POLEMICA PER UNA MODESTA PRESTAZIONE PROFESSIONALE DI NOVE MESI FA

Incarico legale da RIMateria, Ferrari si difende

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PIOMBINO 22 mar­zo 2019 — La vicen­da risale a no  ve mesi fa, all’inizio del­la scor­sa estate, quan­do una sig­no­ra, con un post lan­ci­a­to su Face­book, riv­olse a RIMa­te­ria una pesante accusa che i diri­gen­ti di allo­ra riten­nero lesi­va del­la rep­utazione dell’azienda e suscettibile di querela per diffamazione. Come si fa in questi casi, il pres­i­dente del­la soci­età, Vale­rio Cara­mas­si, si riv­olse a due legali per conoscere la loro opin­ione e con­cepire una strate­gia per affrontare la ques­tione. Uno dei due, Francesco Fer­rari, accettò l’incarico pro­fes­sion­ale. La vicen­da di fat­to si chiuse con una dif­fi­da scrit­ta dal­l’avvo­ca­to all’autrice del post che venne subito riti­ra­to dalle pagine del sociale net­work. La prestazione pro­fes­sion­ale, che si ridusse alla stesura di una let­tera, costò a RiMa­te­ria una som­ma mod­es­ta.
La vicen­da è tor­na­ta di attual­ità in questi giorni quan­do Fer­rari è in cam­po come can­dida­to sin­da­co del cen­trode­stra nelle prossime elezioni ammin­is­tra­tive di mag­gio e quan­do, a com­in­cia­re dal­la pre­sen­tazione del­la pro­pria can­di­datu­ra, egli ha indi­ca­to nel­la tem­at­i­ca dei rifiu­ti e delle vicende di RIMa­te­ria uno dei pro­pri cav­al­li di battaglia nel­la cam­pagna elet­torale.
Di fronte ad una notizia diven­ta­ta argo­men­to di dis­cus­sione, Francesco Fer­rari ha ritenu­to di rispon­dere col seguente comu­ni­ca­to:

Mi per­don­er­an­no i miei elet­tori se oggi vor­rò par­lare di me. Se fer­merò un sec­on­do la cam­pagna elet­torale per par­lare del mio lavoro. La pro­fes­sione di avvo­ca­to mi ha inseg­na­to a non fare dis­tinzioni tra i cli­en­ti, a non dare giudizi sulle loro vicende. Mi ha inseg­na­to che tut­ti han­no dirit­to alla dife­sa e che chi­unque può decidere di ricor­rere alle com­pe­ten­ze di un avvo­ca­to, sia nel caso di una azien­da che opera nei rifiu­ti, sia nel caso di un gior­nal­ista che, per esem­pio, pub­blichi una scioc­chez­za. La minac­cia di querela di RiMa­te­ria era asso­lu­ta­mente legit­ti­ma con­tro una per­sona che ave­va ester­na­to affer­mazioni che in astrat­to pote­vano inte­grare il reato di diffamazione. È sta­to il pri­mo ed ulti­mo incar­i­co da RiMa­te­ria, per­al­tro di mod­es­tis­si­mo val­ore pro­fes­sion­ale ed eco­nom­i­co. Mesco­lare cliente con difen­sore vor­rebbe dire che il difen­sore del rap­ina­tore è un rap­ina­tore. Questo non vuol dire essere d’accordo, da can­dida­to sin­da­co, sul­la nefas­ta polit­i­ca dei rifiu­ti por­ta­ta avan­ti dal­l’Am­min­is­trazione piom­bi­nese. La mia con­dot­ta polit­i­ca, prece­dente e suc­ces­si­va a quel­la let­tera, dimostra l’avversità ai prog­et­ti del Comune su RiMa­te­ria. È pro­va che un avvo­ca­to può e deve scindere il ruo­lo pro­fes­sion­ale dal resto, anche quan­do il resto è polit­i­ca. Tut­to qui. Chi inter­pre­ta la cosa in maniera dietro­log­i­ca, pec­ca quan­to meno di mal­izia.

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