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Imu e Tasi: le gabelle in tutta la Val di Cornia

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PIOMBINO 15 giug­no 2015 – Il mese delle sca­den­ze con­cen­trate sta pas­san­do tra lamen­ti reiterati e abi­tu­dine con­sol­i­da­ta al peg­gio. Ci sono pochi pae­si al mon­do nei quali esiste, qua­si fos­se una fes­ta san­tifi­ca­ta, un appun­ta­men­to nel quale si è riu­ni­ta, nel­lo spazio non di giorni ma di poche ore, una tale quan­tità di gabelle. Quan­do l’assurdo prende cam­po e scende al min­i­mo (per non dir peg­gio) l’attenzione ver­so le esi­gen­ze del con­tribuente, tut­to può accadere.Incassi dalle tasse 2014

Perfi­no che non si riesca nel facile com­pi­to di dis­tribuire nell’arco dell’anno, sec­on­do log­i­ca e buon sen­so, le diverse sca­den­ze trib­u­tarie. Anche il peg­gior pas­tore sa che non si può pre­tendere di ottenere, in un solo giorno, la lana che una pec­o­ra sten­ta ad offrire in un anno. Ma tan­to è: Tari, Tasi, Imu, Irpef e rel­a­tive addizion­ali trovano perfi­no com­pag­nia locale nelle bol­lette che il nuo­vo Con­sorzio Toscana Cos­ta ha recap­i­ta­to, con sca­den­za (e ti pare­va!) 15 giug­no, nelle case del­la Val di Cor­nia per chiedere il balzel­lo che graziosa­mente viene indi­ca­to come “con­trib­u­to di bonifi­ca”.

IMU

 

 

 

 

 

 

 

 

Piom­bi­no
Com­in­ci­amo dal­la leg­na­ta più grossa ass­es­ta­ta dal­la più grossa delle cit­tà del­la Val di Cor­nia che per inciso – ma non tan­to – di più grosso ha anche un momen­to di pre­oc­cu­pante crisi eco­nom­i­ca.
I con­tribuen­ti han­no la facoltà di ver­sare in accon­to (vale anche per la Tasi) il 50 per cen­to del totale cor­rispos­to nel 2014. Così indi­ca il sito del­l’ente. Non sap­pi­amo, tut­tavia, se chi voglia guadag­nar­si la qual­i­fi­ca di cit­tadi­no sag­gio e prev­i­dente deb­ba adottare ques­ta stra­da. Infat­ti il Comune ha delib­er­a­to a fine mag­gio le aliquote valide per il 2015 e che non sono, in diver­si casi, né uguali né infe­ri­ori a quelle del­lo scor­so anno.
Ne deri­va che, col­oro che cadono nel­la fas­cia degli aumen­ti,  dovran­no sob­bar­car­si, a dicem­bre un conguaglio che potrebbe essere non poco sig­ni­fica­ti­vo e comunque tale da con­sigliare una equa dis­tribuzione tra accon­to di giug­no e sal­do di fine anno.
Nel mer­i­to a Piom­bi­no non sono pochissime le aliquote Imu che, per le diverse cat­e­gorie, sono state riv­iste. Com­in­ci­amo dalle uniche abitazioni per le quali si paga l’imposta e cioè quelle di lus­so accat­a­state nelle cat­e­gorie  A/1, A/8 e A/9. Per questo tipo di immo­bili l’aliquota è pas­sa­ta dal 2,2 per mille del­lo scor­so anno al 2,5 di oggi.
Di un pun­to sono poi aumen­tate le aliquote (dall’8,5 al 9,5 per mille) rel­a­tive agli appar­ta­men­ti cat­e­go­ria A (esclusa la A/10) affit­tate con con­trat­to reg­is­tra­to ma non con­corda­to sec­on­do l’intesa tra asso­ci­azioni dei pro­pri­etari e degli inquili­ni.
Se il canone è con­corda­to l’aliquota invece si mantiene quel­la del 2014 (8,5 per mille).
Si deve ril­e­vare che, ai fini Imu, c’è ormai un risparmio davvero rel­a­ti­vo tra quest’ultimo genere di locazione e il clas­si­co comoda­to d’uso, soli­ta­mente gra­tu­ito, che si con­cede ai figli­oli e ai par­en­ti prossi­mi quan­do essi han­no neces­sità di accasar­si.
Sull’appartamentino, mag­a­ri orig­i­nar­i­a­mente acquis­ta­to nel­la sper­an­za di real­iz­zare un inves­ti­men­to red­di­tizio, si paga, infat­ti, un’aliquota pas­sa­ta dal 6,5 del 2014 al 7,5 per mille di oggi.
Per tutte le altre abitazioni (ad esem­pio quelle non locate e che sono a dis­po­sizione del pro­pri­etario) l’aliquota è sta­ta con­fer­ma­ta nel 10,6 per mille che è il mas­si­mo con­sen­ti­to dal­la legge.
L’ultimo aumen­to (dall’8,1 al 9,1 per mille) deciso dal Comune riguar­da “tut­ti gli altri immo­bili”. Per esem­pio fon­di, ter­reni, aree fab­bri­ca­bili, immo­bili delle cat­e­gorie cat­a­stali C, B, A/10 ed i fab­bri­cati clas­si­fi­cati come D non iscrit­ti al cat­a­sto, posse­du­ti provvi­so­ri­a­mente da imp­rese.
Il Comune di Piom­bi­no non è anda­to per il sot­tile neanche nel­la scelta del­l’ad­dizionale Irpef che è sta­ta aumen­ta­ta dal 5 all’8 per mille, un incre­men­to appe­na atten­u­a­to da un più ele­va­to liv­el­lo di esen­zione: da 15mila a 20mila euro. I con­tribuen­ti inter­es­sati da questo aumen­to saran­no 10.897 su un totale di 25.428.

