Il PD rifletta sulla “dissennata gestione” di RIMateria
PIOMBINO 2 settembre 2019 — I sindaci targati PD, che alimentano polemiche strumentali su RIMateria, sono irresponsabili e sfrontati. Ancora sostengono la novella secondo cui RIMateria servirebbe alle bonifiche del SIN di Piombino nonostante ormai sia stato certificato persino nei documenti ufficiali dell’azienda come la vera missione sia quella di accogliere i rifiuti speciali dei soci privati, peraltro a prezzi e condizioni di favore, perché possano realizzare – loro – profitti mentre il territorio si impoverisce e persino RIMateria chiude in rosso (2,2 milioni di euro di perdita d’esercizio nel 2018).
Il perché lo spiegano bene gli stessi soci Navarra e Lucchini in amministrazione straordinaria che evidenziano come “l’attuale situazione finanziaria ed economica della società non può che dipendere dalla dissennata gestione dell’attuale consiglio di amministrazione anche per quanto riguarda la gestione commerciale della discarica”. Si apprende che RIMateria fa arrivare in discarica i rifiuti portati da
Unirecuperi a prezzi fuori mercato al punto da creare un disavanzo di gestione enorme. Quindi non solo RIMateria, con ogni evidenza, non serve alle bonifiche, ma non serve neppure a ripianare il mostruoso debito Asiu, serve solo a consentire ad un soggetto privato di smaltire sotto costo rifiuti speciali saturandone il nostro territorio.
Subito la discussione sulle prospettive dell’azienda sia portata nei consigli comunali, nella doverosa chiarezza e trasparenza. La Val di Cornia deve essere un esempio di rigenerazione ambientale e non il territorio dove concentrare le attività che nessuno vuole (discariche e cave) come hanno voluto le amministrazioni precedenti e continuano a volere Anna Tempestini, Massimo Bandini e Alberta Ticciati.
I responsabili di un simile disastro si stanno impegnando per ostacolare qualsiasi risoluzione della vicenda per miserrimi calcoli politici. Non è interessato in passato né interessa oggi a costoro, se questo contrasta palesemente con gli interessi delle comunità che rappresentano.
Gruppo 2019