La discarica accoglierà rifiuti pericolosi da fuori zona

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PIOMBINO 14 luglio 2016 — Il 29 Gen­naio 2016 l’A­SIU SpA ha pre­sen­ta­to alla Regione Toscana la doman­da con cui inizia­va il pro­ced­i­men­to di VIA-AIA per l’avvio del­la ”4° vari­ante alle opere di chiusura del­la dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano nel Comune di Piom­bi­no”. Il pro­ced­i­men­to non si è con­clu­so nei 150 giorni pre­visti e si ha notizia che la con­feren­za dei servizi in mer­i­to è ricon­vo­ca­ta per il 25 luglio. A breve la soci­età ASIU SpA met­terà in ven­di­ta le pro­prie azioni e con­fluirà in Rima­te­ria SpA. Da notare che l’as­set­to soci­etario di Rima­te­ria prevede una larga pre­sen­za di cap­i­tale pri­va­to (60%, a fronte del 35% dei Comu­ni di Piom­bi­no, Campiglia e San Vin­cen­zo); anco­ra “in sospe­so” il 5% ex Luc­chi­ni A.S. I Comu­ni di Castag­ne­to Sas­set­ta e Suvere­to restano fuori, in modo che ogget­ti­va­mente s’in­de­bolisce la com­pagine pub­bli­ca. Sen­za dimen­ti­care l’in­combente minac­cia del decre­to Madìa. Sem­bra che fino­ra si siano fat­te avan­ti invece aziende tedesche oper­an­ti nel ciclo delle scorie indus­tri­ali, ma nes­sun impren­di­tore locale, né SEI Toscana, né Sales, nè Afer­pi. La sen­sazione è dunque che, con un tale asset­to soci­etario, Rima­te­ria obbe­dirà a logiche preva­len­te­mente di mer­ca­to e busi­ness, impor­tan­do rifiu­ti — per risanare i 20 mil­ioni di deb­ito Asiu? -, piut­tosto che occu­par­si delle indis­pens­abili boni­fiche del SIN piom­bi­nese (le quali creereb­bero la pre­vista ricadu­ta in ter­mi­ni di posti di lavoro per gli operai del­l’in­dot­to) e del con­nes­so rici­clo di mate­ri­ali.
Tali opere prevede­vano: ampli­a­men­to del vol­ume totale di 400.000 mc, da riem­pire entro il 2018, attra­ver­so sia la soprael­e­vazione del­la dis­car­i­ca che appog­gian­dosi ad una ex dis­car­i­ca Luc­chi­ni. Del­lo spazio pre­vis­to 70.000 mc saran­no ded­i­ca­to ai rifiu­ti peri­colosi, 70.000 mc all’amianto com­pat­to. Il quar­to rin­vio delle opere di chiusura di una dis­car­i­ca che nel prog­et­to iniziale era sta­ta dimen­sion­a­ta a 10 metri di altez­za e che con l’am­pli­a­men­to super­erà i 30 metri è gius­ti­fi­ca­to dal vol­er met­tere i nuovi spazi al servizio delle boni­fiche del­l’area indus­tri­ale di Piom­bi­no e comunque, sostiene l’A­SIU, le mod­i­fiche non cam­bier­an­no l’im­pat­to ambi­en­tale del­la dis­car­i­ca. Alcu­ni cit­ta­di­ni ed asso­ci­azioni han­no ritenu­to queste affer­mazioni non suf­fi­cien­te­mente dimostrate, da qui le nos­tre 11 osser­vazioni invi­ate a suo tem­po alla Regione. Con­trol­lan­do sul sito web del­la Regione Toscana abbi­amo potu­to leg­gere le “Con­trod­e­duzioni” elab­o­rate da ASIU alle osser­vazioni da noi avan­zate. Pre­mes­so che la rispos­ta alle osser­vazioni spet­tano alla Regione, con questo comu­ni­ca­to stam­pa vogliamo ril­e­vare solo alcune delle affer­mazioni con­tenute nelle con­trod­e­duzioni ASIU che ci han­no allar­ma­to.
Nel­la osser­vazione numero 2 sot­to­lin­eava­mo la peri­colosità del­l’amianto com­pat­to (clas­si­fi­ca­to dal­l’Eu­ropa tra i rifiu­ti peri­colosi) e l’im­pat­to neg­a­ti­vo che pote­va avere data la vic­i­nan­za del­la dis­car­i­ca ad abitazioni civili. Asiu fa rifer­i­men­to alle ven­ten­nali “espe­rien­ze dei con­sulen­ti Asiu” per ras­si­cu­rare cir­ca la peri­colosità del­l’amianto com­pat­to. Fac­ciamo ril­e­vare che pro­prio il PRB approva­to nel 2014 dal­la Regione Toscana affer­ma (a pag. 10 del­l’Al­le­ga­to di Piano-4-) tra i cri­teri che escludono la pos­si­bil­ità di istal­lare una dis­car­i­ca come la nos­tra indi­ca:
