Il progetto RIMateria non è per il bene di Piombino
PIOMBINO 1 giugno 2019 — Come avevamo dichiarato, non intendiamo intervenire nella campagna elettorale. Tuttavia riteniamo importante dare una valutazione sul secondo rinvio che il 27 maggio 2019 il Nucleo di Valutazione Impatto Ambientale della Regione Toscana ha disposto in merito alla decisione sul progetto della SpA RIMateria, che intende far nascere una mega discarica in una zona confinante con due quartieri di Piombino, a pochi passi dal mare in cui oltretutto non è esclusa la possibilità di esondazione del fiume Cornia.
A nostro avviso, vista la documentazione presentata e le criticità dimostrate, il 27 maggio la Regione avrebbe dovuto respingere il progetto. Il Nucleo ha invece concesso altri 90 giorni di tempo a RIMateria per fornire altra documentazione. Riteniamo che un progetto inaccettabile non possa essere agevolato dalla continua richiesta di nuovi documenti a supporto di proposte ampiamente conosciute ed indifendibili.
Un rinvio segue l’altro, mentre rimangono incompiute le opere richieste a RIMateria: la messa a norma sia della discarica ex ASIU rialzata, sia della vicina discarica ex-Lucchini (acquisita da RIMateria per rialzarla e conferirvi altri rifiuti).
RIMateria anche nell’ultima conferenza continua a negare l’esistenza di due quartieri che ricadono entro la fascia dei 500 metri perché è uno dei motivi che impedirebbero alla Regione di rilasciare l’autorizzazione al nuovo progetto. I tecnici regionali non possono limitarsi ad acquisire quanto erroneamente sostenuto da RIMateria e dal Comune di Piombino, devono prendere atto delle nostre documentazioni e procedere ad effettuare misurazioni autonome. In questo modo si renderanno conto che ci sono case a circa 300 metri dall’impianto progettato, che inglobando le discariche esistenti formerà una mega discarica alta 35 metri che si estenderà su di una superficie di circa 52 ettari.
La stessa decisione di concedere a RIMateria altri 90 giorni per permetterle di produrre altra documentazione non è usuale: i tempi previsti per tali pratiche non sono stati rispettati ed inoltre se a RIMateria viene concesso di produrre documenti deve essere concesso a chiunque di fare altrettanto. La nuova amministrazione comunale ed il nuovo sindaco dovranno avere il tempo e la possibilità di produrre documenti in merito alla vicinanza di due quartieri alla discarica ed esprimere la propria posizione relativamente alle azioni che intende compiere per tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente.
Ricordiamo ai cittadini che la lobby dei rifiuti, diffusa in tutto il Paese, condiziona le scelte politiche a livello nazionale, regionale e locale per continuare a conferire sempre più rifiuti nelle discariche: si richiedono sempre maggiori spazi, si spinge perché vengano modificati i piani urbanistici e questo nonostante vi sia una Direttiva Europea che prevede di limitare al massimo lo smaltimento in discarica.
Un ampliamento da 2.850.000 metri cubi dell’attuale discarica favorirà soltanto chi, dietro slogan o dichiarazioni d’intenti mai mantenute, guadagna miliardi gettando i rifiuti in discarica, alla faccia della tanto sbandierata “economia circolare”.
Le maleodoranze che continuano ad affliggere la città sono solo la parte affiorante dell’iceberg e non è ipotizzando una riduzione di queste che si risolve il vero problema. Riteniamo un’offesa alla nostra intelligenza pensare che, ridotto il problema degli odori, si possa fare di questa città un polo nazionale di rifiuti.
Siamo un SIN da bonificare! Molti sono i problemi che come Comitato continueremo ad affrontare confrontandoci con i cittadini e la nuova amministrazione: la bonifica del Sin, la messa in sicurezza dello stabilimento Aferpi con un piano di demolizioni degli impianti non più utilizzabili, il problema amianto friabile, ecc. Crediamo che la cittadinanza si sia ormai fatta un’idea precisa in merito a chi e a cosa serve l’ampliamento della discarica: il progetto RIMateria non è per il bene di Piombino né per il suo sviluppo industriale.
Speriamo che di questo prenda atto anche il Nucleo VIA della Regione Toscana.
Comitato Salute Pubblica Piombino — Val di Cornia