Il piano delle demolizioni non c’è? Che sarà mai
PIOMBINO 11 gennaio 2016 — L’atteggiamento con il quale la giunta comunale di Piombino, la maggioranza su cui si regge ed in particolare il Pd guardano ai temi ed ai tempi della reindustrializzazione ed agli impegni di Aferpi è quello della moglie del protagonista del recente libro di Francesco Piccolo “Il desiderio di essere come tutti”: che sarà mai. Sì ci sono ritardi ma in fin dei conti che sarà mai. Non tornano i tempi annunciati dallo stesso presidente della Regione Toscana per la produzione dell’acciaio? Che sarà mai. La realtà smentisce i tempi ravvicinati di partenza delle bonifiche pubbliche? Che sarà mai. Ma lo stesso metodo si applica anche quando impegni e tempi non sono soltanto i contenuti di dichiarazioni avventate di qualcuno in cerca di pubblicità ma anche quando consistono in contenuti e scadenze firmate e sottoscritte, addirittura in accordi di programma. Ė vero che ormai da oltre dieci anni siamo stati abituati ad accordi di programma che valevano quanto e forse meno di protocolli d’intesa (il protocollo d’intesa ha ormai fatto la fine del mezzo toscano e della croce di cavaliere che secondo Vittorio Emanuele II non si negavano a nessuno), ma, siccome nessuno ha cambiato le leggi, gli accordi di programma hanno o dovrebbero avere tuttora una forza cogente ben maggiore.
Ebbene, ormai anche il non rispetto di impegni precisi scritti in accordi di programma è considerato come un che sarà mai.
Facciamo un esempio: le demolizioni degli impianti non più utilizzati nella zona industriale di Aferpi che dovevano iniziare nel luglio 2015 e finire nel luglio 2016.
“..Con il nuovo anno si apriranno poi circa 12 cantieri per le demolizioni..” dichiara il sindaco Giuliani nella conferenza di fine anno. E la stessa Aferpi alle organizzazioni sindacali dichiara solennemente il 7 dicembre 2015 che procederà entro la fine dell’anno alla liberazione del 30% delle aree dello stabilimento.
Peccato che nell’ accordo di programma del 30 giugno 2015 c’era scritto ben altro e cioè: «.. entro 30 giorni dalla presentazione della comunicazione [di subentro nella titolarità dell’autorizzazione AIA] Aferpi predispone e trasmette alla Regione Toscana o all’ Ente competente le linee guida del piano di cui alla prescrizione 84 del paragrafo 9.13 del Parere Istruttorio Conclusivo della Commissione istruttoria IPPC, allegato all’autorizzazione AIA…del 18 aprile 2013, per la dismissione e smantellamento degli impianti esistenti.
Le linee guida …saranno dettagliate per stralci mediante piani operativi delle attività di dismissione e smantellamento degli impianti cessati in accordo allo sviluppo del Piano industriale…
…La Regione Toscana… si impegna ad attivare uno specifico gruppo di lavoro costituito da un pool di tecnici finalizzato all’analisi dei Piani operativi…per il rilascio delle specifiche autorizzazioni eventualmente necessarie…».
La prescrizione 84 era molto chiara: «…In relazione ad un eventuale intervento di dismissione totale o parziale dell’impianto, il Gestore dovrà predisporre e presentare all’ Autorità Competente un piano che dovrà essere comprensivo degli interventi necessari al ripristino e alla riqualificazione ambientale delle aree liberate. Nel progetto dovrà essere compreso un Piano di Indagine atto a caratterizzare la qualità dei suoli e delle acque sotterranee delle aree dismesse e a definire gli eventuali interventi di bonifica,.….considerando inoltre che l’area dello stabilimento è all’interno di un SIN…».
La comunicazione di subentro è del 30 luglio 2015 e dunque entro il 30 agosto quelle linee guida avrebbero dovuto essere presentate ma nessuna notizia è mai stata data né si trova nei siti web del Ministero dell’ ambiente, della Regione Toscana e della Provincia di Livorno che dal 15 settembre 2015 è competente per i procedimenti AIA per l’impianto produttivo Aferpi.
Ma nemmeno il Comune di Piombino ha alcunché, dato che in uno dei tavoli di discussione organizzati dal Pd locale il 12 ed il 26 novembre 2015 «…E’ emerso che il Comune non ha ancora un programma dettagliato degli interventi che Aferpi intende eseguire anche al fine di predisporre gli strumenti urbanistici ed autorizzativi necessari.
Emerge anche che l’iter autorizzativo non è affatto semplice e per esempio, parlando di dismissioni, ogni impianto che s’intenda smantellare o smontare dovrà avere una propria singolare autorizzazione…». Parola dello stesso Pd.
Ed è bene ripetere, anche se dovrebbe essere pleonastico, che non si tratta solo di rispetto formale di ciò che è stato firmato, già di per sé tema rilevantissimo, ma anche delle possibilità di lavoro (anche se enfatizzate troppo) e dello svolgimento di questo lavoro in sicurezza per la salute.
Che sarà mai.
No, non è proprio il caso di dirlo.