In vista delle elezioni alcune riflessioni

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PIOMBINO 25 mar­zo 2019 — In vista delle prossime elezioni poni­amo a tutte le forze politiche in cam­po delle rif­les­sioni:
VISIONE DEL FUTURO
Vista da Legam­bi­ente, cir­co­lo Cos­ta Etr­usca ‚” LA VISIONE del FUTURO  ha bisog­no di una pro­gram­mazione  lun­ga nel tem­po.  Per ottimiz­zarla  è  da noi pro­pos­ta in 3 fasce gen­er­azion­ali  di 25 anni  cioè 75 anni : oggi potrem­mo dire da qui all’anno 2100.
In questo per­cor­so i CAMBIAMENTI CLIMATICI avran­no  una parte impor­tante che potreb­bero  essere antic­i­pati o meno a sec­on­da di come essi ver­ran­no ”let­ti ed inter­pre­tati”, anche dalle ammin­is­trazioni comu­nali, da quelle dei Comu­ni più pic­coli a quelle delle cit­tà met­ro­pol­i­tane, da quel­lo che potran­no fare diret­ta­mente  con i pro­pri cit­ta­di­ni e da come esse inter­a­gi­ran­no con gli enti supe­ri­ori Regione, Gov­er­no e via di segui­to.
Nel 2013  e nel 2018 Legam­bi­ente cir­co­lo Cos­ta Etr­usca, ave­va orga­niz­za­to, a Dono­rati­co, 2 sem­i­nari “sul futuro”, par­tendo dall’esistente, sulle tem­atiche seguen­ti, le cui con­clu­sioni era­no:
NATURA E CULTURA, la sal­va­guardia e pro­tezione dei ter­ri­tori, mare, spi­agge, pinete, boschi, pae­sag­gio agri­co­lo, beni essen­ziali e prin­ci­pali fonti di attrazione per tur­isti e vis­i­ta­tori;
TURISMO nelle varie forme, questo è un set­tore chi­ave per il ter­ri­to­rio, oggi in mag­gior parte si pun­ta sul tur­is­mo esti­vo di pochi mesi allo­ra che si potrebbe cam­biare, effet­tuare una desta­gion­al­iz­zazione , lavo­rare sta­bil­mente tut­to l’anno con flus­si tur­is­ti­ci diver­si­fi­cati, dato anche  il cli­ma e la zona geografi­ca favorev­ole, zona  che potrebbe offrire molte pos­si­bil­ità anche  per un “ tur­is­mo lento” a pie­di, in bici­clet­ta, a cav­al­lo. Un’ ospi­tal­ità per gli sportivi e le squadre, per gli anziani, ecc. , sen­za tralas­cia­re quel  che può aggre­gare i gio­vani.
AGRICOLTURA e qual­ità del­la vita, se oggi è pos­si­bile fare un’agricoltura di qual­ità è per­ché i ter­reni agri­coli in gran parte non sono sta­ti anco­ra fram­men­tati e sel­vaggia­mente urban­iz­za­ti (non in tut­ti i Comu­ni  è così), le aziende agri­cole non van­no depau­per­ate, le ammin­is­trazioni dovreb­bero adop­er­ar­si favoren­do la col­lab­o­razione con uni­ver­sità ecc. per facil­itare la ren­di­ta delle pro­duzioni agri­cole ed il man­ten­i­men­to delle aziende;
EDILIZIA ed ENERGIE RINNOVABILI, intese come adegua­men­to all’efficienza ener­get­i­ca, al ris­chio sis­mi­co e pro­duzione di ener­gia rin­nov­abili. La riqual­i­fi­cazione degli edi­fi­ci avrebbe un forte impat­to sull’aumento di posti di lavoro  ed è uno degli ele­men­ti diret­ti per  la pos­si­bil­ità di incidere sui cam­bi­a­men­ti cli­mati­ci nonché sul­la mit­igazione degli stessi.La trasfor­mazione del­la illu­mi­nazione pub­bli­ca dai tradizion­ali lam­pi­oni a quel­li a Led con­sen­tirebbe ai Comu­ni (quin­di ai cit­ta­di­ni) di risparmi­are dal 50 all’ 80% sui costi dell’energia, oltre ai ben­efi­ci ambi­en­tali.
Durante ques­ta fase di trasfor­mazione dovreb­bero essere pre­si in con­sid­er­azione le oppor­tu­nità di abbina­rvi sis­te­mi di con­trol­lo del­la sicurez­za cit­tad­i­na, tut­to ciò in un per­cor­so parte­ci­pa­to con la popo­lazione.
L’installazione di pan­nel­li solari ter­mi­ci ed elet­tri­ci sui tet­ti, pro­duzione di ener­gia elet­tri­ca ed acqua cal­da dal sole, com­in­cian­do da scuole, impianti sportivi , edi­fi­ci pub­bli­ci, facil­i­tan­do al pri­va­to cit­tadi­no di far­lo sul­la pro­pria abitazione , ecc.;
INDUSTRIAun’altra pre­con­dizione nec­es­saria per il rilan­cio di ques­ta impor­tante area del­la nos­tra regione è il man­ten­i­men­to ed il recu­pero di una soglia pur min­i­ma di tes­su­to indus­tri­ale nei  poli entro cui si disp­ie­ga, quel­lo livor­nese a nord e quel­lo piom­bi­nese a sud, con Solvay al cen­tro. Ciò non vuol dire riper­cor­rere le anacro­nis­tiche for­mule indus­tri­al­iste del­la metà del nove­cen­to, carat­ter­iz­zate da pre­lievi estre­mi di cap­i­tale nat­u­rale e da insosteni­bili impat­ti sug­li eco­sis­te­mi. Ma sem­mai rileg­gere la tradizione man­i­fat­turi­era toscana, anche e soprat­tut­to nell’hard econ­o­my, alla luce delle dirompen­ti novità (strut­turali, sociali e tec­no­logiche) introdotte dal­lo sce­nario 4.0.

È un po’ di tem­po da quan­do queste cose sono state pen­sate, ma sem­pre attualis­sime, in vista dei pro­gram­mi che i can­di­dati alle prossime elezioni ammin­is­tra­tive si apprestano a fare, alla respon­s­abiltà  che si apprestano ad assumere, alle voci di protes­ta che si lev­ano dal mon­do gio­vanile mon­di­ale sul­la fol­lia di pro­cedere sen­za ten­er con­to dei cam­bi­a­men­ti cli­mati­ci ci sem­bra gius­to e doveroso come Legam­bi­ente Cos­ta Etr­usca ripro­porre e richia­mare l’attenzione sui temi di cui sopra.

Legam­bi­ente Cos­ta Etr­usca

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