Incubatore d’impresa, progetto Pop-up, meno tasse
PIOMBINO 9 maggio 2019 — Piombino, fino al 2014, era uno dei due poli nazionali a ciclo integrale dell’acciaio. Oggi è una zona di crisi industriale complessa. A questo, si deve aggiungere la pesante congiuntura economica mondiale che ha colpito il nostro territorio più tardi, rispetto ad altre zone d’Italia, ma con maggiore forza e persistenza. Il sistema produttivo del commercio e delle piccole e medie e piccole imprese è quello che ha sofferto maggiormente dalla contrazione dei consumi. È per questo che lavoro e ripresa dello sviluppo saranno, per noi, i grandi temi sui quali intervenire.
Piombino deve ripartire, quindi, dal lavoro e la nuova amministrazione ha il dovere di predisporre tutti gli strumenti in suo possesso per incentivare l’occupazione, l’iniziativa privata e le attività imprenditoriali. Per fare questo proponiamo di istituire Piombino Work city: uno sportello con personale specializzato mirato ai giovani e non che vogliano fare impresa. Una struttura in grado di coadiuvare i privati nell’informazione, ricerca ed infine reperimento dei fondi comunitari: un ponte di collegamento necessario tra le esigenze dei territori e le opportunità offerteci dall’Unione Europea.
Il commercio, assieme alle piccole e medie imprese, dovrà tornare ad essere la linfa vitale della nostra città; ci impegneremo a reperire fondi nazionali e comunitari per sostenere le attività commerciali ed imprenditoriali ma soprattutto ci impegneremo a rendere più leggera l’imposizione fiscale. È necessario, infatti, rendere più leggera l’imposizione fiscale: per questo vogliamo ridurre Tari e Tosap per le attività commerciali e le imprese, nonché introdurre esenzioni sulle affissioni per quelle attività che decidono di aprire i battenti in città. Vogliamo portare a Piombino il piano regionale Pop-up: un progetto che sfrutta la creatività e la collaborazione tra i diversi soggetti (istituzionali, economici, culturali e sociali) per innescare processi di rigenerazione urbana integrata in zone che manifestano segni di fragilità sotto diversi punti di vista.
Vogliamo creare un incubatore di start-up giovani e innovative; un tavolo permanente con istituti di credito ed associazioni di categoria per monitorare l’andamento economico e favorire l’accesso al credito delle imprese; agevolare la nascita di nuove realtà produttive, attraverso anche lo snellimento della burocrazia.
Creeremo un Centro di Imprenditorialità Diffusa per favorire il ritorno di un buon livello di occupazione nel piombinese: questo strumento, che sarà uno spazio fisico di incontro e co-working tra le grandi realtà industriali del territorio e le Pmi, le Start-up innovative ed ogni realtà imprenditoriale, rappresenterà un metodo nuovo. Il tutto accompagnato da un’attività di marketing territoriale vincente, per attrarre investimenti e coniugando gli interventi con quelli previsti anche per le attività non strettamente industriali, come l’enogastronomia, l’agricoltura, il turismo, il commercio ed ogni ambito del lavoro. Provvederemo ad una regolamentazione degli incentivi alle imprese che creano occupazione: la nuova amministrazione dovrà prevedere uno strumento chiaro e di facile consultazione, con il quale proporre agli investitori una serie di benefici fiscali ed economici per chi decida di investire a Piombino, creando occupazione sul territorio. Le possibilità di intervento dovranno riguardare tutte le realtà che sceglieranno il nostro comprensorio per iniziare o consolidare attività di impresa con la creazione di nuovi posti di lavoro. Gli incentivi dovranno essere commisurati in via prevalente – se non esclusiva – alle garanzie occupazionali.