La finanza creativa di Asiu accettata dai Comuni
CAMPIGLIA 10 luglio 2017 — Le notizie di stampa apparse in questi giorni sulla gestione di ASIU, ora in liquidazione, sono gravissime e richiedono che si faccia piena luce su quanto accaduto tra il 2012 e il 2017.
Com’è possibile che un’azienda pubblica come Asiu nel 2012 abbia potuto contrarre tre mutui con la Banca Popolare di Vicenza per complessivi due milioni e quattrocentomila euro per opere nella discarica di Ischia di Crociano che poi non realizza nei cinque anni successivi? Dal 2012 i nostri cittadini pagano ammortamenti di mutui per opere che, si presuppone, dovevano migliorare i servizi e l’efficienza della discarica. Se le opere non sono state fatte dove sono finiti quei soldi?
Com’è possibile che, sempre nello stesso periodo, Asiu abbia deciso di acquistare 68mila euro di azioni della stessa Banca Popolare di Vicenza, saliti poi a 131mila euro nel 2014, senza che di tutto questo vi sia stata la minima informazione nei consigli comunali che hanno funzione d’indirizzo e controllo sulle aziende partecipate? Asiu era nata per occuparsi dei rifiuti urbani, non certo per acquisire partecipazione azionarie nelle banche, né, tantomeno, per fare operazione di speculazione finanziaria.
Siamo di fronte a decisioni di enorme gravità che denotano l’uso disinvolto e sconclusionato di denaro pubblico, per finalità che nulla hanno a che vedere con la missione che i cittadini, tramite i Comuni, avevano affidato alla loro azienda di igiene urbana. È per questo che la gestione delle aziende pubbliche viene ormai colpevolmente e illegalmente sottratta al controllo dei consigli comunali.
Nel caso specifico la situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che la Banca Popolare di Vicenza è tra quelle che la Banca Centrale Europea ha dichiarato “in fallimento o in probabile fallimento” con l’effetto di veder azzerato il valore delle sue azioni. È per questo che nel 2016 la società Asiu (ora in stato di liquidazione) ha dovuto prendere atto che quelle azioni non valevano più nulla, portandole tra le perdite.
Dunque un triplo disastro: sono stati accesi mutui per due milioni e quattrocentomila euro per opere pubbliche mai fatte, sono state acquistate azioni della stessa banca che ha concesso il mutuo per oltre 131mila euro, è stato infine azzerato il loro valore a causa del fallimento della banca.
Attendiamo risposte, prima di tutto dai sindaci che hanno approvato i bilanci di Asiu dal 2012 ad oggi. Se non lo faranno in modo chiarissimo e trasparente aggiungeranno sfiducia, già altissima, nella politica e nelle istituzioni che amministrano.
Comune dei Cittadini