Il mio impegno in politica da credente e praticante
PIOMBINO 20 maggio 2019 — Il mio impegno in politica è sempre stato caratterizzato dalla testimonianza al servizio dei valori in cui credo e continuerà ad esserlo. Se fossi sceso a compromessi con la mia coscienza avrei certamente avuto più successo, ma non l’ho fatto. Vi sono principi in cui credo che per me non sono negoziabili, ma non mi sono mai sottratto al confronto, accettando e rispettando le opinioni altrui. La laicità dello Stato è un valore indiscutibile, lo affermo nonostante sia convintamente credente. In tal senso lo è ancor di più la Santa Messa, che è la celebrazione del sacrificio di Gesù Cristo per redimere i peccatori. Non è certo un consesso demandato a discutere apertamente di politica. La Chiesa ha i luoghi preposti dove discutere di etica, di morale, di politica e di tante altre questioni che coinvolgono la comunità, ma non credo durante la celebrazione di un rito liturgico. Purtroppo, sono avvenuto a conoscenza di un episodio che si è verificato domenica 19 maggio a Piombino in una parrocchia. Vi sono stati precisi riferimenti politici che, in piena campagna elettorale, possono facilmente dare adito a fisiologiche ed anche equivocabili strumentalizzazioni. Non giudico ciò che sia stato detto, tanto meno se sia stato giusto farlo in quel luogo sacro, non è mio compito. Però, in quanto credente e praticante, la cosa mi impone una personale ed in parte anche pubblica riflessione.