La crisi di Piombino ha un responsabile, il Pd
PIOMBINO 1 marzo 2018 — Cortesemente rispondiamo all’invito del Camping CIG di porre all’attenzione dei candidati il loro documento sulla vicenda siderurgica locale. Li ringraziamo e ci rendiamo sempre disponibili al dialogo in qualsiasi momento, ma la sottoscrizione di un documento importante, che non condividiamo pienamente, è un impegno che non siamo in grado di assumerci. La posizione delle forze politiche che rappresentiamo è quella da anni espressa nelle varie sedi istituzionali e politiche: siamo convinti che la crisi economica e sociale di Piombino abbia un responsabile che si chiama PD, che ha da sempre puntato strumentalmente e dolosamente ad una monocoltura, oltre a gestire in modo pessimo le prospettive di rilancio della fabbrica, credendo ingenuamente a Cevital solo con l’intento di affrontare le precedenti campagne elettorali. Oggi la nostra città ha bisogno di una tutela economica dei lavoratori ex Lucchini, ma, ancor di più, ha necessità di lavoro e di prospettive.
In questo senso, al di là di una ripresa della produzione dell’acciaio, alla quale diventa sempre più difficile credere, ed ad una soluzione definitiva per tutto il comparto siderurgico, il crocevia per Piombino non può che chiamarsi diversificazione.
Questa dovrà essere attuata in tempi rapidi attraverso incentivi ed attraverso la liberazione degli spazi occupati inutilmente dalla fabbrica.
L’inizio di questo percorso dovrà coincidere con le bonifiche: bonifiche effettive e non solo apparenti, che sfruttino l’opera dei lavoratori ex Lucchini e dell’indotto ed il contributo delle imprese locali.
Francesco Ferrari, “Fratelli d’Italia”
Luigi Coppola e Massimo Aurioso, “Noi con l’Italia-UDC”
Gianluigi Palombi “Forza Italia”
Elena Vizzotto “Lega”