Il problema della Val di Cornia: si è costruito poco!

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pervenuta in redazione

CAMPIGLIA 11 mar­zo 2015 — Final­mente qual­cuno ha capi­to il prob­le­ma del­la Val di Cor­nia ed è sta­to pron­to a pro­porre una soluzione: si è costru­ito trop­po poco lun­go la cos­ta. Dob­bi­amo ringraziare Mat­teo Tor­toli­ni per ques­ta incred­i­bile intu­izione.
In effet­ti, guardan­do anche solo di sfug­gi­ta la cos­ta tra San Vin­cen­zo e Fol­loni­ca, balza agli occhi l’immobilismo degli ulti­mi vent’anni. Non è cam­bi­a­to nul­la, non si tro­va una casa nuo­va o una strut­tura ricetti­va di recente real­iz­zazione a pagar­la oro.
Per dare un’evidenza sci­en­tifi­ca alla nos­tra impres­sione, si può facil­mente fare un raf­fron­to tra il cat­a­sto leopoldino e le attuali foto satel­li­tari. La cos­ta, un tem­po disc­re­ta­mente dota­ta di abitazioni e servizi, è sta­ta invasa da una fit­ta boscaglia dietro la quale si esten­dono infi­nite cam­pagne.
La log­i­ca con­clu­sione non può essere che la seguente: la cos­ta tra San Vin­cen­zo e Fol­loni­ca è pri­va di costruzioni in modo pre­oc­cu­pante.
Per for­tu­na, gra­zie all’emendamento Tor­toli­ni, ogni comune potrà sta­bilire quan­to e come costru­ire sul­la cos­ta, ovvi­a­mente in modo ecososteni­bile, qual­i­fi­ca­to ecc … Come sem­pre ver­rebbe da dire, per­ché anche quei pochi inter­ven­ti che ricor­diamo a San Vin­cen­zo e Piom­bi­no, sono sem­pre sta­ti sosteni­bili e di immen­sa qual­ità, almeno sec­on­do quan­to ci han­no rac­con­ta­to.
Cer­to, caro Con­sigliere Tor­toli­ni, anche a noi piace scherzare. Poi però arrivano alcu­ni momen­ti in cui occorre essere seri e la redazione del Piano Pae­sag­gis­ti­co è uno di questi momen­ti.
Dopo il sac­co che questo ter­ri­to­rio ha subito a causa di una polit­i­ca miope e inet­ta che ha immo­la­to gran parte dei nos­tri beni pae­sag­gis­ti­ci sull’altare del­la spec­u­lazione edilizia, un emen­da­men­to per costru­ire anco­ra e anco­ra lad­dove si è già costru­ito trop­po, è uno spre­gio intoller­a­bile.
Quan­do si par­la di ter­ri­to­rio, ciò che sfugge a molti, ivi com­pre­so Tor­toli­ni, è che si par­la di un pat­ri­mo­nio col­let­ti­vo, che ci è sta­to con­seg­na­to dal­la pas­sate gen­er­azioni e che abbi­amo il dovere di man­tenere in uno sta­to di salute ed equi­lib­rio tali da pot­er per­me­t­tere alla future gen­er­azioni di fruirne.
Il ter­ri­to­rio non è del PD, non è di qualche impren­di­tore che finanzia le cam­pagne elet­torali, non è delle mino­ranze, non è nep­pure solo di col­oro che ci vivono. Il ter­ri­to­rio è delle pre­sen­ti e future gen­er­azioni. Cre­di­amo che questo sia un po’ più impor­tante del­la cam­pagna elet­torale del Tor­toli­ni.

Comune dei Cit­ta­di­ni

Una risposta a “Il problema della Val di Cornia: si è costruito poco!”

  1. Massimo says:

    Ma cosa suc­cede al Pd toscano?? Si vor­rebbe autor­iz­zare l’ero­sione di mon­tagne, cemen­tifi­care ciò che fino ad ora si era sal­va­to, ma cos’è ques­ta fre­n­e­sia dis­trut­trice?? Ma davvero pen­sano di rilan­cia­re un’e­cono­mia col cemen­to? Ma la tan­to sbandier­a­ta sal­va­guardia del­l’am­bi­ente riconosci­utaci a liv­el­lo inter­nazionale ce la vogliamo gio­care per sod­dis­fare le voglie di qualche impren­di­tore inco­sciente? Mi ver­rebbe da chiedere: ma cos’han­no fuma­to?????

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