Il concetto di ospedale in rete è una bufala

· Inserito in Spazio aperto
Giuliano Parodi

PIOMBINO 17 novem­bre 2015 — La dis­cus­sione sul­la rifor­ma san­i­taria in Toscana, con il focus in questi giorni sul futuro degli ospedali in Val di Cor­nia, Val di Ceci­na ed Elba, a mio avvi­so è orfana di una rif­les­sione impor­tante.
Le battaglie come ammin­is­tra­tori van­no fat­te a monte e non a valle, quan­do ormai è solo un cer­care di adat­tar­si alle situ­azioni con­tin­gen­ti.
Il Decre­to Bal­duzzi, figlio del­la spend­ing review del sen­a­tore Mon­ti , con­tiene sec­on­do me pro­fili di incos­ti­tuzion­al­ità tali che, come sin­daci e cit­ta­di­ni, dovrem­mo chiederne la revi­sione.
Ma entri­amo nel mer­i­to: dividere la qual­ità dei servizi ospedalieri in base a fasce di popo­lazione cres­cente è qual­cosa che coz­za con l’ar­ti­co­lo 3 e arti­co­lo 32 del­la nos­tra Cos­ti­tuzione.
Di fat­to si affer­ma il prin­ci­pio che chi ha la sfor­tu­na di nascere in un ter­ri­to­rio a bas­sa den­sità di popo­lazione non ha lo stes­so dirit­to alla san­ità dei cit­ta­di­ni che ricadano in aree più popolose.
Un prin­ci­pio che tut­ti dovreb­bero con­dannare pub­bli­ca­mente.
Sta tut­to qui il con­tendere così come i salti mor­tali che il Pd sta facen­do in questi mesi per sod­dis­fare supina­mente il decre­to Bal­duzzi e le indi­cazioni del gov­er­na­tore Rossi,ed in qualche modo evitare di dimez­zare i servizi per i cit­ta­di­ni del­l’area val di Cor­nia / val di Ceci­na.
Il con­cet­to di ospedale in rete che talu­ni spac­ciano per soluzioni è in realtà una bufala. Se è vero che unen­do le aree inter­es­sate si può oscil­lare tra i 150 e 180 mila utente servi­ti, per garan­tir­ci un ospedale di pri­mo liv­el­lo (sec­on­do para­metri Bal­duzzi), nei fat­ti avrem­mo i vari repar­ti sparpagliati su tre ospedali divisi da oltre 50 km di asfal­to e da un trat­to di mare.
Se perseguiamo ques­ta stra­da sen­za oppor­ci al con­cet­to di base il repar­to mater­nità, volen­ti o nolen­ti sparirà da Vil­la mari­na e nascer­e­mo tut­ti a Ceci­na (sem­pre che si riesca a fare in tem­po a rag­giun­gere l’ospedale) cosi come altre spe­cial­iz­zazioni che saran­no dis­tribuite su una scac­chiera tra i tre pre­si­di con le dif­fi­coltà che pos­si­amo immag­inare.
La san­ità non può essere trat­ta­ta solo con numeri ed sta­tis­tiche per­ché dietro ogni numero c’è un essere umano, una famiglia, una sto­ria e non può esistere che un cit­tadi­no mala­to o no deb­ba avere un dirit­to in meno di un altro, altri­men­ti sti­amo minan­do colpevol­mente alla base i fon­da­men­ti del­lo sta­to sociale.
Mer­coledì 18 novem­bre alle ore 11:30 si ter­rà all’ospedale di Vil­la Mari­na la Con­feren­za provin­ciale dei Sin­daci per par­lare del futuro del­la san­ità. Aus­pi­co ne nasca un serio dibat­ti­to laico e sen­za pregiudizi, che affron­ti la reale situ­azione sen­za creare né allarmis­mi né false sper­anze. Mi auguro che i sin­daci per una vol­ta si spogli­no del­la loro apparte­nen­za polit­i­ca (qualunque essa sia) e pensi­no al bene comune e ad intrapren­dere battaglie, anche dure se nec­es­sario, con­tro le impo­sizioni di uno Sta­to che guar­da ai pareg­gi di bilan­cio e mette in serio peri­co­lo la salute dei cit­ta­di­ni.

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