JSW Steel Italy Piombino secondo JSW
PIOMBINO 20 dicembre 2019 — È stata depositata il 22 novembre 2019 presso il Tribunale di Livorno, nella persona del Giudice Delegato Massimo Orlando, da Piero Nardi, nella sua qualità di Commissario di Lucchini SpA in Amministrazione Straordinaria, la Sesta Relazione Periodica relativa al primo semestre 2019 della Procedura fallimentare di Lucchini SpA. La relazione è corredata dal monitoraggio dell’andamento gestionale e strategico dello stabilimento di Piombino acquistato il 24 luglio 2018 da JSW. Il monitoraggio si è sviluppato con la produzione di relazioni trimestrali elaborate dal gruppo JSW e discusse con la Procedura al fine di approfondire eventuali tematiche relative all’attuazione del Piano Industriale. Le due ultime relazioni datate 30 agosto 2019, riferita all’andamento del secondo trimestre 2019, e 11 novembre 2019, riferita all’andamento del terzo trimestre 2019, sono riportate in sintesi nella Sesta Relazione Periodica firmata da Piero Nardi. Esse, in altre parole, sono la descrizione dell’andamento della gestione di JSW Italy Piombino, Piombino Logistics e GSI, da aprile a settembre 2019, vista da JSW e fatta propria o riportata dal Commissario.
Si può leggere la sintesi integrale fatta da Piero Nardi, con il titolo Attività di monitoraggio ex art.63 D.Lgs. 347/2003 in fondo all’articolo.
Questi alcuni elementi relativi soprattutto al periodo più recente:
- una crisi di mercato più marcata rispetto alle assunzioni di Piano ha prodotto una diminuzione della produzione e delle vendite rispetto al Business Plan (BP);
- i limitati volumi e la discesa dei prezzi di vendita hanno inciso sull’andamento economico del periodo che conferma un EBITDA negativo per i tre mesi, ad eccezione di GSI che risulta in situazione positiva;
- dalla data di acquisto (24 luglio 2018) ad oggi “…è evidente l’incremento significativo avviato sia in termini di incremento dei livelli di produzione dei tre treni di laminazione, incluso il riavvio dei due impianti barre e vergella, sia in termini di ripresa delle quote di mercato…”;
- per quanto riguarda le risorse umane in Piombino sono stati occupati nel terzo trimestre 623 medi FTE contro i 635 previsti nel BP. Piombino Logistics ha occupato 56 medi FTE ; GSI 43 unità medie,
- gli investimenti sono confermati in ritardo rispetto al Business Plan,
- avanza lo studio per la nuova acciaieria e sono stati avviati incontri tecnici con i fornitori, “in attesa di decisione sui costi energetici da parte del Governo” necessari per lo studio della relativa fattibilità economico- finanziaria (nella precedente relazione trimestrale si diceva che “Alle attuali condizioni di mercato dell’energia l’investimento non sarebbe finanziabile”),
- in totale si può contare su quattro anni di ammortizzatori sociali in linea con quanto previsto nell’Accordo di Programma.
Inutile sottolineare il fatto che le cose non vanno affatto bene dato che il mercato è in crisi, gli investimenti non sono adeguati, gli sviluppi raccontati nel Business Plan (quello allegato non è mai stato reso noto, ndr) sono ancora a livello di studio. Viene di nuovo sollevato il problema del costo dell’energia elettrica (“Alle attuali condizioni di mercato dell’energia l’investimento non sarebbe finanziabile”, “in attesa di decisione sui costi energetici da parte del Governo” necessari per lo studio della relativa fattibilità economico-finanziaria) e francamente la cosa fa venire in mente il precedente della richiesta di JSW nella fase della gara per la vendita della Lucchini poi assegnata a Cevital quando, in quel caso per il gas, JSW subordinava la costruzione di una acciaieria elettrica alla realizzazione dell’impianto per la preriduzione del minerale di ferro, subordinata all’ottenimento di gas per alimentare tale impianto a condizioni economiche vantaggiose (inferiori rispetto a quelle di mercato).
