Invece bisogna proprio parlare tutti i giorni di Aferpi
PIOMBINO 8 dicembre 2015 — L’incontro del 30 novembre a Roma tra Aferpi, sindacati e istituzioni , atteso da tutti come decisivo rispetto agli impegni e ai cronoprogrammi, si è di nuovo concluso con un nulla di fatto: ancora rinvii, ancora impegni generici, nessun cronoprogramma definito e nessun piano operativo definito.
Gli impegni assunti nell’incontro dell’8 ottobre sono stati tutti disattesi: si era parlato di incremento produttivo e ora si parla di difficoltà di approvvigionamento. Ci sono voci non smentite sulle trattative tra Aferpi e Leali per l’approvvigionamento di semilavorati e accordi in via di definizione con Jindal.
Si era parlato di forno elettrico da acquistare entro novembre 2015 e ora si rinvia di nuovo il tavolo per l’acquisto a fine dicembre.
Si era stabilito per la fine di novembre l’avvio delle demolizioni, mentre ora si parla di “smantellamenti e smontaggi” per rilocalizzazione in Brasile. Per la dismissione degli altri impianti non abbiamo ancora nemmeno i progetti.
Inoltre tutto tace ancora in merito alle autorizzazioni necessarie per il ripristino e la riqualificazione delle aree liberate. Aferpi si era impegnata a predisporre il piano necessario per l’AIA, piano che secondo gli impegni sottoscritti doveva già essere stato trasmesso. Non esiste niente di ufficiale e i riferimenti continuano ad essere generici.
Le dichiarazioni della sottosegretaria Velo non aiutano a dissipare le nebbie, dal momento che lei stessa ha dichiarato che “il 9 dicembre saranno valutate le analisi di rischio” delle aree, con vincolo SIN, interessate alle bonifiche: siamo cioè ancora nella fase dell’analisi di rischio, lontani dall’elaborazione di un progetto. Infine è emerso un nuovo preoccupante elemento: la Banca Europea degli Investimenti per il finanziamento dell’operazione. Si profila una multinazionale finanziaria? Le difficoltà in terra algerina possono rappresentare un impedimento alla disponibilità economica di Rebrab?
Non possiamo più parlare di ritardi: siamo di fronte a impegni ripetutamente disattesi, a incontri in cui si continua a rinviare, nonché al mancato rispetto degli accordi sottoscritti dai lavoratori e accettati con un sofferto referendum.
All’incontro non era nemmeno presente la ministra dello sviluppo economico Guidi, a dimostrazione di quanto il governo sia attento e impegnato nelle vicende Aferpi, e non era presente il ministro delle Infrastrutture Del Rio, quando un punto saliente dell’incontro era la SS 398, per la quale era presente anche il presidente della Port Authority.
Quello che colpisce ancora di più, questa volta, sono le dichiarazioni del presidente Rossi che dopo un primo, pesante, silenzio ha rilasciato dichiarazioni liquidatorie e sferzanti: “Sono legittime le considerazioni e le rivendicazioni sindacali, ma tutti i giorni non si può stare a parlare di AFERPI. Prima non c’era un imprenditore, adesso c’è. Valuteremo i risultati di Aferpi a tempo debito.”
Così ha liquidato il tanto sbandierato modello Piombino un governatore che nemmeno era presente all’incontro.
Evidentemente Governo e Regione ritengono che la vicenda sia felicemente conclusa.
Denunciamo questo atteggiamento subalterno e attendista delle istituzioni nei confronti dell’imprenditore algerino. Chiediamo che il Comune, la Regione e il Governo intervengano a garanzia degli impegni da loro stessi assunti, con il “modello Piombino” verso i lavoratori e i cittadini tutti.