Il ripensamento di Carla Maestrini è incomprensibile
PIOMBINO 23 settembre 2015 — Dopo le recenti uscite pubbliche seguite alla nascita dell’associazione CostaToscana #CambiaVerso, penso sia necessario spendere due parole per chiarire il senso e il profilo di questa nostra iniziativa.
Chi ha promosso la nascita di “CostaToscana#CambiaVerso” lo ha fatto essenzialmente per due motivi:
- perché pensa che l’Italia può cambiare solo se anche le singole realtà locali partecipano con convinzione al percorso di riforme e di innovazione generale dello Stato e della società che il governo Renzi sta cercando di portare avanti
e - perché pensa che sia necessaria una classe dirigente locale credibile, capace cioè di rappresentare questo cambiamento sul territorio.
Sui temi del cambiamento e delle riforme l’associazione intende lavorare, svolgendo un ruolo di stimolo, di proposta e di elaborazione anche culturale verso il partito e la società. Credo sia un lavoro utile, necessario, se non indispensabile, soprattutto in un territorio come quello della provincia di Livorno attraversato da una grande trasformazione economica, che porta con sé grandi opportunità ma anche tensioni e problemi per affrontare i quali serve un tasso di innovazione delle nostre politiche e di velocità nelle risposte molto più forte di quello che abbiamo saputo mettere in campo fino ad oggi.
Sull’innovazione della classe dirigente, invece, faccio mie le parole di Piero Fassino in una recente intervista all’Unità: «Ho sempre pensato che la credibilità a livello locale del partito e dei suoi dirigenti sia fondamentale per l’immagine del Pd. Conta la credibilità del leader, e Renzi ne ha molta, ma poi i cittadini giudicano anche il partito che hanno vicino ogni giorno o che li amministra. Altrimenti perché nello stesso giorno avremmo preso il 40% dei voti e perso Livorno?».
In fondo, guardate, non abbiamo fatto niente di particolarmente rivoluzionario, creando un’associazione che si richiama al percorso politico di Matteo Renzi e ai contenuti da lui messi in campo. Sono ormai centinaia le esperienze simili nate in questi anni in tutta Italia, la cui utilità e positività per il Pd sono ampiamente dimostrate. La presenza al taglio del nastro a Venturina Terme del vicesegretario regionale Antonio Mazzeo significa questo.
Il vero atto rivoluzionario sta nel rivendicare uno spazio di autonomia nel quale chi c’è non intende abbassare la guardia sul livello di innovazione e cambiamento che il Pd locale è in grado di mettere in campo. Sta qui il punto di differenza: c’è chi pensa che sia utile la funzione di un’associazione, luogo di confronto, stimolo e strumento per non arrestare, anche sul territorio, il processo di rinnovamento della politica e chi, invece, pensa di no.
Ecco perché il ripensamento dell’ultimo minuto di Carla Maestrini è difficilmente comprensibile. Le spiegazioni date per giustificarlo altrettanto. Come si può, infatti, presentare il proprio ruolo nel partito come la garanzia dell’unità e, in nome di questo, nel giro di qualche giorno, derubricare l’associazione, che si è contribuito in modo determinante a far nascere, al rango di un’iniziativa che divide? Perché contrapporre le due cose, quando Carla ha assunto il ruolo che ha oggi nel Pd con il pieno appoggio del gruppo che l’ha sostenuta alle ultime elezioni regionali?
In ogni caso, a prescindere da chi deciderà di aderire o meno a CambiaVerso, di una cosa sono sicura: chi in questi anni ha fatto del cambiamento la propria bandiera è chiamato comunque a dimostrare di essere all’altezza di quella bandiera, perché è per questo che è stato votato nelle varie elezioni o nominato negli organismi di partito. E sarà sempre e comunque la rispondenza del suo agire politico alle aspettative create in questi anni il parametro principale sul quale i nostri elettori lo o la valuteranno. Come al solito saranno i fatti a dare sostanza e corpo al cambiamento e a dire se saremo stati coerenti con ciò che abbiamo professato fino ad oggi, soprattutto nelle proposte che sapremo mettere in campo a livello locale sulle questioni più significative, dalla riforma della pubblica amministrazione, allo sviluppo economico, ai servizi pubblici e alla persona.
È giusto ed è necessario che sia così. In ballo non c’è il nostro futuro politico, ma quello del nostro territorio e del nostro paese.