Il ponte dell’arcobaleno di Loretta Mazzinghi

· Inserito in È accaduto
Laura Petrai

PIOMBINO 31 gen­naio 2015 — Il tito­lo “Il ponte del­l’ar­cobaleno” richia­ma subito alla mente, per gli aman­ti degli ani­mali, l’im­mag­ine di prati e val­late dove cor­rono i nos­tri a‑mici che han­no las­ci­a­to ques­ta ter­ra.
In realtà, davan­ti a quel­lo sfon­do var­i­opin­to del­la cop­er­ti­na, si intravede un filo spina­to, forse sim­bo­lo delle atroc­ità che, non di rado, alcu­ni di loro devono purtrop­po patire pri­ma di rag­giun­gere tale incan­tev­ole luo­go.
coverilponteIl libro si svilup­pa attra­ver­so quindi­ci fiabe che mira­no ad offrire spun­ti di rif­les­sione sul sig­ni­fi­ca­to del­l’e­sisten­za.
Rimanere nel­l’om­bra, con­fortev­ole e noiosa, oppure fonder­si con il tut­to e vivere inten­sa­mente la vita?
Il viag­gio è qui emblem­ati­co di un moto inte­ri­ore che non las­cia nel­la soli­tu­dine o nel­lo scon­for­to ma gui­da ver­so la con­di­vi­sione di un comune sen­tire. Le percezioni si fan­no aguzze in tut­ta la nar­razione ed inter­cettano umori ed inten­zioni. Trasfor­mar­si per gli altri qua­si sem­pre risul­ta infrut­tu­oso. Essere sem­pre sé stes­si invece, pri­ma o poi, paga.
La ricer­ca del­la lib­ertà è il fil rouge di tut­ti i rac­con­ti ove si affrontano i temi del­l’ab­ban­dono e del­l’im­por­tazione ille­gale di cuc­ci­oli, con il luci­do sguar­do prospet­ti­co degli ani­mali, inusuale ma di aut­en­ti­ca effi­ca­cia. Vi è sem­pre una vena di sper­an­za che, alla fine, qual­cosa pos­sa cam­biare.
Il libro si con­clude con le odi agli ani­mali inedite del­l’autrice e alcune di quelle tra le più famose da Pas­coli a Trilus­sa. Una per­la di saggez­za da non perdere.

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