Si prosegue ancora col sostenere, a proposito dei costi energetici, che il piano industriale per la nuova acciaieria è legato strettamente a un atto formale del Governo sulla conferma o meno degli impegni presi dal ministero sul costo dell’energia nell’accordo di programma del 24 luglio 2018. Ebbene in quell’accordo di programma sta scritto: “…In coerenza con quanto riportato nell’art. 12 dell’ Accordo del 2014, al fine di superare la diseconomicità degli attuali costi dell’energia e favorire l’accesso a costi dell’energia competitivi, tenuto conto che ciò costituisce presupposto imprenscindibile per la produzione competitiva di acciaio e condizione essenziale e irrinunciabile per la realizzazione del Piano Industriale della Parte Privata, la Parte Pubblica si impegna a seguire con assiduità l’evoluzione concreta del Progetto e, anche sulla base delle informazioni e degli aggiornamenti relativi all’attuazione del Progetto che verranno comunicati periodicamente dalla parte privata alla parte Pubblica, a mettere a disposizione effettive condizioni di accesso alle stesse opportunità presenti per i comparti industriali ad alto consumo energetico operanti in Italia, unitamente alle relative infrastrutture di trasmissione ed all’acqua…”. Sembra di essere di fronte all’interrogativo se viene prima l’uovo o la gallina, cioè se viene prima il Piano industriale per il quale c’era, si fa per dire, la scadenza dei diciotto mesi o l’inserimento di JSW Steel Italy Piombino tra le industrie energivore. Interrogativo al quale non solo nessuno ha risposto ma per la cui risposta non è certo di utilità l’art. 12 dell’accordo di programma del 2014 citato che è un esempio ulteriore di retorica: “…Le parti promuovono le condizioni di efficientemento delle infrastrutture energetiche volto a migliorare le condizioni ambientali ed a innalzare la competitività dell’apparato produttivo, riconsiderando l’attuale parco centrali con particolare riferimento alla loro alimentazione e localizzazione, anche al fine di superare le diseconomicità nei costi di produzione di energia e consentire il reimpiego di risorse di lavoro derivanti dal processo di riconversione siderurgica. Le parti inoltre si impegnano a favorire forme di acquisto aggregato di energia, ivi compreso un eventuale consorzio di acquisto tra imprese siderurgiche…”.
Una situazione in altri termini almeno confusa.
Di chiaro c’è la situazione finanziaria.
Dall’ultimo rapporto riguardante il trimestre terminato il 30 settembre 2019 si apprende, a proposito della situazione finanziaria e produttiva di JSW Steel Italy (Aferpi), che “…lo stabilimento di produzione di prodotti lunghi laminati con sede in Italia ha prodotto 130.897 tonnellate e venduto 131.710 tonnellate. Ha registrato una perdita dell’EBITDA di 6,9 milioni di euro nel trimestre…”. L’EBITDA è l’acronimo per l’espressione inglese Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization, ovvero il reddito prima del pagamento degli interessi sui debiti, le tasse, il deprezzamento dei beni e gli ammortamenti.
Nel trimestre precedente, quello terminato il 30 giugno 2019, lo stabilimento di Piombino aveva prodotto 154.486 tonnellate, venduto 154.764 tonnellate e registrato una perdita dell’EBITDA di 4,16 milioni di euro.
Sempre secondo JSW, nel trimestre 1 gennaio/30 marzo 2019 lo stabilimento aveva prodotto 127.399 tonnellate e venduto 104.688 tonnellate registrando una perdita sempre dell’EBITDA di 2,97 milioni di euro.
In sostanza nei primi nove mesi del 2019 JSW Steel Italy ha perso 14,03 milioni di euro.
Attività di monitoraggio ex art.63 D.Lgs. 347/2003
Nelle precedente relazioni semestrale sono stato riepilogate le vicende industriali e societarie che hanno portato all’accordo con JSW, acquirente dello stabilimento di Piombino; a partire dal 24 luglio 2018, data di sottoscrizione degli atti con Cevital, è stata accettata da parte dell’acquirente anche l’attività di monitoraggio da parte del MISE, tramite la Procedura, sull’andamento gestionale e strategico per la durata di un biennio.
