Imprese innovative sostenute già nella culla
Dedicato sopratutto all’ attuazione dell Agenda digitale italiana il recente decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” si occupa di incentivare la nascita e lo sviluppo di imprese start-up innovative e degli incubatori relativi. L’impresa start-up innovativa è una società di capitali che ha come oggetto sociale esclusivo, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico e possiede almeno uno dei seguenti requisiti:
◘ spese in ricerca e sviluppo uguali o superiori al 30 per cento del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione;
◘ impiego come dipendenti o collaboratori, in percentuale uguale o superiore al terzo della forza lavoro complessiva, di personale altamente istruito;
◘ titolare di almeno una privativa industriale relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale direttamente afferenti all’oggetto sociale e all’attività d’impresa.
Le misure per incentivare queste imprese innovative e sopratutto per aiutare i giovani a crearle sono di tipo procedurale e finanziario. Ma come garantire a coloro che vogliono far nascere start-up innovative altri sostegni?
Viene introdotta la possibilità di creare incubatori certificati cioè società di capitali che offrono servizi, dispongono di strutture, anche immobiliari, e attrezzature adeguate, hanno regolari rapporti di collaborazione col mondo della ricerca.
I Comuni della Val di Cornia non possono né creare start-up innovative né incubatori certificati, concepiti come iniziative private, ma andare alla ricerca e contribuire a creare le condizioni perché un incubatore nasca e di conseguenza far capire che c’è un’attenzione interessata ed anche un impegno concreto perché la strada dell’innovazione passi anche di qui, questo sì, dovrebbero farlo. Ed anche gli imprenditori magari potrebbero pensare alle potenzialità di reddito che da iniziative innovative potrebbero derivare. Talvolta le soluzioni passano dove nemmeno si immagina e questo vale sia per gli amministratori pubblici che per gli imprenditori privati. Vogliamo esercitarci in una provocazione? Bene, pensiamo allora alla differenza tra l’utilizzazione dei poderi della tenuta di Rimigliano per seconde case e la loro utilizzazione per la creazione di start-up innovative. Da altre parti l’hanno chiamata H‑Farm, ma non è il nome che conta. Per la verità è proprio quella H che conta perché sta per Human che vuol dire Persone. Persone che vengono valorizzate e su cui si scommette: è proprio ciò di cui la Val di Cornia ha bisogno.
(vignetta di Gabriele Bezzini)