Incubatore d’impresa, progetto Pop-up, meno tasse

· Inserito in Spazio aperto
Francesco Ferrari

PIOMBINO 9 mag­gio 2019 — Piom­bi­no, fino al 2014, era uno dei due poli nazion­ali a ciclo inte­grale dell’acciaio. Oggi è una zona di crisi indus­tri­ale com­p­lessa. A questo, si deve aggiun­gere la pesante con­giun­tu­ra eco­nom­i­ca mon­di­ale che ha col­pi­to il nos­tro ter­ri­to­rio più tar­di, rispet­to ad altre zone d’Italia, ma con mag­giore forza e per­sis­ten­za. Il sis­tema pro­dut­ti­vo del com­mer­cio e delle pic­cole e medie e pic­cole imp­rese è quel­lo che ha sof­fer­to mag­gior­mente dal­la con­trazione dei con­su­mi.  È per questo che lavoro e ripresa del­lo svilup­po saran­no, per noi, i gran­di temi sui quali inter­venire.
Piom­bi­no deve ripar­tire, quin­di, dal lavoro e la nuo­va ammin­is­trazione ha il dovere di pre­dis­porre tut­ti gli stru­men­ti in suo pos­ses­so per incen­ti­vare l’occupazione, l’iniziativa pri­va­ta e le attiv­ità impren­di­to­ri­ali. Per fare questo pro­poni­amo di isti­tuire Piom­bi­no Work city: uno sportel­lo con per­son­ale spe­cial­iz­za­to mira­to ai gio­vani e non che vogliano fare impre­sa. Una strut­tura in gra­do di coa­d­i­u­vare i pri­vati nell’informazione, ricer­ca ed infine reper­i­men­to dei fon­di comu­ni­tari: un ponte di col­lega­men­to nec­es­sario tra le esi­gen­ze dei ter­ri­tori e le oppor­tu­nità offer­te­ci dall’Unione Euro­pea.
Il com­mer­cio, assieme alle pic­cole e medie imp­rese, dovrà tornare ad essere la lin­fa vitale del­la nos­tra cit­tà; ci impeg­ner­e­mo a reperire fon­di nazion­ali e comu­ni­tari per sostenere le attiv­ità com­mer­ciali ed impren­di­to­ri­ali ma soprat­tut­to ci impeg­ner­e­mo a ren­dere più leg­gera l’imposizione fis­cale. È nec­es­sario, infat­ti, ren­dere più leg­gera l’imposizione fis­cale: per questo vogliamo ridurre Tari e Tosap per le attiv­ità com­mer­ciali e le imp­rese, nonché intro­durre esen­zioni sulle aff­is­sioni per quelle attiv­ità che deci­dono di aprire i bat­ten­ti in cit­tà. Vogliamo portare a Piom­bi­no il piano regionale Pop-up: un prog­et­to che sfrut­ta la cre­ativ­ità e la col­lab­o­razione tra i diver­si sogget­ti (isti­tuzion­ali, eco­nomi­ci, cul­tur­ali e sociali) per innescare pro­ces­si di rigen­er­azione urbana inte­gra­ta in zone che man­i­fes­tano seg­ni di fragilità sot­to diver­si pun­ti di vista.
Vogliamo creare un incu­ba­tore di start-up gio­vani e inno­v­a­tive; un tavo­lo per­ma­nente con isti­tu­ti di cred­i­to ed asso­ci­azioni di cat­e­go­ria per mon­i­torare l’andamento eco­nom­i­co e favorire l’accesso al cred­i­to delle imp­rese; agevolare la nasci­ta di nuove realtà pro­dut­tive, attra­ver­so anche lo snel­li­men­to del­la buro­crazia.
Creer­e­mo un Cen­tro di Impren­di­to­ri­al­ità Dif­fusa per favorire il ritorno di un buon liv­el­lo di occu­pazione nel piom­bi­nese: questo stru­men­to, che sarà uno spazio fisi­co di incon­tro e co-work­ing tra le gran­di realtà indus­tri­ali del ter­ri­to­rio e le Pmi, le Start-up inno­v­a­tive ed ogni realtà impren­di­to­ri­ale, rap­p­re­sen­terà un meto­do nuo­vo. Il tut­to accom­pa­g­na­to da un’attività di mar­ket­ing ter­ri­to­ri­ale vin­cente, per attrarre inves­ti­men­ti e coni­u­gan­do gli inter­ven­ti con quel­li pre­visti anche per le attiv­ità non stret­ta­mente indus­tri­ali, come l’enogastronomia, l’agricoltura, il tur­is­mo, il com­mer­cio ed ogni ambito del lavoro. Provved­er­e­mo ad una rego­la­men­tazione degli incen­tivi alle imp­rese che cre­ano occu­pazione: la nuo­va ammin­is­trazione dovrà prevedere uno stru­men­to chiaro e di facile con­sul­tazione, con il quale pro­porre agli investi­tori una serie di ben­efi­ci fis­cali ed eco­nomi­ci per chi deci­da di inve­stire a Piom­bi­no, cre­an­do occu­pazione sul ter­ri­to­rio. Le pos­si­bil­ità di inter­ven­to dovran­no riguardare tutte le realtà che sceglier­an­no il nos­tro com­pren­so­rio per iniziare o con­sol­i­dare attiv­ità di impre­sa con la creazione di nuovi posti di lavoro. Gli incen­tivi dovran­no essere com­misurati in via preva­lente – se non esclu­si­va – alle garanzie occu­pazion­ali.

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