La fine annunciata di un Paradigma
PIOMBINO 20 aprile 2014 — Invece di rincorrere aquiloni, la domanda che dovremmo porci è la seguente: perché abbiamo permesso che le acciaierie di Piombino, fiore all’occhiello di un memorabile passato, diventassero un ammasso di rottame con il quale non era più possibile produrre acciaio competitivo? Perché abbiamo permesso che Lucchini e i russi spolpassero questo stabilimento senza mai ristrutturare gli impianti per una produzione più moderna, investendo anche quando le risorse c’erano, vedi ricapitalizzazioni ecc.? Perché si è avuto paura di lottare a pancia piena, quando i sacrifici potevano essere pilotati e minori, e gli ammortizzatori sociali con le dovute rotazioni, avrebbero potuto consentire la crescita di uno stabilimento che oggi avrebbe potuto dare i suoi frutti in termini di efficienza e di qualità ? Forse si poteva far sentire la propria voce ai padroni di turno, nello stesso modo con cui oggi qualcuno si rivolge al Governo Nazionale. Purtroppo tutto ciò non è avvenuto, e oggi ne paghiamo le amare conseguenze, siamo costretti a rincorrere arabi spregiudicati e a sottoscrivere accordi di programma fatti in fretta e furia, perché quello che avremmo potuto fare in venti anni di crisi annunciata, non potremo farlo certamente in pochi mesi.Con questo però non deve passare l’idea che da Piombino si debba fuggire perché non esiste più un futuro. Se la classe dirigente del passato non ha saputo cogliere i messaggi che pervenivano dal mondo dell’impresa, non è detto che la prossima debba fare altrettanto. Se sapremo governare le opportunità che ci pervengo dal nostro stato di aree industriali di crisi complessa, in pochi anni potremo cominciare a vederne i frutti. Perché ciò avvenga però è necessario che gli accordi di programma prima, e quelli di pianificazione poi, siano fatti da nuovi soggetti politici sui tavoli giusti e con i giusti scenari, dove l’intero territorio e l’intera imprenditoria, presente e futura, sia considerata nel suo insieme.
Riccardo Gelichi, Portavoce della Lista Civica Ascolta Piombino