In crisi l’industria e il commercio, ora anche il porto
PIOMBINO 29 agosto 2018 — Non solo le fabbrica, l’indotto, tutte le altre ditte e/o attività commerciali a Piombino hanno subito e stanno subendo, in questi anni, una forte crisi, purtroppo anche il porto, considerata forse l’ultima isola felice, sta iniziando a perdere pezzi.
Dopo decenni di collegamenti da e per la Sardegna, ci risulta che la compagnia di navigazione Moby il 3 settembre lascerà le banchine di Piombino. Se confermato questo – per la Ugl provinciale – è un fatto preoccupante e necessita la massima attenzione perché lo scalo cittadino non deve subire ulteriori perdite.
La realizzazione delle nuove banchine a est e della diga foranea sarebbero dovute essere un crocevia importante per lo sviluppo del porto (fondali a meno venti metri !!) invece registriamo la perdita, in questo ultimo anno, sia di movimentazione commerciale che di turistica e adesso addirittura la perdita della linea per la Sardegna.
Ugl si interroga sulle ricadute occupazionali pensando ai lavoratori portuali, ai lavoratori della compagnia di navigazione, a tutti quei lavoratori che orbitano sul porto ma anche delle altre ditte, purtroppo ormai poche, che danno servizi alle navi, in una situazione già non rosea della città.
Se sul pontile delle acciaierie si sono riaffacciate delle navi, vorremmo che sulle nuove banchine si sviluppassero nuove attività . L’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno, a cui chiederemo un incontro a breve, dovrà spiegare cosa sta facendo per Piombino e per il suo scalo considerando che la fusione con Livorno sarebbe dovuta essere una soluzione per mettere i due porti in concorrenza con i restanti del Mediterraneo e non indebolire quello della nostra città!
Sabrina Nigro, segreteria provinciale Ugl
(Foto di Pino Bertelli)