Intanto il ricorso sul referendum, poi tutto il resto

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 20 dicem­bre 2018 —  Con­tro la boc­ciatu­ra dei due ref­er­en­dum riguardan­ti la nuo­va dis­car­i­ca di RIMa­te­ria e la ven­di­ta di quote soci­etarie ai pri­vati pre­sen­ter­e­mo ricor­so. Abbi­amo con­tat­ta­to un legale per­ché lo pre­sen­ti per noi. Alle con­trod­e­duzioni prodotte da RIMa­te­ria per con­testare le nos­tre prece­den­ti osser­vazioni iner­en­ti la con­ces­sione del­la VIA  (Val­u­tazione d’Impatto Ambi­en­tale) regionale abbi­amo pre­sen­ta­to nuove osser­vazioni di rispos­ta.
Come Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no — Val di Cor­nia ce l’abbiamo mes­sa davvero tut­ta: for­ti delle vostre trem­i­la firme iniziali, del­la parte­ci­pazione e del­la pre­sen­za sem­pre più numerosa alle man­i­fes­tazioni di piaz­za e alle assem­blee pub­bliche, abbi­amo rispet­ta­to gli obi­et­tivi che ci erava­mo pro­posti.
Per questo vogliamo ringraziare pub­bli­ca­mente chi ci è sta­to vici­no in tut­to questo per­cor­so.
Una cosa è cer­ta: non ci fer­mi­amo qui. Anzi, adesso inizia la fase migliore, quel­la in cui vogliamo andare a fon­do, capire dove sta andan­do la nos­tra cit­tà ed il nos­tro ter­ri­to­rio. Seguire­mo con atten­zione le pro­poste che arriver­an­no dai par­ti­ti politi­ci in mer­i­to allo “svilup­po eco­nom­i­co”, quel­lo che per legge un Comune è chiam­a­to a real­iz­zare. Svilup­po eco­nom­i­co che deve avvenire nel rispet­to pri­ma di tut­to del­lo Statu­to di cui il Comune di Piom­bi­no, come tut­ti gli altri Comu­ni d’Italia, si è dota­to. All’art. 6 lo Statu­to recita tes­tual­mente: “Il Comune adot­ta le mis­ure nec­es­sarie a con­ser­vare e difend­ere l’ambiente, attuan­do piani per la dife­sa del suo­lo e del sot­to­suo­lo per pre­venire ed elim­inare le cause d’inquinamento atmos­feri­co, acus­ti­co, delle acque e del­lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti”. Las­ci­amo ai let­tori decidere se questo è sta­to rispet­ta­to e non solo nell’ultima leg­is­latu­ra ma negli ulti­mi 10–15 anni, men­tre le dis­cariche abu­sive cresce­vano, men­tre la LI53 si ampli­a­va, men­tre si crea­va il buco di bilan­cio Asiu, su cui deve essere fat­ta chiarez­za, men­tre si sta­bili­va in quel di Roma che si pote­va fare una grande nuo­va dis­car­i­ca di rifiu­ti urbani e spe­ciali, poi trasfor­ma­ta solo in spe­ciali. Ci risul­ta che la voltura di alcune di quelle autor­iz­zazioni sia anco­ra in cor­so. Ci risul­ta anche che men­tre noi, dopo aver eserci­ta­to il dirit­to-dovere di eleg­gere i nos­tri rap­p­re­sen­tan­ti comu­nali, erava­mo inten­ti a svol­gere le nos­tre attiv­ità lavo­ra­tive e a tirare avan­ti le nos­tre famiglie, qual­cuno nelle sedi oppor­tune ave­va adot­ta­to piani rego­la­tori e fat­to incon­tri in varie sedi isti­tuzion­ali (fra cui Firen­ze e Roma) per trasfor­mare la “cit­tà fab­bri­ca” in polo dei rifiu­ti.

I “cumuli” del­la LI53

Sen­za nes­suno scrupo­lo che sarebbe nato da un con­trol­lo ambi­en­tale appro­fon­di­to, sen­za nem­meno impedire che, men­tre la fab­bri­ca del­la Luc­chi­ni crolla­va a pic­co, in pochi anni aumen­tassero a dis­misura i cumuli di rifiu­ti nel SIN. Sen­za pre­oc­cu­par­si di coin­vol­gere la popo­lazione, anzi, sen­za nem­meno infor­mar­la: le leg­gi ital­iane indi­cano la VAS (Val­u­tazione Ambi­en­tale Strate­gi­ca) per nuove impor­tan­ti opere che si inten­dono real­iz­zare in un ter­ri­to­rio. La VAS prevede tra le  altre cose che i nuovi piani e pro­gram­mi siano illus­trati alla popo­lazione, che ci sia un cap­il­lare pas­sag­gio di infor­mazioni per la pro­mozione del­la parte­ci­pazione pub­bli­ca. Dal­la VAS tut­tavia qual­cuno ha ritenu­to oppor­tuno ten­er­si ben lon­tano. Quel­lo che si è prog­et­ta­to in silen­zio è ormai chiaro a tut­ti: una nuo­va mega dis­car­i­ca, nuovi impianti di trat­ta­men­to rifiu­ti, addirit­tura la ristrut­turazione del­la stazione di Fiorenti­na per per­me­t­tere il trasporto di rifiu­ti spe­ciali peri­colosi. Questo per­ché certe mer­ci devono cir­co­lare spedi­ta­mente, men­tre i cit­ta­di­ni nel tragit­to fra Piom­bi­no e Campiglia pos­sono arran­gia­r­si.
Questo è oggi: tra pochi mesi, a mag­gio, sare­mo tut­ti chia­mati a votare. Una con­sul­tazione che sta­vol­ta nes­suno ci può negare, che ci spet­ta. Qui entra­no in gio­co i par­ti­ti politi­ci, tut­ti quan­ti. Vogliamo i fat­ti, vogliamo i prog­et­ti, vogliamo capire cosa ci aspet­ta nei prossi­mi cinque anni. Abbi­amo impara­to sul­la nos­tra pelle che esercitare solo il dirit­to di voto non bas­ta per essere tute­lati. Abbi­amo ascolta­to “lezioni di democrazia”, ci han­no det­to che dob­bi­amo guardare alla pro­gram­mazione del ter­ri­to­rio. D’ora in poi ci guarder­e­mo, state sicuri. Ora però vogliamo ascoltare “chi pro­pone cosa”, vogliamo capire “come” e “quan­do” questi prog­et­ti si tradur­ran­no in azioni con­crete sul ter­ri­to­rio: qualunque sarà l’esito del­la VIA regionale e del nos­tro ricor­so, che cre­di­amo con­tribuirà ad impedire la nasci­ta del­la nuo­va grande dis­car­i­ca col­le­ga­ta al mer­ca­to nazionale dei rifiu­ti, la dis­car­i­ca attuale andrà gesti­ta e i prog­et­ti di bonifi­ca andran­no segui­ti e attuati.
Cos’avete da dire in propos­i­to?

Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no — Val di Cor­nia

(Foto di Pino Bertel­li)

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