Il malcostume malcelato nella sanità e oltre
PIOMBINO 10 dicembre 2018 — Mi vorrei allacciare all’articolo uscito sulla stampa: “ I furbetti del ticket scoperti in ospedale Dipendenti e amici sono sotto inchiesta”. Abbiamo un ospedale che cerca una nuova identità dentro una palese crisi interna e di servizi al cittadino; poi arriva questa notizia, che stride pesantemente con il quadro generale. Intanto un plauso alla direttrice De Laurentis che ha condotto l’indagine: anche in questo caso, sotto il profilo etico, ci ha dato il segnale che anche i controlli hanno un’efficacia pratica. Non pongo la questione della derubricazione della vicenda a inchiesta amministrativa, m’interessa molto invece l’aspetto d’ insieme, dove, a fronte d’infinite discussioni che ponevano in evidenza la necessità di riportare il cittadino “cliente” al centro dell’attenzione del gestore, si sono sempre opposte motivazioni di razionalizzazione del servizio socio sanitario per questioni economiche. Insomma, alla domanda di attenzione alla persona, si rispondeva con la ragioneria applicata. Parlo della politica. Oggi, la politica dovrebbe parlare a tutti quei cittadini paganti, che richiedono maggior efficienza e un miglior trattamento della propria persona, senza che si debba far luce su questioni eticamente indecorose che rispondono soltanto a “cerchie”particolari. Sono passati due giorni da questa notizia e ci aspettiamo un commento istituzionale e uno politico, non vorremo che il malcostume, molto italiano, del rapporto clientelare, nepotistico e amicale, fosse una cosa “normale”; tanto che la notizia possa essere risultata addirittura banale, forse più della caduta dei pini di Baratti. Noi pensiamo che sarebbe molto opportuna una presa di posizione istituzionale e politica da parte dei partiti che governano Piombino e la Regione Toscana, perché, fra i loro compiti, dovrebbero avere anche il non banale onere di governare la sanità.
Riccardo Gelichi, Portavoce Lista Civica Ascolta Piombino