E’ iniziato un altro gioco: tutti giù dal carro!

· Inserito in Spazio aperto

PIOMBINO 18 dicem­bre 2016 —  Ma come? Non erava­mo gufi? Non erava­mo noi le nov­el­le Cas­san­dre, quel­li che scom­met­te­vano politi­ca­mente sul fal­li­men­to del prog­et­to Piom­bi­no? Negli ulti­mi giorni abbi­amo assis­ti­to ad una fre­net­i­ca rin­cor­sa, da parte di influ­en­ti espo­nen­ti del PD, a pren­dere le dis­tanze, a fare dis­tin­guo rispet­to alla pro­pria posizione sul prog­et­to Piom­bi­no. Eppure, negli ulti­mi due anni, abbi­amo sen­ti­to di tut­to e di più: dal­la pri­ma cola­ta di acciaio in diciot­to mesi e piena occu­pazione, siamo pas­sati al con­cedere tut­to per non dare ali­bi. Adesso anche il con­sigliere regionale Gian­ni Ansel­mi, che sul­la siderur­gia piom­bi­nese ha costru­ito gran parte del suo con­sen­so, dec­li­na ogni respon­s­abil­ità, sem­plice­mente per­ché, a suo dire, non ha ottenu­to un ruo­lo diret­to su ques­ta vicen­da. Ci teni­amo a sot­to­lin­eare che Ansel­mi è il pres­i­dente del­la sec­on­da com­mis­sione regionale che si occu­pa, fra l’altro, di indus­tria e politiche del lavoro, e ne è il pres­i­dente pro­prio per­ché espres­sione di un ter­ri­to­rio che neces­si­ta di par­ti­co­lari atten­zioni in questi set­tori. Può non essere con­sid­er­a­to questo un ruo­lo diret­to? Se Ansel­mi ril­e­va, da parte del par­ti­to, una con­dot­ta sbagli­a­ta tale da dec­linare ogni respon­s­abil­ità, non può cer­to lim­i­tar­si a pren­dere le dis­tan­za in maniera aset­ti­ca. Parte dei voti che con­sentono al PD di gov­ernare la Regione li ha ottenu­ti lui in questo ter­ri­to­rio e con la sua pre­sen­za con­tribuisce a sostenere le politiche ed i pro­gram­mi del­la forza polit­i­ca che rap­p­re­sen­ta, dall’industria alla san­ità; quin­di se il par­ti­to con il quale è sta­to elet­to non lo rap­p­re­sen­ta più farebbe bene a dimet­ter­si. Noi che in questi due anni abbi­amo tenu­to un atteggia­men­to coer­ente e di buon sen­so, chieden­do garanzie reali e trasparen­za sul prog­et­to, solo su un pun­to pos­si­amo con­verg­ere, con­cet­to che per­al­tro abbi­amo espres­so da tem­po e sul quale adesso il PD si allinea tar­di­va­mente : occorre, con urgen­za, elab­o­rare un piano B. L’unica cosa che Piom­bi­no non può per­me­t­ter­si è “gal­leg­gia­re” in atte­sa degli inves­ti­men­ti Afer­pi. Le migli­a­ia di lavo­ra­tori del­la siderur­gia piom­bi­nese non pos­sono aspettare per tem­pi bib­li­ci e la nos­tra cit­tà deve capire al più presto dove riv­ol­gere la pro­pria atten­zione. Questo non vuol dire in nes­sun modo che il piano B sia migliore del piano A, ma sem­plice­mente ci con­sen­tirà di essere in gra­do di met­tere la paro­la fine quan­do l’attesa non sarà più sosteni­bile e sen­za gettare via ulte­ri­ore tem­po. Questo momen­to potrebbe essere molto vici­no, se non adesso, ma purtrop­po il piano B non c’è.

MoVi­men­to 5 Stelle Piom­bi­no

(Foto di Pino Bertel­li)

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