 

Campiglia
A Campiglia pote­vano far meglio con il bilan­cio che si mantiene in atti­vo. Di fat­to la giun­ta ha pro­pos­to ed il con­siglio approva­to una tabel­la che, per le aliquote, con­tem­pla, una riduzione, quat­tro con­ferme e tre aumen­ti.
La dimin­uzione riguar­da le abitazioni di lus­so, accat­a­state come A/1, A/8 e A/9, ovvero quelle per le cui aliquote Piom­bi­no ha deciso un incre­men­to, Suvere­to ha con­ser­va­to le vec­chie (di San Vin­cen­zo e Sas­set­ta non si sa per­ché han­no anco­ra da decidere). A Campiglia per ques­ta cat­e­go­ria di immo­bili si è deciso di pas­sare dal 5 al 3,5 per mille con la con­fer­ma di una detrazione di 200 euro.
Tut­to come nel 2014 invece per le case sfitte, tenute a dis­po­sizione dai pro­pri­etari (10,6 per mille), per le aree fab­bri­ca­bili e per i ter­reni agri­coli (7,6), per quel­li col­li­nari dove oper­a­no colti­va­tori diret­ti e per i fab­bri­cati  di cat­e­go­ria D ovvero gli immo­bili in cui oper­a­no arti­giani e com­mer­cianti o in cui si svol­go­no attiv­ità, cul­tur­ali, ricre­ative, assis­ten­ziali. Fan­no eccezione  le banche e le assi­cu­razioni che pagher­an­no con l’aliquota al 10,6 per mille.
Due dei tre aumen­ti riguardano, invece, par­ti­co­lari tipolo­gie di locazioni. Innanz­i­tut­to gli immo­bili affit­tati con con­trat­to reg­is­tra­to (dal 7,6 al 8,10), quin­di le case date in uso a figli e par­en­ti che lì risiedono (dal 7 per mille al 7,5 per mille). Il ter­zo aumen­to inter­es­sa, invece,  gli uffi­ci e gli stu­di pri­vati di cat­e­go­ria A/10 la cui aliquo­ta pas­sa dal 7,6 al 10,1 per mille.
Tut­ti gli altri immo­bili fuori dal­la casis­ti­ca indi­ca­ta dal Comune ver­ran­no assogget­tati ad una aliquo­ta del 7,6 per mille.

