Il rincaro delle bollette dell’acqua tra il 5 e il 10%
SUVERETO 22 giugno 2015 — Quello di ASA è un servizio scadente, più costoso e più lontano dai cittadini. La tariffa dell’acqua aumenterà ancora, un’altra stangata sulle famiglie dopo il salasso di appena un anno fa. Lo hanno deciso a Livorno in una riunione dell’Autorità Idrica Toscana Costa, con l’assenso e l’indifferenza degli amministratori del Partito Democratico. L’unico contrario all’aumento è stato il sindaco di Suvereto Giuliano Parodi, solo grazie a lui questa decisione è stata resa pubblica. Encomiabile la sua trasparenza. Gli altri sindaci, che hanno disertato la riunione o che si sono limitati a mandare qualche assessore, sono rimasti muti a difendere un sistema che ormai (è il caso di dirlo) fa acqua da tutte le parti.
L’aumento delle bollette, tra il 5 e il 10 per cento, è socialmente inaccettabile perché colpisce le famiglie in una fase di crisi, perché non corrisponde a un miglioramento del servizio, perché si aggiunge ai continui aumenti degli anni precedenti e perché serve solo a tamponare la cattiva gestione dell’ASA. Esso sarebbe motivato dal disavanzo tra entrate e uscite del Piano economico finanziario annuale dell’azienda. L’aumento colpisce la maggioranza degli utenti. Appare ridicola l’esenzione dall’aumento di chi consuma meno di 30 metri cubi, una soglia che viene abbondantemente superata dalla stragrande maggioranza delle utenze. Una misura che praticamente finisce per fare un favore solo alle seconde case!
Il sindaco di Suvereto è stato l‘unico a dire no, ad opporsi a un sistema che deve essere radicalmente rivisto. Cosa dicono gli altri sindaci? Invitiamo tutte le forze politiche a intervenire e a dire chiaramente da che parte stanno, se dalla parte dei cittadini o dalla parte dell’Asa, anche alla luce del risultato del referendum sull’acqua che è stato completamente disatteso. Gli utenti/cittadini devono contare di più e non essere ridotti a semplici clienti. E chi tace è connivente con il sistema.
Sono poi molto gravi le affermazioni del presidente dell’ASA, il politico livornese di lungo corso Fabio Del Nista, che, di fronte alle giuste critiche sollevate da Parodi, non ha trovato di meglio che minacciare a mezzo stampa una ritorsione contro il Comune di Suvereto per quanto riguarda i canoni che contrattualmente Asa deve versare ai Comuni: mi critichi? Io non ti pago. Quei canoni che Asa da anni non vorrebbe pagare, con la sostanziale complicità degli stessi Comuni (sempre per nascondere la cattiva gestione), e che proprio Parodi sollevò la questione appena eletto un anno fa. ASA vorrebbe guadagnare senza pagare: prendere i soldi dei cittadini e non pagare i canoni ai Comuni titolari delle reti idriche. Il presidente se la prende inoltre con la diminuzione dei consumi, quando invece proprio la diminuzione dei consumi dovrebbe essere vista come un elemento positivo per l’ambiente e per la gestione della risorsa. Anche in questo caso per lui sono più importanti le esigenze dell’azienda rispetto al diritto dei cittadini. Il comportamento di Del Nista è inaccettabile e ricattatorio, uno stile che non si addice al presidente di una Società partecipata da enti pubblici, un atteggiamento che dovrebbe indurre lo stesso Del Nista a dimettersi, per coerenza e per decenza. Ma soprattutto nell’interesse dei cittadini.
Coordinamento di Assemblea Popolare Suvereto