Il PD ha riportato speranza a tutta la Regione
PIOMBINO 23 febbraio 2015 — Successo di pubblico e ampio consenso per la conclusione del percorso partecipato «Insieme per il futuro della Toscana», oggi pomeriggio a Suvereto. I sei tavoli che nelle settimane scorse avevano tracciato le linee da proporre al partito regionale in vista delle prossime elezioni si sono riuniti per l’ultima volta per poi riferire all’assemblea — nella parte finale dell’incontro — i risultati definitivi dei singoli confronti. «Il nostro proposito — ha commentato nella conclusione il segretario della Federazione Pd Val di Cornia Elba Valerio Fabiani — era quello di portare a Enrico Rossi un contributo originale, sia per il metodo che per i contributi. I risultati ci hanno dato ragione: la partecipazione è stata alta e il percorso è diventato un modello di riferimento anche per altre federazioni Pd». Il nostro, ha proseguito Fabiani, è un territorio piccolo, ma attraversato da straordinarie peculiarità: il polo industriale, l’insularità, il bacino agricolo, il turismo. «Soprattutto — ha commentato il segretario — si tratta di un territorio ricco di ambizioni e che guarda alla Toscana anche come una regione d’Europa, poiché questa è la nostra storia. Ciò che vogliamo costruire ci parla di un rapporto più nuovo ed efficace con le amministrazioni, ma anche di una visione comune che da qualche tempo lega assieme Val di Cornia ed Elba e allarga i confini a un ambito più vasto. Costruire ponti, facendo cadere steccati: in questa direzione possiamo vedere anche il definitivo superamento delle province, da vivere come un’opportunità». In questa direzione si sono articolati i contributi emersi dal lavoro dei singoli tavoli, che hanno visto succedersi gli interventi di Claudio Cerrini (assetti istituzionali), Carla Maestrini (scuola), Patrizia Carli (sociale), Cinzia Cioncoloni (sanità), Guido Cionini (urbanistica), Simone De Rosas (porto), Giampaolo Pioli (agricoltura), Paolo Foti (turismo), Giorgio Pasquinucci (industria, Pmi e lavoro). A chiudere — prima di Fabiani — il segretario del Pd elbano Federico Zini, Matteo Tortolini, Rossana Soffritti e Gianni Anselmi, che hanno ribadito la positività dell’esperienza dei tavoli, destinati a rimanere uno strumento attraverso il quale il Pd locale intende continuare a portare avanti la propria discussione. «Abbiamo la possibilità di proporre alla Regione un “modello Piombino” — ha concluso Fabiani — la cui parte più nobile non sono gli accordi di programma, ma la capacità del territorio di stare insieme di fronte alla crisi, progettando il proprio futuro. Il nostro è un partito coeso e che ha prodotto risultati riportando speranza a tutta la Regione. La rinascita del Paese parte da qui. Siamo storia, ma anche futuro».
Federazione PD Val di Cornia-Elba
Ci vuole un bel coraggio a proporre un “modello Piombino”, quando la nostra zona è una delle più critiche della Regione per disoccupazione, declino industriale, opportunità per i giovani, infrastrutture e problematiche ambientali.
Il partito democratico ha concluso proprio a Suvereto, nel luogo della sua prima debacle politica in Val di Cornia, il percorso programmatico per le prossime elezioni regionali. Dalla stampa leggiamo che il segretario della federazione Fabiani ha usato toni enfatici, dicendo che loro sono “la storia e il futuro” (non è poco, in effetti), che il nostro è “un territorio ricco di ambizioni e che guarda alla Toscana anche come una regione d’Europa, poiché questa è la nostra storia”. Ma cosa vuol dire? Non si sapeva già che la Toscana è una Regione d’Europa? Sarebbe forse più utile domandarsi chi l’ha ridotta così, visto che il suo partito ha governato ininterrottamente tutti i Comuni e ancora oggi li guida tutti, tranne Suvereto, appunto.
Parlano di successi e di sviluppo territoriale, ma quanto sono credibili essendo loro i primi responsabili dei problemi della Val di Cornia? Discutono di Acciaierie senza che Cevital abbia presentato un vero piano industriale per Piombino ed anzi qualche sindacalista della stessa area prefigura il ritorno all’altoforno senza preoccuparsi dell’ambiente e della salute dei cittadini; non indicano a cosa realmente possa servire la produzione di acciaio a Piombino (per tornare a fare le rotaie occorrerebbe anche un nuovo impianto di laminatoi visto che quelli esistenti sono obsoleti) visto che la produzione europea è già oltre le necessità. Parlano di sovracomunalità e non riescono neppure a risolvere i problemi di Asiu, né a portare avanti l’Unione dei comuni, come avevano stabilito i consigli comunali.
Con tutto il rispetto per chi si impegna, le novità non possono venire da chi porta la responsabilità politica dei problemi del territorio, da chi ha l’abitudine o il vizio del potere o da chi sta perdendo rapidamente iscritti e rappresentatività senza fare un minimo di autocritica, pensando sempre di essere sempre dalla parte del giusto. I contributi veri, di riflessione e di proposta, possono venire solo dalla partecipazione dei cittadini, dalle associazioni, da istituzioni aperte al cambiamento e da nuovi soggetti organizzati che cercano di farsi realmente carico dei problemi e delle aspettative dei lavoratori e dei giovani.