E’ stato concordato che il monitoraggio si sviluppi con la produzione di relazioni trimestrali elaborate dal gruppo JSW e discusse con la Procedura al fine di approfondire eventuali tematiche relative all’attuazione del Piano Industriale. Tali relazioni saranno poi trasmesse al MISE accompagnate da eventuali commenti. Ad oggi JSW ha presentato cinque relazioni trimestrali (datate 10 ottobre 2018, 24 gennaio 2019 e 30 aprile 2019, 30 agosto 2019 e 11 novembre 2019); le prima tre relazioni sono stata riportate nella precedenti relazione semestrale e le ultime due sono di seguito riassunte.
La relazione del 30 agosto, riferita all’andamento del secondo trimestre 2019, può essere così sintetizzata:
(i) la produzione di 154 mila tonn, è stata inferiore a quanto indicato nel Business Plan in quanto scontava il ritardo nell’attuazione del piano di circa cinque mesi, ritardo non dipendente da JSW ma alla difficile negoziazione con Cevital con conseguente avviamento più lento rispetto a quanto previsto.
(ii) Le vendite sono state in linea con la produzione.
(iii) L’occupazione si attesta a 719 unità equivalenti mensili superiore ai livelli del BP ( 635 FTE).
Nel primo semestre 2019 La debolezza del ciclo economico ha portato ad una diminuzione della produzione siderurgica europea del 2,5% e del 2% di quella italiana, rispetto ai valori del primo semestre 2018. Calante anche l’andamento dei prezzi a livello sia europeo che mondiale. La debolezza della congiuntura si è riflessa sull’andamento economico del secondo trimestre che è rimasto negativo nonostante il piano di riduzione costi in corso di attuazione. Anche la casa madre indiana ha visto ridursi i profitti in maniera rilevante tanto da portare il Jindal a decidere il congelamento dei progetti di investimento e di acquisizione per l’intero gruppo JSW.
E’ comunque proseguita l’attività di analisi e confronto con le società di tecnologia sui diversi progetti di investimento italiani il più avanzato dei quali è l’impianto di indurimento del fungo delle rotaie, per il quale sono state avviate le relative autorizzazioni comunali e regionali. Essenziale per lo sviluppo ingegneristico del forno elettrico, cuore del piano strategico, la definizione del costo dell’energia come indicato nell’accordo di programma e ricordato nella relazione trimestrale in oggetto. Alle attuali condizioni di mercato dell’energia l’investimento non sarebbe finanziabile.
Il piano per essere attuato necessita di un supporto di tutte le Istituzioni coinvolte al fine di mantenere alta la motivazione dell’imprenditore e credibile l’impegno del Governo. Si tenga presente che, oltre al costo di acquisizione, JSW ha garantito finanziamenti bancari per circa 100 milioni di euro per far fronte alle necessità di circolante oltre a concessioni di dilazione nel pagamento dei semiprodotti da parte della casa madre e da parte di trader internazionali partner di JSW.
