Indiani anche in Magona. Ecco Liberty House
PIOMBINO 12 ottobre 2018 – È arrivata l’ufficialità: lo hold separate manager del pacchetto Galati-Skopje-Piombino, Leandro Nannipieri ha comunicato ai sindacati che lo stabilimenti della Magona di Piombino, facente appunto parte del pacchetto in dismissione Galati-Skopje-Piombino, è stato assegnato alla società anglo-indiana Liberty House Steel.
La dimissione dello stabilimento piombinese e degli altri in Macedonia e Romania era stata imposta al gruppo franco-indiano dall’Antitrust europeo dopo l’acquisizione da parte di ArcelorMittal dell’Ilva di Taranto.
A questo punto la palla passa alla Commissione europea per l’ok riguardo alla cessione. Nel frattempo i sindacati nazionali e europei potranno esprimere un loro parere motivato anche se non vincolante.
Liberty house è stata fondata nel 1992 dall’indiano Sanjeev Gupta (nel riquadro della foto di apertura, ndr) mentre era ancora all’università di Cambridge. All’inizio fu concepita come società commerciale con interessi in Africa e Asia ma già nel 2000 il gruppo era cresciuto allargandosi ai settori dell’acciaio, dell’agricoltura e dei prodotti chimici. Oggi, come di legge nel suo sito Liberty si è imposta la “missione di trasformare l’acciaio e la relativa produzione in una tecnologia globale attraverso il piano Greensteel”, ovvero acciaio verde. Un processo che prevede la produzione partendo dalle enormi quantità di rottame accumulate ogni anno.
Sull’ingresso ai Liberty House in Magona ci sono già le prime reazioni.
Così si è pronunciato il sindaco.
“Commento positivo ma prudente da parte del sindaco Massimo Giuliani, alla notizia del passaggio dello stabilimento Arcelormittal di Piombino alla multinazionale anglo indiana Liberty House Steel. Dopo un periodo di trattative così lungo e incerto e dopo la questione di Taranto, non possiamo che esprimere soddisfazione in presenza della definizione di questo nuovo assetto Liberty House Steel è un gruppo che lavora già da tempo nel campo della produzione e della lavorazione siderurgica e questo dà sicuramente delle garanzie. La cautela e la prudenza sono comunque d’obbligo per alcuni motivi. Non vogliamo infatti che a fare le spese della situazione che si è venuta a creare con la vendita di Taranto sia Piombino e quindi auspichiamo che l’esito di questa vicenda dia delle garanzie ulteriori per il futuro dello stabilimento e dei lavoratori. Liberty House, acquisendo Arcelormittal eredita un patrimonio di conoscenze e di manodopera specializzata che contribuisce a una produzione di pregio. Riteniamo quindi che il gruppo industriale che acquisisce questi assets debba fare necessariamente degli investimenti sul territorio, in linea con il processo di reindustrializzazione avviato dalle istituzioni.”
Sul fronte sindacale da notare la dichiarazione di David Romagnani, segretario Fiom Cgil per la provincia di Livorno: “Prendiamo atto del nome proposto da ArcelorMittal alla Commissione europea quale acquirente, nel pacchetto complessivo, dello stabilimento Magona di Piombino che oggi dichiarano essere Liberty House. Si tenga presente che questa proposta dovrà comunque passare al vaglio dei criteri di sostenibilità economica, finanziaria ed industriale. Su questo punto non secondario la procedura europea prescrive la riapertura del bando di assegnazione qualora Liberty fosse bocciata. La validazione o meno del nominativo dell’acquirente avverrà dopo che si saranno espressi i sindacati locali ed europei. Opinione non vincolante ma che la commissione europea non potrà ignorare. Questo significa che per noi l’assenso ci sarà solo se nel piano industriale riscontreremo un serio impegno sugli investimenti e sul mantenimento e sviluppo dello stabilimento e dell’occupazione. Pensiamo che nel giro di alcune settimane saremo in grado di conoscere il piano per Piombino. Appena ne saremo in possesso la parola passerà alle assemblee dello stabilimento per valutare insieme a tutti i lavotatori le nostre risposte e/o iniziative sindacali”.