La 398 ovvero la novella dello stento

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PIOMBINO 26 luglio 2015 — E’ di qualche giorno fa la notizia, com­parsa sul­la stam­pa, che la Regione Toscana ha delib­er­a­to il ridi­men­sion­a­men­to del prog­et­to SAT per l’autostrada Tir­reni­ca, in con­seguen­za del quale non è più pre­vis­to alcun inter­ven­to rel­a­ti­vo alla stra­da 398. Si chi­ude così, al momen­to, una telen­ov­ela che si trasci­na da anni e che ha vis­to annun­ci su annun­ci, risul­tati ogni vol­ta solo spot elet­toral­is­ti­ci.
Risaliamo al 2007, anno dell’epocale accor­do per i fanghi di Bag­no­li, quan­do i sin­daci del­la Val di Cor­nia davano per cer­ta la real­iz­zazione dell’opera (finanzi­a­men­ti, prog­et­ti e tem­pi cer­ti), sub­or­di­na­ta all’operazione.
Annun­cio dopo annun­cio si arri­va al 2012, quan­do la real­iz­zazione del­la 398 viene vin­co­la­ta alla real­iz­zazione del­la autostra­da Tir­reni­ca: anco­ra garanzie certe sui tem­pi, prog­et­ti e cop­er­ture.
Nel 2013, nell’ambito dell’accordo per il por­to, si annun­ciano impeg­ni, già sot­to­scrit­ti, che con­sen­ti­ran­no l’avvio del prog­et­to per la real­iz­zazione del pri­mo lot­to (da Mon­tege­moli al Gag­no), in atte­sa dell’approvazione del CIPE, nonché la con­fer­ma per gli impeg­ni rel­a­tivi al sec­on­do trat­to (quel­lo dal Gag­no al por­to), trat­to per il quale è pre­vis­to già il finanzi­a­men­to da parte di Regione, Sat e gov­er­no.
Niente di tut­to questo: arriv­i­amo all’accordo di pro­gram­ma del 2014, nel quale si sub­or­di­na­va l’approvazione dell’opera (pri­mo trat­to) alla pre­sen­tazione del prog­et­to al CIPE entro luglio del­lo stes­so anno e l’individuazione delle risorse per il sec­on­do trat­to al prog­et­to pre­sen­ta­to da Sat. Ma Sat non ha mai pre­sen­ta­to un prog­et­to defin­i­ti­vo e al CIPE non è mai sta­to pre­sen­ta­to niente.
In sin­te­si, per il sec­on­do trat­to non c’è nem­meno il prog­et­to, che comunque a questo pun­to andrebbe riv­is­to, per il pri­mo, nonos­tante il prog­et­to ci sia, non ci sono i sol­di.
A questo fes­ti­val del­l’an­nun­cio han­no parte­ci­pa­to gov­erni cen­trali, region­ali, locali, par­ti­ti, fun­zionari del­lo Sta­to, tut­ti con grande impeg­no a costru­ire splen­di­di sce­nari per lo svilup­po futuro del nos­tro ter­ri­to­rio; più di un politi­co ci ha fat­to pure car­ri­era. Ora siamo di fronte alla cru­da realtà di un ter­ri­to­rio dove si stan­no investen­do notevoli somme di denaro pub­bli­co che rischi­ano seri­amente di essere van­i­fi­cate dal­la ormai cron­i­ca man­can­za di infra­strut­ture, con pos­si­bili riper­cus­sioni neg­a­tive anche sui piani di rein­dus­tri­al­iz­zazione dei cap­i­tali pri­vati .
A questo pun­to, i cit­ta­di­ni dovreb­bero inter­rog­a­r­si sul­la attendibil­ità di chi ha ammin­is­tra­to ed ammin­is­tra a tut­ti i liv­el­li questo ter­ri­to­rio: per anni si sono date per già real­iz­zate opere di vitale impor­tan­za, spac­cian­do come cer­ti accor­di e cop­er­ture finanziarie inesisten­ti. Annun­ci di svolte epocali e di prog­et­ti faraoni­ci, sis­tem­ati­ca­mente svan­i­ti nel nul­la, atti a nascon­dere una man­can­za di prog­et­tual­ità autono­ma da parte del­la polit­i­ca e di prag­ma­tismo che, anche se di minor impat­to elet­toral­is­ti­co, è sicu­ra­mente più meritev­ole per gli ammin­is­tra­tori accor­ti e più ader­ente agli inter­es­si dei cit­ta­di­ni.

Un’Altra Piom­bi­no

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