 

San Vin­cen­zo
San Vin­cen­zo non ha anco­ra delib­er­a­to le aliquote per il 2015 quin­di i con­tribuen­ti, per l’acconto, si sono dovu­ti rifare alle dis­po­sizioni del 2014 ver­san­do il 50 per cen­to del balzel­lo totale dell’anno scor­so.
Al soli­to si trat­ta di un van­tag­gio momen­ta­neo appar­ente (o addirit­tura inin­flu­ente se le aliquote non dovessero mutare) dal momen­to che nes­suno poi si potrà sot­trarre al conguaglio al momen­to del sal­do.
C’è da dire comunque che San Vin­cen­zo van­ta­va almeno nel 2014 le aliquote più basse rispet­to alla mag­gior parte dei comu­ni del com­pren­so­rio.
Alcu­ni esem­pi con­tribuis­cono a chiarire. Per esem­pio gli appar­ta­men­ti affit­tati a figli e par­en­ti (gli immo­bili di questo tipo sul­la cos­ta non sono pochi) a San Vin­cen­zo sono assogget­tati ad una aliquo­ta del 4,6 per mille con­tro il 7,5 di Piom­bi­no e Campiglia.
Aliquote basse rispet­to ad altre del­la val­la­ta anche per le locazioni a canone libero (6 per mille) e per i ter­reni agri­coli (6 per mille).

 

Suvere­to
Il Comune ha cer­ca­to di man­tenere invari­ate le aliquote del 2014 ma non ha com­ple­ta­mente resis­ti­to alla ten­tazione di pro­cedere, per scelta o per neces­sità, a qualche aumen­to. Il pri­mo dei quali riguar­da gli immo­bili affit­tati a figli e par­en­ti prossi­mi (dal 7,6 all’8,1 per mille che è un record asso­lu­to per il com­pren­so­rio). Il sec­on­do incre­men­to attiene gener­i­ca­mente a tut­ti i fab­bri­cati non con­tem­plati nelle tabelle approvate dal comune (dall’8,1 al 10,6).

 

Sas­set­ta
Anche Sas­set­ta, come San Vin­cen­zo, non ha anco­ra delib­er­a­to le aliquote per il 2015 e quin­di i con­tribuen­ti in accon­to sono sta­ti chia­mati a ver­sare il 50 per cen­to del trib­u­to totale del 2014.

tasi

 

 

 

 

 

 

 


Piom­bi­no
Al Comune di Piom­bi­no, per la Tasi, res­ta il priv­i­le­gio di essere l’unico Comune del com­pren­so­rio dove la tas­sa si appli­ca solo alle abitazioni prin­ci­pali e alle rel­a­tive per­ti­nen­ze (cat­e­gorie cat­a­stali C/2, C/6 e C/7).  Uni­ca eccezione le case di lus­so delle cat­e­gorie A/1, A/8 e A/9 che pagher­an­no con un’aliquota fis­sa­ta al 4,7 per mille.
Come vari­azioni rispet­to al 2014 il Comune ha introdot­to una serie di agevolazioni che riguardano le cosid­dette uten­ze deboli a favore delle quali è sta­to pre­vis­to uno sgravio fis­cale che graverà sulle casse comu­nali per ulte­ri­ori 92mila euro.
È sta­ta, poi, innalza­ta la soglia Isee  (9.000 euro) per avere dirit­to all’e­sen­zione com­ple­ta ed è sta­ta riv­ista quel­la (10mila euro) utile per avere dirit­to alla riduzione del 50%.

