La Coop non va in via Flemalle, nonostante tutto

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Luigi Coppola

PIOMBINO 12 otto­bre 2017 — A quan­to sem­bra la Coop rimar­rà in via Gori e non si trasferirà in via Fle­malle. Non entro nel mer­i­to delle ques­tioni azien­dali, ma sen­za dub­bio emerge il fat­to che quel­la nor­ma del rego­la­men­to urban­is­ti­co del 2014, fat­ta ad hoc per la COOP, fu una con­ces­sione pri­va di qual­si­asi cri­te­rio ogget­ti­vo sot­to il pro­fi­lo del­la piani­fi­cazione urban­is­ti­ca. Pri­ma di tut­to veni­vano mes­si dei palet­ti per garan­tire ad un solo sogget­to l’opportunità di fruire di quell’area anco­ra pri­ma che l’avesse acquis­ta­ta, cosa alquan­to anom­ala, sec­on­da cosa emerge l’incapacità di piani­fi­care con adegua­ta con­sapev­olez­za entran­do nel mer­i­to delle ques­tioni. È evi­dente che quel­la zona è tutt’altro che idonea ad accogliere un cen­tro com­mer­ciale di certe dimen­sioni, man­cano le infra­strut­ture adeguate, e per un cer­to tipo di inves­ti­men­to sareb­bero servi­ti trop­pi sol­di in un momen­to par­ti­co­lare del nos­tro ter­ri­to­rio. Intan­to però si è priv­i­le­gia­to un’azienda speci­fi­ca. Qualo­ra vi fos­se sta­to inter­esse da parte di qualche altro sogget­to impren­di­to­ri­ale non ci sarebbe sta­ta per cos­toro nes­suna oppor­tu­nità. Vi era­no poche pos­si­bil­ità che il prog­et­to Coop avesse le gambe lunghe, l’amministrazione comu­nale ci ha cre­du­to come a tan­ti altri che non si sono real­iz­za­ti, investen­do­ci il pro­prio impeg­no politi­co. Per­al­tro più volte le oppo­sizioni con umiltà e volon­tà di dial­o­go ave­vano anche cer­ca­to di dare il loro con­trib­u­to por­tan­do rif­les­sioni ogget­tive, ma arro­gan­te­mente non sono mai state prese in con­sid­er­azione. Si pro­fi­la un altro fal­li­men­to, sem­pre che la deci­sione del­la Coop sia defin­i­ti­va: ovvi­a­mente nes­sun respon­s­abile, ma soprat­tut­to nes­sun mea cul­pa.

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