Il porto di Piombino è utilizzato poco e male
PIOMBINO 8 aprile 2019 — Se è vero che il Comune non ha competenze dirette sulla gestione portuale, è altrettanto giusto affermare che una volta al governo della città sarà nostro compito vigilare sulla correttezza ed opportunità delle scelte fatte dall’Autorità di sistema per non commettere più gli errori del passato; quegli errori che hanno portato ad assegnare a privati le banchine, pregiudicando il loro utilizzo da parte di una pluralità di soggetti, con il conseguente utilizzo ridotto di tutto il porto.
Fino ad oggi, infatti, ai numerosi proclami non sono mai seguiti i fatti, la ripresa non è mai arrivata, le decine di milioni di euro di Stato e Regione sono state spese senza logica, a macchia di leopardo. Così, oggi tutto è avviato e niente concluso, mentre la riorganizzazione delle autorità portuali, con l’ingresso di Piombino nell’Autorità di sistema dell’Alto Tirreno, non ha aiutato la nostra città, rimasta ignorata dai vertici livornesi. È per questo che quando amministreremo il Comune potremo e dovremo far sentire la nostra voce nell’ambito del comitato di gestione.
Se le aree portuali possono e debbono essere assegnate ai privati, lo stesso non può essere fatto con le banchine che, invece, dovranno rimanere pubbliche. Solo in questo modo il porto di Piombino potrà essere utilizzato al massimo delle proprie potenzialità, con conseguente ritorno economico ed occupazionale per la città tutta.
Da amministratori comunali dovremo sollecitare le Istituzioni competenti per pretendere dalle aziende — cui discutibilmente si è concessa la possibilità di opzionare vaste aree del nuovo porto — certezza di investimenti e di tempi. Quelle stesse aziende dovranno essere chiamate ad investire ed assumere. In caso contrario, le aree in questione potranno essere messe a bando, nel rispetto dei principi di trasparenza.
Francesco Ferrari Sindaco
Sono completamente d’accordo con il ragionamento. Speriamo che sia possibile cambiare la gestione ormai data in mano ai privati e che il controllo del porto torni ad essere gestito integralmente dal pubblico. Dobbiamo creare delle aree di sosta e smistamento merci oltre ad una viabilità che purtroppo non esiste. Parlo della 398 ormai famosa. Va fatta una programmazione seria per lo sviluppo della città e la ripresa dell’economia, ma non solo chiacchiere e fumo negli occhi tipo “città Futura”. Piombino ha delle grosse possibilità se si sgancia da Livorno. Un altro grosso errore è stato quello di fare l’accordo con Jindal. Non porterà nessun beneficio alla comunità.