Intensa attività di controllo della filiera della pesca

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PORTOFERRAIO 25 dicem­bre 2018 — L’in­ten­sa attiv­ità di con­trol­lo del­la fil­iera del­la pesca con­dot­ta a liv­el­lo nazionale sul­la base delle diret­tive del Coman­do Gen­erale del Cor­po delle Cap­i­taner­ie di por­to, ha vis­to impeg­na­to anche il per­son­ale del­la Cap­i­tane­r­ia di Por­to elbana e degli altri Uffi­ci marit­ti­mi oper­an­ti nel Com­par­ti­men­to marit­ti­mo di Porto­fer­raio.
Lo scopo delle attiv­ità, coor­di­nate a liv­el­lo regionale dalIa Direzione marit­ti­ma di Livorno, è quel­lo di assi­cu­rare il rispet­to delle norme a tutela del­la risor­sa itti­ca ma anche delle nor­ma­tive sta­bilite a tutela del­la salute dei con­suma­tori e del rego­lare anda­men­to del mer­ca­to.
Già a par­tire dal­lo scor­so mese di otto­bre, infat­ti la Guardia Costiera porto­fer­raiese ha effet­tua­to diver­si con­trol­li mirati in par­ti­co­lar modo a ris­toran­ti etni­ci e grossisti. Nell’ambito di giuris­dizione infat­ti, è sta­ta focal­iz­za­ta l’attenzione nel­la repres­sione delle attiv­ità di pesca ille­gale, pro­fes­sion­ale e sporti­va, alla cat­tura di esem­plari di ton­no rosso, pesce spa­da e alalun­ga, soprat­tut­to nelle aree marine sot­to­poste a tutela ambi­en­tale. Nel­lo speci­fi­co, nel cor­so di un’operazione all’interno di un ris­torante etni­co sito in Porto­fer­raio, è sta­to pos­to sot­to seque­stro penale, con­va­l­ida­to dall’Autorità giudiziaria, diver­so prodot­to itti­co, e non, per man­can­za di rin­trac­cia­bil­ità ai sen­si del Decre­to leg­isla­ti­vo n. 4/2012, per cat­ti­vo sta­to di con­ser­vazione del prodot­to ivi rin­venu­to, ele­van­do inoltre la pre­vista sanzione ammin­is­tra­ti­va.
Dal­lo scor­so mese di novem­bre, pro­prio in vista delle fes­tiv­ità natal­izie, è par­ti­ta, per con­clud­er­si entro la fine dell’anno, l’operazione com­p­lessa nazionale denominata“Confine Ille­gale”, al fine di tute­lare il con­suma­tore finale da fro­di com­mer­ciali, oltre che per la tutela del­la risorse ittiche.
L’attività di con­trol­lo e pre­ven­zione pos­ta in essere mira infat­ti che gli eser­cizi com­mer­ciali garan­tis­cano la trac­cia­bil­ità e rin­trac­cia­bil­ità dei prodot­ti itti­ci a tutela del con­suma­tore finale.
L’azione oper­a­ti­va del­la Cap­i­tane­r­ia di Por­to di Porto­fer­raio di con­cer­to con gli Uffi­ci dipen­den­ti, si è svol­ta sia a mare sia a ter­ra.
Nell’ambito degli eser­cizi com­mer­ciali con­trol­lati, è sta­ta irro­ga­ta una sanzione per man­can­za di etichet­tatu­ra di prodot­ti itti­ci fres­chi e con­ge­lati e per man­can­za di doc­u­men­tazione idonea ad attestare la rin­trac­cia­bil­ità, al tito­lare di un bar in local­ità Por­to Azzur­ro. Il con­trol­lo in ques­tione ha vis­to coin­volti in attiv­ità con­giun­ta anche il per­son­ale san­i­tario dell’ASL 6 e quel­lo del­la polizia munic­i­pale di Por­to Azzur­ro, per i rispet­tivi ambiti di com­pe­ten­za.
L’attività ispet­ti­va ha coin­volto inoltre tut­ti i pun­ti di sbar­co elbani, in uno dei quali, pres­so il por­to di Mari­na di Cam­po, è sta­ta accer­ta­ta un’unità da dipor­to che ave­va effet­tua­to attiv­ità di pesca ille­gale con attrezzi non con­sen­ti­ti e per un quan­ti­ta­ti­vo di pesca­to supe­ri­ore a kg 5. In questo caso si è pro­ce­du­to ad irrog­a­re, a cari­co del diportista, due sanzioni, una per pesca con l’utilizzo di attrezzi non con­sen­ti­ti e l’altraper aver pesca­to un quan­ti­ta­ti­vo di prodot­to itti­co supe­ri­ore al min­i­mo con­sen­ti­to.
In mare, le motovedette CP 2117 e CP 725 han­no effet­tua­to, in totale, il con­trol­lo su 44 unità da dipor­to e da pesca pro­fes­sion­ale per­cor­ren­do, anche in orario not­turno, in totale, cir­ca 370 miglia all’interno del Com­par­ti­men­to Marit­ti­mo di Porto­fer­raio che com­prende anche le isole di Pianosa e di Mon­te­cristo.
Com­p­lessi­va­mente sono state ele­vate numero 14 sanzioni ammin­is­tra­tive per un totale di cir­ca € 21.000, una notizia di reato con rel­a­ti­vo seque­stro penale, numero 8 sequestri ammin­is­tra­tivi, per un totale di cir­ca 400 kg di diver­so prodot­to itti­co e non.
La Guardia Costiera di Porto­fer­raio, che con­tin­uerà anche nei prossi­mi giorni le attiv­ità di vig­i­lan­za, sot­to­lin­ea, quale aspet­to pos­i­ti­vo, che a fronte dei numerosi con­trol­li esper­i­ti, la mag­gior parte degli oper­a­tori locali del set­tore sono risul­tati in rego­la con la nor­ma­ti­va nazionale e comu­ni­taria vigente in mate­ria di pesca.
Si rac­co­man­da in ogni caso di acquistare prodot­ti itti­ci dei quali sia pos­si­bile conoscere la prove­nien­za.

Guardia Costiera
Cap­i­tane­r­ia di por­to di Porto­fer­raio

 

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