Inutile la VIA per manutenzione e demolizione navi
PIOMBINO 30 maggio 2017 — La Regione Toscana ha deciso di escludere dalla procedura di valutazione di impatto ambientale il progetto di impianto manutenzione e demolizione navale controllata proposto da Piombino Industrie Marittime (PIM) presso la nuova banchina, attualmente in fase di completamento, nella zona nord/est del Porto di Piombino, subordinatamente al rispetto delle prescrizioni e con l’indicazione delle raccomandazioni formulate nel decreto dirigenziale n. 4302 del 29 maggio 2015.
L’impianto
PIM intende installare un impianto di costruzione, riparazione, manutenzione e trasformazione navi presso la nuova banchina, attualmente in fase di realizzazione, ubicata nel Porto di Piombino. Sulla stessa banchina è prevista l’installazione di un impianto di demolizione navi che si configura quale impianto di trattamento rifiuti pericolosi. L’attività di riciclaggio navi sarà un’attività di tipo discontinuo e di periodicità non prevedibile in quanto strettamente legata alla reale opportunità/necessità di predisporre la demolizione di una nave.
Inoltre, dalla documentazione tecnica trasmessa, si evince che sono presenti aree che saranno utilizzate sia per le attività di costruzione, riparazione, manutenzione e trasformazioni navali sia per l’attività di demolizione. Per l’ottimizzazione dell’efficienza dell’installazione non sono quindi definite aree separate fisicamente per lo svolgimento dell’una e dell’ altra attività.
I tempi
La realizzazione delle strutture previste avverrà in fasi successive in quanto, l’Autorità Portuale di Piombino consegnerà le aree in momenti differenti. La realizzazione dell’intervento, in dipendenza dei tempi di consegna delle aree da parte dell’Autorità Portuale, avverrà dunque in due fasi. A fine anno 2017, stante la programmazione attuale, sarà possibile la consegna anche dell’area attualmente non disponibile, probabilmente in due fasi, prima la banchina prospiciente l’area carichi pesanti e successivamente la striscia a confine con la zona ovest. Fermo restando che la zona di banchina potrà essere immediatamente utilizzabile, nella restante parte potranno partire le opere civili e impiantistiche. PIM presume che verso settembre 2018 potranno essere completate le opere civili nella suddetta area. Il completamento delle opere civili, e delle relative opere impiantistiche permetterà l’avvio delle attività nella forma finale del progetto presentato, stimato per dicembre 2018 (niente a che vedere con il dicembre 2016 preannunciati da Simoncini, in quanto consulente della Regione Toscana, o l’inizio 2017 preannunciati da Guerrieri, in quanto Presidente dell’ Autorità portuale di Piombino, ndr).
Le aree e le infrastrutture
Le aree saranno rese disponibili nelle seguenti entità:
- Fase 1, estensione pari a 77.415 metri quadrati e 11.125 metri quadrati di specchio acqueo;
- Fase 2, estensione di ulteriori 25.880 metri quadrati oltre a 6.000 metri quadrati di specchio acqueo.
La viabilità di accesso alle nuove aree portuali, nelle more della realizzazione del nuovo svincolo di accesso progettato dall’Autorità portuale, è garantita dalla strada interna allo stabilimento industriale. Tale viabilità è stata adeguata nell’ambito di un intervento predisposto dalla Autorità medesima e cofinanziato dalla Regione Toscana. Viene attualmente utilizzata per le attività di cantiere e/o industriali già presenti nel sito portuale.
L’occupazione
PIM stima, assumendo a riferimento l’esperienza della demolizione navale controllata della nave “Concordia” che si possa raggiungere il complessivo impiego di 200 persone (nelle fasi di punta delle attività) tra indotto e personale a progetto a cui il nuovo soggetto farà ricorso, puntando, ove possibile, a massimizzare il ricorso di risorse presenti nell’area.
Le prescrizioni e le raccomandazioni
La Regione ritiene non necessario sottoporre il progetto alla procedura di valutazione dell’impatto ambientale e tuttavia esplicita, al fine di mitigare e monitorare gli impatti ed incrementare la sostenibilità dell’intervento, molte prescrizioni e raccomandazioni (anche in vista del rilascio successivo della Autorizzazione Integrata Ambientale ) che riguardano le emissioni, le acque di zavorra, tecniche e potabili, eventualmente contenute nelle navi da demolire, la gestione degli scarichi, la gestione dei rifiuti, il potenziamento delle infrastrutture del servizio idrico e cioè l’acquedotto potabile, l’acquedotto industriale, la rete fognaria e depurazione.
Il bacino di carenaggio
Una particolare raccomandazione riguarda insieme PIM e Autorità portuale. Essa deriva dal fatto che allo stato attuale il porto di Piombino non è dotato di bacino di carenaggio che ospiti le navi in demolizione e dunque la Regione raccomanda all’Autorità portuale e a PMI di fornire la banchina nord del porto di Piombino di un bacino di carenaggio idoneo ad ospitare le navi in demolizione.
Il Regolamento europeo sul riciclaggio delle navi
Il progetto persegue l’obiettivo di realizzare un impianto di demolizione navale controllata secondo il Regolamento UE n. 1257/2013 del 20 novembre 2013 relativo al riciclaggio delle navi (ad 0ggi soltanto diciotto porti sono stati inseriti dall’ UE nell’elenco previsto, ndr), ma in riferimento ai casi di esclusione dal campo di applicazione del Regolamento, tenuto conto di quanto indicato da PIM per le navi cui detto regolamento si applica, deve essere previsto un protocollo di gestione ambientale per la demolizione delle navi di cui all’art. 2 comma 2 lettere a), b) e c) del Regolamento (navi da guerra, navi di stazza lorda inferiore a 500 e navi che operano esclusivamente nelle acque soggette alla sovranità dello Stato membro di cui emettono bandiera), che garantisca un analogo livello di tutela ambientale.