Il paesaggio è fragile, lo scempio irreversibile
PIOMBINO 9 gennaio 2019 — Il paesaggio è la risorsa fondamentale di un territorio come la Val di Cornia, quella che gli conferisce bellezza e che dà lavoro nel turismo, che valorizza le produzioni agricole, che valorizza l’immagine e favorisce l’attrattività. Invece le politiche regionali e locali continuano a deturparlo, a ridurre la risorsa in modo irreversibile.
È ora di cambiare rotta.
L’installazione di sei torri eoliche alte 180 metri lungo la costa tra Pontedoro e il Quagliodromo, nel Comune di Piombino, è l’ultima ferita inferta a una zona martoriata.
Grazie a un servizio del TG3 tutta la Toscana ha potuto vedere lo scempio che si sta per perpetrare, autorizzato alcuni anni fa dalla Regione Toscana e dal Comune di Piombino ma tenuto nascosto fino ad oggi.
Questo impianto, come il progetto di ampliamento della discarica per rifiuti speciali a Ischia di Crociano, non è solo una questione puntuale che riguarda Piombino. Tutta la Val di Cornia e l’economia dell’Alta Maremma ne risentiranno negativamente.
Chi decide dovrebbe smetterla di stare seduto al tavolino senza alcuna effettiva conoscenza del territorio. Basterebbe che facesse un giro sulle colline di Campiglia o di Suvereto (ma anche di Massa Marittima o di Montieri o di Scarlino) per accorgersi dell’impatto paesaggistico devastante di un simile impianto, che sta per sorgere proprio laddove dovrebbero essere demolite le due vecchie e impattanti ciminiere della centrale elettrica di Torre del Sale: se ne tolgono due e se ne aggiungono sette. Un vero capolavoro di stupidità, oltre che un ostacolo alle bonifiche dell’area industriale e al suo risanamento. Il tutto con la scusa dell’energia pulita a basso costo da fornire all’industria siderurgica ormai spenta.
Lo sanno i nostri amministratori che ormai in questo territorio l’agricoltura, il turismo e i servizi danno molta più occupazione dell’industria? Perché continuano a permettere attività speculative su un territorio che ha bisogno di uno sviluppo nuovo e finalmente sostenibile?
Le torri eoliche faranno ombra alla spiaggia di Pontedoro che negli anni recenti era riuscita a risorgere malgrado la vicinanza della fabbrica, saranno visibili perfino da Punta Ala, dall’Arcipelago e da tutte le colline metallifere, depotenziando l’attrattività turistica e i parchi, danneggiando altre risorse naturali come la vicina Oasi WWF.
Dove sono gli organi di controllo ambientale, il Ministero dell’Ambiente, quello dei Beni culturali, le Soprintendenze e tutte le istituzioni di tutela? Chiediamo il loro tempestivo intervento.
Comitato per Campiglia
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus (GrIG)