In data 11 novembre 2019 la Procedura ha ricevuto la relazione riferita all’andamento del terzo trimestre 2019, sintetizzata come segue:
(i) la produzione del trimestre è stata pari a 130,9 mila tonnellate sostanzialmente in linea con il precedente trimestre come sopra indicato. Si riconfermano valori più contenuti rispetto al Business Plan anche per una crisi di mercato più marcata rispetto alle assunzioni di Piano. A partire dal trimestre in corso e per i trimestri successivi la Società si è dato un obiettivo di oltre 70 mila tonn di produzione mensile pari a circa 800 mila tonn/anno, sostanzialmente in linea con il BP;
(ii) le vendite nel trimestre in esame sono state pari a 117,9 mila tonn in calo per la chiusura estiva e per la marcata flessione della domanda;
(iii) i limitati volumi e la discesa dei prezzi di vendita hanno inciso sull’andamento economico del periodo che conferma un EBITDA negativo per i tre mesi, ad eccezione di GSI che risulta in situazione positiva;
(iv) gli approvvigionamenti di semilavorati sono proseguiti con la formazione di stock pari al fabbisogno per una produzione di almeno tre mesi;
(v) dalla data di acquisto (24 luglio 2018) ad oggi “ è evidente l’incremento significativo avviato sia in termini di incremento dei livelli di produzione dei tre treni di laminazione, incluso il riavvio dei due impianti barre e vergella, sia in termini di ripresa delle quote di mercato”
(vi) Per quanto riguarda le risorse umane in Piombino sono stati occupati nel terzo trimestre 623 medi FTE contro i 635 previsti nel BP. Piombino Logistics ha occupato 56 medi FTE ; GSI 43 unità medie.
Gli investimenti sono confermati in ritardo rispetto al BP.
Sono comunque riproposte le previsioni relative a interventi sul treno barre per produzione coils, sul treno vergella e sul laminatoio sfere per aumento di produttività e, soprattutto, sul treno rotaie come più volte indicato nelle relazioni precedenti. Il totale della spesa di investimento in questa prima fase è stimato in oltre 40 milioni di €.
Avanza lo studio per la nuova acciaieria e sono stati avviati incontri tecnici con i fornitori, “in attesa di decisione sui costi energetici da parte del Governo” necessari per lo studio della relativa fattibilità economico- finanziaria.
Sono proseguiti gli incontri con le istituzioni coinvolte nell’accordo di Programma per lo sviluppo del Progetto Piombino in particolare con la Regione Toscana e Invitalia per i finanziamenti pubblici individuati a sostegno del progetto industriale , con l’ Autorità Portuale e di Sistema per le attività sul Porto, con il Comune di Piombino, con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali”
Ammortizzatori sociali
Per quanto concerne gli ammortizzatori sociali, il commissario ricorda che il piano industriale e l’accordo di Programma prevedevano l’utilizzo bilanciato degli stessi per il periodo di realizzazione del BP che, realisticamente, dovrebbe avere un orizzonte di quattro anni. Di seguito la previsione del supporto sociale e dell’occupazione.
1. Dalla cessione a Cevital ad oggi sono usciti per pensionamento e dimissioni 400 unità. Attualmente sono a libro paga 1670 unità nello stabilimento e 152 sul porto per un totale di 1822 persone. Nel prossimo triennio si prevedono uscite per circa 150 persone: rimangano poco meno di 1700 unità.
L’impegno dei primi anni di piano (fino al 2023) è di utilizzare dalle 750 unità alle 1450 a regime (oltre, sempre a regime, l’impiego nel porto di circa 200 operai). Rimarrebbero da collocare 250 unità.
2.Occorre utilizzare gli ammortizzatori disponibili (a legislazione corrente) al fine di accompagnare la società e i lavoratori fino alla completa realizzazione del Piano:
(i) E’ stata siglata il 17 settembre un accordo con la Regione per le politiche attive per un anno (formazione per personale in CIG ) propedeutiche all’accordo con il Ministero del Lavoro per la CIG (per siti di crisi complessa) per il periodo da ottobre 2019 a settembre 2020 per PL e da novembre 2019 ad ottobre 2020 per JSW Piombino.
(ii) nell’autunno 2020 sulla base del rinnovato piano industriale si potrà accedere alla CIG per ristrutturazione per un periodo di 13 mesi.
(iii) al termine del periodo si entra nel quinquennio in cui si può utilizzare la CIG per 24 mesi sempre per ristrutturazione industriale per siti di crisi complessa.
In totale si può contare su quattro anni di ammortizzatori sociali in linea con quanto previsto nell’Accordo di Programma. Nel 2023 la nuova acciaieria si troverebbe in fase di avviamento e dovrebbe assorbire la grande maggioranza degli esuberi.
(Foto di Pino Bertelli)