Incauta fu la previsione del centro coop di via Gori
PIOMBINO 7 novembre 2017 — Qualche giorno fa a Piombino i dipendenti di Unicoop Tirreno hanno organizzato una manifestazione davanti agli uffici di Vignale Riotorto. Insieme a loro il sindaco di Piombino Massimo Giuliani che ha assicurato che il Comune non vuole scagliarsi contro l’azienda ma sicuramente stare dalla parte dei lavoratori e che resterà a disposizione per far dialogare le parti e farà quanto necessario anche in ambito politico. Addirittura ancor più recentemente lo stesso sindaco ha affermato che è necessario ripartire con il piano industriale presentato dalla cooperativa aggiornandolo.
Sono aperte le interpretazioni ma il dubbio che dietro quelle parole ci sia il nulla è molto forte. Anche perché il sindaco non ha detto niente di ciò che, chiamando in causa le sue responsabilità, dovrebbe stargli molto a cuore e di cui dovrebbe rendere edotta la cittadinanza.
Si tratta dello spostamento del centro coop di via Gori su cui, more solito, molti e molto alti sono stati gli inni alla gioia cantati di volta in volta dagli amministratori del Comune di Piombino, salvo poi far cadere il silenzio.
Silenzio che non può non scaturire dal fatto che siamo di fronte all’ennesima previsione urbanistica puntuale finita nel nulla (chi non ricorda la variante del 2008 basata sulle idee Lucchini di costruzione di un minimill o quella ancor più recente non a caso intitolata variante Aferpi?).
Si dovrebbe spiegare perché nel 2012, nel momento stesso in cui si adottava il regolamento urbanistico che prevedeva di ricollocare il supermercato coop esistente e creare così un nuovo polo commerciale integrato con il tessuto urbano, non ci si è in qualche modo tutelati, dato che l’operatore non poteva che essere uno e soltanto uno, sull’effettiva praticabilità dell’operazione prevista (ammesso e non concesso che quella previsione in quel luogo fosse corretta).
Si dovrebbe spiegare perché nel 2014 si è deciso di prendere atto degli esiti della conferenza di pianificazione indetta dal Comune di Piombino al fine di rendere efficace quella previsione urbanistica del 2012 aggiornandola e di nuovo non ci si è almeno tutelati.
Evidentemente la risposta è molto difficile anche perché nel 2012, ed a maggior ragione nel 2014, la crisi finanziaria dell’Unicoop Tirreno era più che chiara.
Ora che la crisi finanziaria dell’Unicoop Tirreno ha portato alle conseguenze conosciute (ma la storia non è ancora conclusa) quella previsione urbanistica si è dimostrata inconsistente e paralizzante per il più generale riassetto di questa zona di Piombino che si voleva ottenere.
Ma c’è di più.
Il 6 giugno 2017 la Presidenza del consiglio dei ministri ha inserito nel Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate 46 progetti tra cui uno presentato dal Comune di Piombino.
Era stato presentato alla fine di novembre 2015 e dieci giorni prima il Comune aveva fatto sapere che «…gli interventi che saranno proposti dal Comune, in sinergia con Unicoop Tirreno, prevedono la riqualificazione dell’area urbana compresa tra via Roma, via Buozzi e via Gori, a seguito della rilocalizzazione del supermercato Coop e dell’arretramento dei binari…Nello specifico quindi, gli interventi che saranno proposti per il bando sono: la demolizione/ricostruzione e riconversione funzionale dell’attuale sede Coop di via Gori e la rilocalizzazione del supermercato con le opere di adeguamento viabilistico e di urbanizzazioni esterne; l’arretramento parziale (circa 40 metri) della testata ferroviaria e il recupero delle aree liberate in continuità con via Roma; l’adeguamento e la riqualificazione dell’asse stradale di via Roma con la realizzazione di un percorso pedonale, interventi di arredo urbano, piantumazione, illuminazione e rotatorio tra via Marco Polo/via Roma/via Colombo; la riqualificazione degli assi stradali di via Cristoforo Colombo e via Buozzi con opere di arredo urbano e riqualificazione delle aree a verde pubblico all’interno degli isolati tra via Carlo Pisacane e via Colombo…Da precisare che le opere a carico di Unicoop Tirreno (demolizione e ricostruzione della sede di via Gori e rilocalizzazione del supermercato con le opere previste) non saranno oggetto di richiesta di finanziamento pubblico destinato esclusivamente ai Comuni, anche se costituiscono il motore dell’operazione complessiva di rigenerazione urbana che consente la partecipazione al bando del MIT…».
Investimento previsto 28.857.647 euro, finanziamento pubblico richiesto per opere comunali 2 milioni di euro, finanziamento ottenuto dal Comune 2 milioni di euro.
Ma lo stesso decreto stabiliva che entro il 31 luglio 2017 il Comune e il segretario generale della Presidenza del consiglio dei ministri avrebbero dovuto stipulare la convenzione relativa al finanziamento e alla realizzazione del progetto e che qualora per cause imputabili al Comune non fosse stato possibile sottoscrivere la convenzione entro quel termine la Presidenza avrebbe revocato l’ammissione del progetto ed il relativo finanziamento al fine di procedere alla riassegnazione del finanziamento secondo l’ordine della graduatoria approvata.
Recentemente l’assessore ai lavori pubblici Claudio Capuano ha affermato che dal Ministero sono stati richiesti dei documenti e che il Comune non li ha mandati perché è in attesa di una riunione nella quale si chiarisca se la parte finanziata al Comune potrà mantenere il finanziamento ed essere realizzata anche se la parte privata decadrà.
Dunque siamo ancora nell’incertezza. Siamo a metà novembre e speriamo che il sindaco non metta sotto silenzio anche questo argomento.