Il metodo “Parodi” e le sue conseguenze

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SUVERETO 30 mar­zo 2016 — Il Con­siglio Comu­nale, organo rap­p­re­sen­ta­ti­vo dell’intera comu­nità locale, dovrebbe essere il luo­go dove si eserci­ta la democrazia nel pieno riconosci­men­to e rispet­to delle pre­rog­a­tive che spet­tano alle mino­ranze e delle opin­ioni da queste espresse nel cor­so delle sedute.
Il Sin­da­co, in par­ti­co­lare, dovrebbe “esprimere e rap­p­re­sentare l’intero Con­siglio Comu­nale, tute­landone la dig­nità del ruo­lo”, in coeren­za con il giu­ra­men­to di “agire per il bene di tut­ti i cit­ta­di­ni” presta­to al momen­to del suo inse­di­a­men­to, in osse­quio ai det­ta­mi del­lo Statu­to Comu­nale e del Rego­la­men­to dell’attività con­sil­iare.
Dovrebbe essere così, appun­to, ma la realtà che è emer­sa anche durante l’ultima Assem­blea con­sil­iare è sta­ta di tutt’altro tenore. Pro­prio il pri­mo cit­tadi­no, nel suo inter­ven­to rel­a­ti­vo al dibat­ti­to sul­la rifor­ma cos­ti­tuzionale, ogget­to di un ordine del giorno pre­sen­ta­to dal­la sua forza polit­i­ca (Assem­blea Popo­lare), ha assun­to, come spes­so gli capi­ta con chi si per­me­tte di non pen­sar­la come lui, un atteggia­men­to pre­var­i­ca­tore, provo­ca­tore e offen­si­vo nei con­fron­ti del grup­po di mino­ran­za “Suvere­to Pro­tag­o­nista”, a cui non è rimas­to che abban­donare l’aula.
Deci­sione inevitabile da parte dei quat­tro con­siglieri dell’opposizione i quali, dopo essere inter­venu­ti, cias­cuno con un pro­prio doc­u­men­to, a sosteg­no di una rifor­ma ritenu­ta com­p­lessi­va­mente pos­i­ti­va, sono sta­ti accusati di aver espos­to le loro opin­ioni “solo medi­ante let­tura”, aggiun­gen­do di “non sapere nem­meno il sig­ni­fi­ca­to di cosa han­no let­to”, e pros­eguen­do poi con un attac­co di natu­ra esclu­si­va­mente polit­i­ca nei con­fron­ti del gov­er­no Ren­zi e del Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co, la vera osses­sione di Giu­liano Par­o­di.
Se l’appunto di aver let­to il pro­prio inter­ven­to appare piut­tosto sin­go­lare, in quan­to anche due con­siglieri di mag­gio­ran­za si era­no com­por­tati (legit­ti­ma­mente) nel­lo stes­so modo, il fat­to che il Sin­da­co abbia anco­ra una vol­ta colto un’occasione isti­tuzionale per fare a suo modo polit­i­ca den­i­gran­do l’avversario con meto­di e toni indeg­ni, non può essere accetta­to e ulte­ri­or­mente toller­a­to.
Come pure si pone al di fuori dei più ele­men­tari canoni del rispet­to rec­i­pro­co il fre­quente sghig­naz­zare, durante gli inter­ven­ti del­la mino­ran­za, insieme alla vicesin­da­ca, sua com­pagna di ban­co, la quale, è appe­na il caso di ricor­dare, l’unica vol­ta che è sta­ta elet­ta, nel­la pas­sa­ta leg­is­latu­ra, è sta­to anche gra­zie al con­sen­so accorda­tole dal­la forza polit­i­ca ora da lei invisa.
A ciò si aggiun­ga che, in rispos­ta a un con­sigliere di mino­ran­za che lamen­ta­va l’eccessiva pub­blic­ità e inter­esse dato al doc­u­men­to di Assem­blea Popo­lare nel sito isti­tuzionale del Comune, il Sin­da­co ha sostenu­to, taglian­do cor­to, che il Comune rap­p­re­sen­ta la mag­gio­ran­za, scor­dan­dosi che il pri­mo arti­co­lo del nos­tro Statu­to espres­sa­mente ripor­ta che “il Comune di Suvere­to è l’ente demo­c­ra­ti­co autonomo rap­p­re­sen­ta­ti­vo del­la comu­nità locale” e che, all’articolo 4, prevede che “rap­p­re­sen­ta uni­tari­a­mente gli inter­es­si del­la comu­nità… pro­muove l’affermazione e l’attuazione dei prin­cipi di uguaglian­za e di pari dig­nità sociale indipen­den­te­mente… dall’ideologia polit­i­ca”.
Com­pren­di­amo che la sua prove­nien­za polit­i­ca di natu­ra estrem­ista mal si adat­ti a sim­ili prin­cipi demo­c­ra­ti­ci, ma non pos­si­amo gius­ti­fi­care e sop­portare che il rap­p­re­sen­tante di un’intera comu­nità con­tinui nel­la sua azione autori­taria e oltrag­giosa nei con­fron­ti di chi è da lui con­sid­er­a­to non un avver­sario politi­co ben­sì un vero e pro­prio nemi­co.
Ci viene allo­ra in mente quan­to lo stes­so Par­o­di nel cor­so del­la pas­sa­ta leg­is­latu­ra, sedu­to sui banchi dell’opposizione, non mancò di gius­ti­fi­care la vio­len­za come mez­zo di lot­ta polit­i­ca.
Ora che è Sin­da­co, sarebbe aus­pi­ca­bile una con­vin­ta inver­sione di ten­den­za, se non altro per la doverosa for­ma di rispet­to ver­so TUTTI i cit­ta­di­ni che è chiam­a­to a rap­p­re­sentare.

Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co
Cir­co­lo “Nor­ma Par­en­ti” — Suvere­to

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