 

Campiglia
Il Comune di Campiglia ha ridot­to. Non moltissi­mo ma ha ridot­to: l’aliquota per la pri­ma casa e le rel­a­tive per­ti­nen­ze è sce­sa infat­ti dal 2,5 del 2014 al 2,3 per mille di quest’anno.
Tut­to come per il 2014, invece, riguar­do all’aliquota (0,3 per mille)  rel­a­ti­va alle abitazioni, di cat­e­go­ria A, non affit­tate e tenu­ta a dis­po­sizione.
Per tut­ti gli altri immo­bili a Campiglia la Tasi non è dovu­ta.
Più van­tag­giose per i con­tribuen­ti risul­tano nel 2015 le detrazioni: 200 euro per i red­di­ti Isee infe­ri­ori a 9.000 (7.000 nel caso di un famiglia com­pos­ta da una sola per­sona o anche per i nuclei famil­iari dove, nel 2015, sia nato un bam­bi­no).

 

San Vin­cen­zo
A San Vin­cen­zo vigono al momen­to le aliquote del 2014.
La più alta (2,5 per mille) attiene alle abitazioni prin­ci­pali con le rel­a­tive per­ti­nen­ze e anche ad altri immo­bili assim­i­lati dal rego­la­men­to comu­nale alle abitazioni prin­ci­pali.
Una aliquo­ta dell’0,8 per mille è sta­ta decisa per i fab­bri­cati rurali a totale di un’attività agri­co­la. In tutte le altre situ­azioni è pre­vista una aliquo­ta del­lo 0,4 per mille.
Nel caso di un immo­bile affit­ta­to il 10 per cen­to del­la tas­sa spet­ta all’inquilino.
Sostanzial­mente inal­ter­ate, infine le detrazioni, le riduzioni e le esen­zioni con­cepite per par­ti­co­lari cat­e­gorie e per par­ti­co­lari fasce di red­di­to.

 

Suvere­to
Suvere­to c’è anda­to un po’ più pesante per la Tasi lad­dove per la pri­ma casa e rel­a­tive per­ti­nen­ze la giun­ta ha sta­bil­i­to un’aliquota del 2,3 per mille (era del 2 per mille nel 2014). Man­tenute invece le  detrazione di 70 euro per gli immo­bili di ren­di­ta cat­a­stale uguale o infe­ri­ore a 400 euro e di 30 euro per quel­li di ren­di­ta tra 401 e 500 euro.
Per il resto la giun­ta ha con­fer­ma­to le aliquote del 2014: 2,5 per mille per le abitazioni affit­tate a inquili­ni res­i­den­ti con con­trat­to reg­is­tra­to, per i fab­bri­cati (esclusi quel­li di cat­e­go­ria cat­a­stale D/5) dove si eserci­ta un’attività pro­dut­ti­va e per i fab­bri­cati e rel­a­tive per­ti­nen­ze con­ces­si in uso gra­tu­ito ai par­en­ti. L’aliquota del­lo 0,6 per mille è sta­ta pre­vista per i fab­bri­cati rurali ad uso stru­men­tale. Tut­to il restò sarà assogget­ta­to all’aliquota del­lo, 0,8 per mille.

 

Sas­set­ta
Sas­set­ta van­ta­va nel 2014, insieme a Suvere­to, l’aliquota più bas­sa per le prime case e rel­a­tive per­ti­nen­ze (2 per mille) e anche per i fab­bri­cati rurali ad uso stru­men­tale e per gli immo­bili in cui si eserci­ta un’at­tiv­ità pro­dut­ti­va (1 per mille). Il Comune potrebbe con­ser­vare in soli­tario questo record se deciderà di con­fer­mare le stesse aliquote anche per il 2015. Per ora il con­siglio non ha delib­er­a­to e quin­di i con­tribuen­ti saran­no chia­mati a ver­sare in accon­to un l’importo pari al 50 per cen­to del ver­sato totale nel 2014.

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