In queste condizioni il territorio rischia di esplodere”

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 PIOMBINO 12 set­tem­bre 2015 - Siamo un grup­po di lavo­ra­tori delle indus­trie di Piom­bi­no e del­l’in­dot­to, alcu­ni in cas­sa inte­grazione, altri in mobil­ità ed altri anco­ra in sol­i­da­ri­età o licen­ziati. Siamo forte­mente pre­oc­cu­pati per ciò che sta avve­nen­do nel nos­tro ter­ri­to­rio in cui il “mod­el­lo Piom­bi­no” sem­bra, ad oggi, non risol­vere i gravi dis­a­gi sociali ed eco­nomi­ci  ben pre­sen­ti . Ciò che si prospet­ta, infat­ti, è un piano indus­tri­ale, iner­ente la ex Luc­chi­ni, lacunoso e di dif­fi­cile real­iz­zazione, sot­to­pos­to alle deci­sioni del grup­po Cevi­tal. È logi­co atten­der­ci anni di Cig o, peg­gio anco­ra, di assen­za totale di red­di­to e garanzia del lavoro solo per poco tem­po, mag­a­ri di fronte ad un salario ridot­to al min­i­mo e a rit­mi di lavoro sem­pre più’ stres­san­ti.
In queste con­dizioni il nos­tro ter­ri­to­rio rischia di esplodere, se non ver­ran­no adot­tati i nec­es­sari provved­i­men­ti.
1) Chiedi­amo innanz­i­tut­to, per le prossime assun­zioni, il rien­tro in fab­bri­ca dei lavo­ra­tori e delle lavo­ra­tri­ci monored­di­to, con figli a cari­co, con mutuo o presti­ti da ono­rare. Occorre poi, da subito, un piano stra­or­di­nario di sosteg­no eco­nom­i­co che innalzi del 20%, 30 % le mis­ere buste paga dei cass­in­te­grati e di col­oro che sono in mobil­ità. Va ripristi­na­to anche il con­trib­u­to regionale del 15% che imple­men­ta­va i salari dei lavo­ra­tori in sol­i­da­ri­età: ricor­diamo tut­ti le promesse del pres­i­dente Rossi. Van­no approvate anche mis­ure di aiu­to, non sim­bol­i­co, per i lavo­ra­tori già licen­ziati . Se i provved­i­men­ti di sosteg­no saran­no del­la misura sopra indi­ca­ta potran­no essere atti­vate forme di lavori social­mente utili — comunque aggiun­tivi e non sos­ti­tu­tivi di posti di lavoro in essere -, dove imp­ie­gare i ben­e­fi­cia­ri di tali con­tribu­ti. Non serve, invece, il sosteg­no di poche decine di euro, elar­gi­to  come sem­bra prospet­tar­si ) dalle isti­tuzioni locali. Tale misura suonerebbe come un ele­mosi­na, umiliante per i lavo­ra­tori.
2) È indis­pens­abile che ven­ga trova­ta una soluzione per per­me­t­tere l’erogazione imme­di­a­ta del Tfr ai lavo­ra­tori che ne han­no dirit­to. Queste somme sono, per i lavoratori,l’unico sal­vagente di fronte ad un lun­go peri­o­do di Cig.
3) Devono essere rispet­tati i tem­pi delle boni­fiche, degli inves­ti­men­ti per la parte siderur­gi­ca e per quel­la agroin­dus­tri­ale, per la quale, va ricorda­to, man­ca qual­si­asi prog­et­to defini­to, sal­vo la prospet­ti­va ambi­en­tal­mente poco ras­si­cu­rante del biodiesel. Il 6 novem­bre 2016 deve essere la data ulti­ma di rien­tro al lavoro per tut­ti, lavo­ra­tori diret­ti e del­l’in­dot­to,  facen­do ces­sare  defin­i­ti­va­mente la Cig.
4) Se gli inves­ti­men­ti non pros­eguis­sero come con­corda­to il gov­er­no dovrà ripren­dere in mano la situ­azione e costru­ire soluzioni alter­na­tive per Piom­bi­no.
5) Occorre, poi, che sia approva­to un piano stra­or­di­nario rel­a­ti­vo alla sicurez­za dei lavo­ra­tori per evitare che “l’ef­fi­cien­ta­men­to” (gia’ annun­ci­a­to) si trasfor­mi in tragedie sul lavoro, che Piom­bi­no ha già conosci­u­to.
6 ) La trasparen­za e la parte­ci­pazione del­l’in­tera comu­nità al proces­so di rinasci­ta indus­tri­ale sono val­ori impre­scindibili, per questo occorre che ogni 2–3 mesi le isti­tuzioni orga­nizzi­no un con­fron­to pub­bli­co per fare il pun­to del­la situ­azione. A questo scopo è pri­or­i­tario, in tem­pi bre­vis­si­mi, la con­vo­cazione  del con­siglio comu­nale aper­to, chiesto dalle asso­ci­azioni “Res­ti­amo Umani”, “Rug­gero Tof­fo­lut­ti con­tro le mor­ti sul lavoro”, “Lavoro salute dig­nità” e “Legam­bi­ente”, su cui il sin­da­co di Piom­bi­no si è pub­bli­ca­mente impeg­na­to.
Queste sono le ques­tioni che poni­amo a gov­er­no, regione e  comune. Atten­der­e­mo le risposte di Ren­zi, Rossi e Giu­liani in un pre­sidio, che sarà orga­niz­za­to a Piom­bi­no, alla rota­to­ria stradale di fronte allo sta­bil­i­men­to del­la Sol. Meteo per­me­t­ten­do, il pre­sidio incom­in­cerà il giorno lunedì 14 Set­tem­bre, alle ore 18, e pros­eguirà non stop almeno fino a  ven­erdì 18 Set­tem­bre, alle ore 24. Il pre­sidio sarà denom­i­na­to “Camp­ing Cig”: il campeg­gio dei cass­in­te­grati, dei dis­oc­cu­pati, dei gio­vani che un lavoro non lo han­no mai avu­to, comunque a dis­po­sizione di tut­ti i lavo­ra­tori e le lavo­ra­tri­ci e di quan­ti si sentono a loro vici­ni. Sarà un luo­go-sim­bo­lo per dimostrare che col­oro i quali riscuotono, quan­do va bene, 800 euro al mese si pos­sono per­me­t­tere solo le ferie in mez­zo ad una stra­da. Invi­ti­amo tut­ti i lavo­ra­tori a parte­ci­pare al pre­sidio por­tan­do la loro tuta da lavoro, che sarà espos­ta, per dire che vogliamo indos­sare di nuo­vo quelle tute, tor­nan­do al lavoro. Invi­ti­amo com­mer­cianti e arti­giani a fare altret­tan­to, in nome del comune inter­esse per il futuro del ter­ri­to­rio. Invi­ti­amo, altresì, tut­ta la comu­nità e i sin­da­cati ad unir­si alle nos­tre richi­este e alla nos­tra inizia­ti­va. Solo insieme e con la mobil­i­tazione potremo costru­ire un ” mod­el­lo Piom­bi­no” capace davvero di ridare certezze e dig­nità ai lavo­ra­tori e ai cit­ta­di­ni del nos­tro ter­ri­to­rio, in un’I­talia e in un’Eu­ropa deg­ne del loro pat­ri­mo­nio di civiltà.

Grup­po di mino­ran­za sin­da­cale e altri lavo­ra­tori e lavo­ra­tri­ci

 

 

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