Impegni dopo impegni, meglio lo sciopero

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 2 agos­to 2016 — Da vari comu­ni­cati stam­pa:

  • mar­zo 2015, Rebrab incon­tra Rossi e Gov­er­no e con­fer­ma gli impeg­ni pre­si a dicem­bre 2014;
  • otto­bre 2015, Rossi incon­tra Rebrab che con­fer­ma gli impeg­ni;
  • agos­to 2016, Rossi incon­tra Rebrab che con­fer­ma gli impeg­ni, c’è anche Equi­ta che dovrebbe finanziare il grosso del­la par­ti­ta, ma pare silente, almeno da quan­to appren­di­amo stam­pa.

Vista la mala para­ta, già pri­ma dell’incontro di ieri, i sin­da­cati con­fed­er­ali metalmec­ca­ni­ci ave­vano indet­to uno sciopero di 24 ore il 4 agos­to per man­i­festare a Roma durante l’incontro al Mise. Dopo i ritar­di, le incertezze, le vane promesse, gli annun­ci del gov­er­no locale regionale e nazionale, le ennes­ime con­ferme di impeg­ni, dopo il nuo­vo piano indus­tri­ale che mostra invece tutte le dif­fi­coltà che Cevi­tal ha nel man­tenere gli impeg­ni pre­si, dif­fi­coltà soprat­tut­to finanziarie riv­e­la­tri­ci di quan­to poco da inve­stire Rebrab avesse oltre quei 5 mil­ioni con i quali ha com­pra­to lo sta­bil­i­men­to di Piom­bi­no, dopo i 500 e forse più esuberi che inter­esser­an­no i lavo­ra­tori sia in cig che già in Afer­pi a causa del ridi­men­sion­a­men­to del prog­et­to iniziale ( in base al quale i lavo­ra­tori han­no fir­ma­to un accor­do che definire al rib­as­so è un com­pli­men­to), dopo l’e­vanescen­za del prog­et­to agroin­dus­tri­ale di cui nes­suno più par­la, dopo la ques­tione boni­fiche in alto mare, nonos­tante Rifon­da­zone Comu­nista, e non da sola, abbia con­tin­u­a­mente fat­to ril­e­vare che non era tut­to oro quel che luc­ci­ca­va, adesso final­mente ci si muove con una inizia­ti­va di lot­ta che forse fat­ta pri­ma avrebbe potu­to sor­tire qualche risul­ta­to in più, ma tan­t’è.
Rifon­dazione Comu­nista sostiene lo sciopero e la man­i­fes­tazione indet­ta da FIOM FIM e UILM rite­nen­do che sia solo con l’u­nione e la sol­i­da­ri­età col­let­ti­va di tut­ti i lavo­ra­tori in forza, in cig, in mobil­ità, del­l’in­dot­to, dei dis­oc­cu­pati e inoc­cu­pati e con la loro lot­ta, che le cose si pos­sono cam­biare, non con la condis­cen­den­za e il com­pro­mes­si, men che mai con la cieca fede nelle con­ferme di impeg­ni.

Rifon­dazione Comu­nista

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