Il canile comunale tra crolli, promesse e condanne

· Inserito in Spazio aperto
Carla Bezzini

PIOMBINO 15 otto­bre 2016 — Si legge che il canile comu­nale di Piom­bi­no potrebbe essere chiu­so entro tre mesi, a meno che il Comune non lo insonorizzi, spenden­do­ci, pare, altri 230mila euro, una fol­lia che spe­ri­amo non ven­ga neanche pre­sa in con­sid­er­azione.
Da anni si par­la del canile: sap­pi­amo quante vicende, quante polemiche, quan­ti sol­di ci siano sta­ti e ci siano tut­to­ra intorno a ques­ta strut­tura. Ne ha par­la­to anche l’Amministrazione comu­nale

  • dato che già nel pro­gram­ma del­la pri­ma Giun­ta Ansel­mi si assi­cu­ra­va la real­iz­zazione di una nuo­va strut­tura,
  • dato che si sono pagati anche dei prog­et­ti di fat­tibil­ità, mai real­iz­za­ti, dato che è mis­te­riosa­mente sfu­ma­ta la pos­si­bil­ità di un canile foto­voltaico, come quel­lo pro­pos­to da una asso­ci­azione di real­iz­zar­lo a pro­prie spese,
  • dato che nel vec­chio da un anno cir­ca sono sper­perati ben 118mila euro per non cam­biare di una vir­go­la l’evidenza.

Gli edi­fi­ci che ospi­tano il canile sono pro­prio crol­lati (non fatis­cen­ti) da anni e crol­lano sem­pre di più. Sin­ce­ra­mente noi ave­va­mo pen­sato che in questi anni a far­lo chi­ud­ere sareb­bero sta­ti i Vig­ili del Fuo­co o l’AS, o comunque un organo che pren­desse atto del­lo sta­to reale delle cose.
E invece arri­va un provved­i­men­to giudiziario in una ordi­nar­ia causa civile e il canile corre il ris­chio di chi­ud­ere, in tem­pi per giun­ta bre­vis­si­mi.
Dice l’assessore Chiarei che il Comune pre­sen­terà reclamo. Se lo farà si pos­sono dare due ipote­si:

  • il Comune vince il reclamo e il canile può con­tin­uare a stare lì, con i suoi 50 cani e i suoi edi­fi­ci crol­lati;
  • il Comune perde e il canile va chiu­so, entro ter­mi­ni bre­vis­si­mi, pagan­do con i sol­di dei cit­ta­di­ni un bel ris­arci­men­to al pri­va­to ricor­rente.

Noi ci chiedi­amo in ques­ta sec­on­da ipote­si dove spedi­rebbe i cani il Comune.
Ci saran­no sen­za dub­bio in Toscana (fuori Regione la legge non lo con­sente) grosse strut­ture in gra­do di ospi­tar­li, mag­a­ri in questo momen­to anche sot­touti­liz­zate, ma questo sarebbe un ulte­ri­ore fal­li­men­to per l’Amministrazione comu­nale, dato che a Piom­bi­no esiste un canile fin dal 1991, data di entra­ta in vig­ore del­la l. 281, gra­zie a un moti­va­to volon­tari­a­to ani­mal­ista che l’ha volu­to forte­mente.
Noi cre­di­amo che a pre­scindere dall’esito del­la causa sarebbe meglio com­in­cia­re da oggi a pub­bli­care, non stu­di­are, un ban­do che pro­muo­va la real­iz­zazione dell’opera. Tem­po per pen­sar­ci ci pare ce ne sia sta­to moltissi­mo.
E da oggi dovrebbe par­tire un’indagine conosc­i­ti­va tra tutte le strut­ture esisten­ti in zona, tra tutte le asso­ci­azioni che gestis­cono cani, per cer­care un aiu­to tem­po­ra­neo, ospi­tan­do i cani in luoghi vici­ni al loro ter­ri­to­rio, dove pos­sano con­tin­uare ad essere visti e segui­ti da chi li conosce e li ama.
Mag­a­ri si risparmierebbe anche un po’, dato che ci sem­bra che la spe­sa di 85mila euro annui non sia poca cosa per il bilan­cio comu­nale.
Cosa farà l’Amministrazione comu­nale, a parte l’annunciato reclamo? Ci piac­erebbe saper­lo, così come ci piac­erebbe sapere per­ché non esista anco­ra un ban­do pub­bli­co per affi­dare i servizi, almeno quel­li obbli­ga­tori per legge, dal’ 1 gen­naio 2017.
Lo chieder­e­mo in Con­siglio comu­nale.

*Car­la Bezzi­ni è con­sigliera comu­nale di Un’Altra Piom­bi­no

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