“26. Aree con pre­sen­za di cen­tri abi­tati, sec­on­do la definizione del vigente codice del­la stra­da, che non pos­sono garan­tire il per­manere di una fas­cia di rispet­to di 500 metri fra il perimetro del cen­tro abi­ta­to e il perimetro dell’impianto;”. Sem­pre nel­la stes­sa pag­i­na, si indi­vid­ua tra i cri­teri penal­iz­zan­ti l’essere in zona a peri­co­lo idrauli­co medio. Ambedue questi aspet­ti neg­a­tivi carat­ter­iz­zano la nos­tra dis­car­i­ca! Anco­ra nel­la stes­sa legge troviamo:“Per le dis­cariche di rifiu­ti peri­colosi e non peri­colosi che accettano rifiu­ti con­te­nen­ti amianto, deve essere ogget­to di speci­fi­co stu­dio, al fine di evitare qual­si­asi pos­si­bile trasporto aereo delle fibre, la dis­tan­za dai cen­tri abi­tati in relazione alla diret­trice dei ven­ti dom­i­nan­ti. Tale diret­trice è sta­bili­ta sul­la base di dati sta­tis­ti­ci sig­ni­fica­tivi del­l’in­tero arco del­l’an­no e rel­a­tivi ad un peri­o­do non infe­ri­ore a 5 anni”. La legge Toscana PRB del 2014 è richia­ma­ta da ASIU SpA solo per le par­ti che gius­ti­f­i­cano il piano ed igno­ra­ta quan­do lo met­tono forte­mente in dub­bio.
Nel­la osser­vazione 6 face­va­mo rifer­i­men­to alle norme indi­cate dal­la Regione Lom­bar­dia in mer­i­to alle pre­scrizioni di sicurez­za da adottare nelle dis­cariche che han­no celle ded­i­cate al cemen­to-amianto per tute­lare l’am­bi­ente e i lavo­ra­tori. Elen­cava­mo alcu­ni accorg­i­men­ti tec­ni­ci ed impiantis­ti­ci che tale legge indi­ca­va e che era­no del tut­to assen­ti nel prog­et­to ASIU. Nel­la con­trod­e­duzione 6 ASIU fa rifer­i­men­to a norme nazion­ali e evi­den­zia che la legge regionale da noi cita­ta è sta­ta abro­ga­ta dal Tar del­la Lom­bar­dia nel Mar­zo 2016, ASIU con­tin­ua affer­man­do che tali norme ed impianti avreb­bero sen­so se si trat­tasse amianto fri­abile. Gio­va ricor­dare che tale legge vara­ta nel 2014 e ripor­ta­ta nel Bol­let­ti­no Uffi­ciale N41, Serie Ordi­nar­ia-Ven­erdì 10 Otto­bre 2014 del­la Regione Lom­bar­dia da pag.28 a pag.30 riguar­da­va:” dis­cariche per rifiu­ti non peri­colosi monori­fi­u­to o con cel­la apposi­ta­mente ed esclu­si­va­mente ded­i­ca­ta ai rifiu­ti cos­ti­tu­iti da mate­ri­ali da costruzione con­te­nen­ti amianto (RCA) lega­to in matrice cemen­tizia o resinoide iden­ti­fi­cati dal CER 170605* sot­to for­ma di las­tre, tubazioni, travi, isolan­ti, guarnizioni e altre forme com­mer­ciali meno fre­quen­ti derivan­ti da mate­ri­ali con­te­nen­ti amianto in matrice com­pat­ta.”. Riguar­da­va quin­di una dis­car­i­ca che intende creare una cel­la per amianto com­pat­to pro­prio come la nostra!!E non è riferi­ta ad amianto fri­abile. Abbi­amo nuo­va­mente una sot­to­va­l­u­tazione del peri­co­lo cos­ti­tu­ito dal­l’amianto anche in for­ma com­pat­ta. Ma quel­lo che ci ha vera­mente sor­pre­so è che si fac­cia rifer­i­men­to ad una sen­ten­za del TAR lom­bar­do per rifi­utare di con­sid­er­are le indi­cazioni con­tenute in una legge fat­ta per garan­tire ambi­ente e lavo­ra­tori e pre­scrive­va i req­ui­si­ti tec­ni­ci min­i­mi. Il TAR ha sta­bil­i­to che non c’è un gen­erale potere regionale di sta­bilire liv­el­li di tutela più ele­vati di quel­li det­tati dal­la nor­ma­ti­va statale. Il ricor­so era sta­to fat­to da una dit­ta che gestisce e costru­isce dis­cariche per rifi­utare le pre­scrizioni che la Regione Lom­bar­dia ave­va indi­ca­to rel­a­ti­va­mente alle carat­ter­is­tiche costrut­tive di una dis­car­i­ca vici­no a Bres­cia. In sostan­za l’am­min­is­tra­tore pub­bli­co (ASIU) che dovrebbe avere inter­esse a tute­lare la salute pub­bli­ca e quel­la dei pro­pri lavo­ra­tori ha scel­to il pun­to di vista del pri­va­to che tende sem­pre a risparmi­are su inves­ti­men­ti che tute­lano la salute dei lavo­ra­tori. Le con­trod­e­duzioni ASIU che non pos­si­amo qui esam­inare per este­so ci las­ciano molto per­p­lessi, la dis­car­i­ca la cui nasci­ta è gius­ti­fi­ca­ta dal­la neces­sità di met­ter­si al servizio delle boni­fiche locali, se dovrà essere riem­pi­ta entro il 2018 sec­on­do il piano pre­sen­ta­to alle banche, accoglierà mate­ri­ali peri­colosi prove­ni­en­ti da fuori zona, come già sta avve­nen­do, ed anche per la sicurez­za ambi­en­tale, dei cit­ta­di­ni e dei lavo­ra­tori ASIU per­man­gono molti dub­bi. Aspet­ti­amo le risposte del­la Regione.

Asso­ci­azioni: Lavoro salute dig­nità, Res­ti­amo umani; Grup­po res­i­den­ti Col­ma­ta

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