Iniziata la maratona per scegliere il costruttore
Speriamo che non siano gravi i nove cani ammalati che non possono essere trasportati provvisoriamente in una nuova sede e aspettano nella struttura dei Macelli la conclusione dei lavori del nuovo canile di Montegemoli. L’attesa infatti potrebbe davvero non essere brevissima. Il Comune infatti ha avviato la procedura per assegnare l’incarico di realizzare la struttura alla periferia di Piombino. Lo ha fatto seguendo pedissequamente le regole della legislazione in materia di appalti (precisamente la procedura negoziata di cui all’articolo 63, comma 2, lettera C, del decreto legislativo 16 aprile 2016, numero 50) che non è molto nota al grande pubblico ma che si caratterizza per una inestricabile, spesso assurda, serie di passaggi indegni di un paese civile. Sarebbe utile comparare, per una gara analoga, la nostra procedura con quella di paesi come la Francia, la Germania o l’Olanda. Nella fattispecie il Comune, già in forte ritardo di suo, non ha quindi colpe per le ulteriori frenate indotte dalla burocrazia ma abbiamo noi la facoltà di ribadire — per il nulla che può va lere — tutta la possibile riprovazione anche perché a Montegemoli non si tratta di realizzare la Salerno-Reggio Calabria ma una struttura che lo stesso ente locale definisce “minima”, ovvero un po’ di gabbie e due manufatti di servizio che non sono immensi.
Proviamo ad accompagnarvi nel labirinto nella speranza di trovare alla fine una via di uscita.
Si è cominciato con la decisione, molto indotta dalle vicende del canile dei Macelli, di realizzare un nuovo rifugio per gli animali a Montegemoli. Quindi delibere e storie varie a livello di organi decisionali. Quindi ancora undici elaborati vari da parte dei tecnici comunali: tabelle, validazioni, piante, prospetti, analisi dei prezzi, capitolati, relazioni e chi più ne ha più ne metta. Un lavoro comunque necessario per il passo successivo, ovvero la individuazione, santificata da una delibera di giunta, di “non meno di quindici ditte – così vuole le legge – in grado di realizzare l’opera. Una sorta di indagine di mercato svolta in modalità telematica dal Rup per mezzo del sistema regionale Start. Per l’amor di Dio, spieghiamo subito. Rup sta per Responsabile unico del procedimento che in questo caso è un ingegnere comunale il quale ha individuato le quindici ditte via computer facendo riferimento ad un ausilio messo a diposizione della Regione e che si chiama Start, ovvero Sistema telematico acquisti della Regione Toscana. Per l’esattezza una sorta di elenco dettagliato di ditte a cui gli enti possono rivolgersi per eventuali necessità (acquisti, realizzazione di iniziative e così via).
Quindi queste quindici ditte sono state inviate a partecipare alla gara e quindi a inviare la debita documentazione. Otto delle quindici si sono fatte vive tra cui due che sono state invitate, a norma di legge, a perfezionare la loro domanda non perfetta ma non in modo da precludere la partecipazione. In una successiva riunione sette delle otto ditte sono state preliminarmente ammesse. E nella stessa seduta si è provveduto a definire la cosiddetta “soglia di anomalia” ovvero, quel limite minimo di ribasso rispetto al costo base oltre a cui l’offerta viene considerata appunto anomala. Nella sostanza se una ditta, che magari di questi tempi ha poco lavoro e pur di aggiudicarsi la gara si svena presentando uno sconto sostanzioso, si troverà esclusa per eccessiva generosità. Non è un caso infrequente anche se la legge con la “soglia di anomalia” si propone di escludere quei furbetti che, pur di aggiudicarsi la commessa, sono pronti a usare magari materiali scadenti e comunque a risparmiare sulla qualità e sugli oneri dovuti al personale dipendente.
Nella riunione, l’ultima, che si è tenuta il 26 settembre scorso, la commissione, ovvero la Centrale unica di committenza dei Comuni di Piombino e Campiglia Marittima per il canile minimo – così si chiama — , non ha elaborato proposte di aggiudicazione, cosa che avverrà dopo le determinazioni del Responsabile unico del procedimento incaricato della verifica di compatibilità. Nella sostanza un esame tecnico, che dovrebbe offrire il nome della ditta aggiudicatrice. Seguirà l’adozione la delibera relativa da parte della giunta, quindi l’affidamento dell’incarico con la stesura del relativo contratto.
Nella relazione finale i tecnici del Comune scrivono: “I lavori potranno/dovranno essere eseguiti in circa tre mesi: tempi decisamente compressi ma che possono essere rispettati”.
Davvero decisamente molto compressi; i cani ammalati dovranno tener molto, se vorranno arrivare a lenire i loro dolori nella nuova struttura.