Meglio un istituto tecnico a indirizzo agrario

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PIOMBINO 21 novem­bre 2014 — Gli ind­i­rizzi delle scuole medie supe­ri­ori sono impor­tan­ti per for­mare gli stu­den­ti rispet­to alle future prospet­tive occu­pazion­ali che si pre­sen­ter­an­no nel ter­ri­to­rio di com­pe­ten­za.
L’offerta mul­ti­dis­ci­pli­nare è un’opportunità, però deve seguire adeguati per­cor­si rispet­to alle esi­gen­ze reali e con­crete.
Sin­ce­ra­mente un liceo sci­en­tifi­co con ind­i­riz­zo sporti­vo, se pur è un’ottima prospet­ti­va sot­to il pro­fi­lo for­ma­ti­vo, sarebbe molto più adegua­to in realtà con un ampio baci­no di uten­za che per­me­t­ta un’alta inci­den­za di posti di lavoro nell’ambito sporti­vo.
Una cosa è avere un numero ele­va­to di impianti e di prat­i­can­ti, un’altra è piani­fi­care un ind­i­riz­zo for­ma­ti­vo speci­fi­co che per­me­t­ta la creazione di posti di lavoro.
Gran parte delle pic­cole soci­età sportive locali si basano sul volon­tari­a­to con pochi riconosci­men­ti eco­nomi­ci, infat­ti, questo tipo di isti­tu­ti sper­i­men­tali sono sor­ti soprat­tut­to nelle gran­di cit­tà, dove cer­ta­mente vi sono ampi baci­ni e mag­giori risorse.
Questo ind­i­riz­zo è sta­to forte­mente volu­to dai par­la­men­tari Mari­astel­la Gelmi­ni, già min­istro del­la pub­bli­ca istruzione, e Manuela Di Cen­ta, ex cam­pi­ones­sa olimpi­oni­ca di sci di fon­do.
A Piom­bi­no fin da subito l’amministrazione ha caldeg­gia­to tale prog­et­to: chissà, se aves­si­mo avu­to un asses­sore od un sin­da­co avvo­ca­to, sarebbe sor­to un liceo sci­en­tifi­co giuridi­co, sem­pre che esista.
Per­fet­ta­mente con­di­vis­i­bili le rif­les­sioni di Wal­ter Gasperi­ni rispet­to ad un’evidente esi­gen­za for­ma­ti­va nel set­tore dell’agricoltura in un ter­ri­to­rio come quel­lo del­la Val di Cor­nia, che può vera­mente essere un forte volano di svilup­po par­al­le­lo a quel­lo tur­is­ti­co ricetti­vo, oltre­tut­to a fronte di una serie di pro­duzioni agri­cole e vini­cole di qual­ità già ampia­mente riconosciute.
Insom­ma, una risor­sa reale che non è mai sta­ta tenu­ta adeguata­mente in con­sid­er­azione, ed il pri­mo pas­so sarebbe dovu­to essere già da molto tem­po quel­lo educa­ti­vo e for­ma­ti­vo.
La Val di Ceci­na ha il suo isti­tu­to tec­ni­co agrario a Ceci­na, la Marem­ma il tec­ni­co pro­fes­sion­ale a Gros­se­to, men­tre nel nos­tro ter­ri­to­rio si cer­cano ind­i­rizzi, che se pur autorevoli e poten­zial­mente appetibili, non han­no cer­ta­mente una prospet­ti­va che pos­sa svilup­pare un pre­ciso set­tore eco­nom­i­co di qual­ità.
La for­mazione nei rami con­nes­si al set­tore agrario è in forte aumen­to in ambito europeo ed in tutte le regioni ital­iane com­pre­sa la Toscana, anco­ra una vol­ta al con­trario degli altri la Val di Cor­nia ed in par­ti­co­lare Piom­bi­no, nonos­tante le poten­zial­ità, con­tin­u­ano a girar­si dall’altra parte.

Lui­gi Cop­po­la, Seg­re­tario Provin­ciale UDC Livorno

 

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