i dan­ni che può procu­rare allo svilup­po del­la cit­tà. Il Gov­er­no, nei suoi vari liv­el­li isti­tuzion­ali, deve rea­gire e inver­tire la rot­ta:

  • si impon­ga, al ter­mine dei 4 mesi, la pre­sen­tazione del Piano Indus­tri­ale defin­i­ti­vo o suben­tri lo Sta­to nel­la ges­tione del­lo sta­bil­i­men­to;
  • si acceleri sul “Piano per Piom­bi­no” per boni­fiche, diver­si­fi­cazione, lavori di pub­bli­ca neces­sità e sosteg­no al red­di­to per tut­ti i sogget­ti in dif­fi­coltà nell’ Area di Crisi Com­p­lessa;
  • si ingag­gi una “guer­riglia buro­crati­co-ammin­is­tra­ti­va” sull’utilizzo delle aree occu­pate e las­ci­ate impro­dut­tive e sen­za chiare prospet­tive, sulle demolizioni, su ambi­ente e sicurez­za den­tro e fuori la fab­bri­ca, sulle boni­fiche.

Il mes­sag­gio deve essere chiaro: o lo sta­bil­i­men­to è utile per la col­let­tiv­ità o l’ attuale ges­tione non deve godere del gradi­men­to e del sup­por­to delle ammin­is­trazioni e del Gov­er­no.
Non si otter­ran­no risul­tati sen­za mobil­i­tazione. Il 18 feb­braio sot­to il MiSE c’eravamo noi del Camp­ing CIG, una del­egazione dell’ UGL e del­la Oppo­sizione CGIL: ci auguri­amo che l’esito del 18 feb­braio ser­va da moni­to e sti­moli altri a cam­biare rot­ta.

Coor­di­na­men­to art. 1- Camp­ing CIG

 

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