La gestione dei rifiuti è sempre più preoccupante
PIOMBINO 15 dicembre 2017 — Sembra che RiMateria, insieme a Rea Impianti di Rosignano, sia finita nel mirino degli inquirenti che dal 2015 stanno indagando su un traffico di rifiuti illeciti. Oltre 200 mila tonnellate di rifiuti provenienti da varie regioni, tra cui speciali e pericolosi, certificati falsamente come ‘puliti’ e spediti in discarica, arresti domiciliari e misure interdittive a carico di imprenditori, funzionari e collaboratori accusati a vario titolo di associazione a delinquere, traffico di rifiuti e truffa alla Regione Toscana. Nelle intercettazione emergono particolari inquietanti: uno degli indagati, parlando di una discarica vicino a una scuola, ha infatti detto: “Ci mancavano i bambini che vanno all’ospedale, che muoiano”. Tra le risate degli altri presenti. I rifiuti smaltiti abusivamente nelle due discariche toscane, tra il 2015 e il 2016 sono pericolosi e speciali ( vernici, oli per motori, stracci imbevuti di sostanze tossiche, toner per stampanti e chissà cos’altro) triturati e mescolati a rifiuti ordinari, così da eludere gran parte dell’ecotassa dovuta per lo smaltimento. Ci auguriamo che RiMateria risulti estranea alla vicenda e che non un grammo di questi rifiuti sia finito nelle nostre discariche. Ma ci troviamo comunque di fronte a una situazione estremamente grave e preoccupante. Siamo di recente venuti a conoscenza di una diffida della Regione Toscana alla società RiMateria per una gestione della discarica non conforme alle normative e alle prescrizioni autorizzative; nella diffida, la Regione muove alla società accuse pesanti e cicostanziate:
- inadeguati controlli analitici sulla composizione dei rifiuti, mancanza di un’area attrezzata per ospitare la quarantena dei rifiuti sottoposti a verifica analitica,
- mancato invio della documentazione necessaria per la verifica del corretto funzionamento della discarica. mancata aspirazione del biogas prodotto, con conseguente emissione incontrollata in atmosfera, mancata regimazione delle acque meteoriche, con conseguente infiltrazione di tali acque nei rifiuti e conseguente mancata minimizzazione della produzione di percolato.
A queste si aggiungono altre osservazioni, sulla base delle quali la Regione toscana ha diffidato RiMateria “ad attuare tutti gli interventi necessari a ricondurre la gestione della discarica nel rispetto delle prescrizioni dettate dalle normative” e ha ordinato “l’attivazione immediata, non oltre il termine massimo di 30 giorni dalla data di adozione dell’atto (29.11.2017) , di tutte le azioni necessarie a eliminare le inosservanze”.
Già avevamo presentato per il prossimo consiglio comunale un ordine del giorno in cui si chiedeva al Sindaco di
- attivarsi presso ARPAT al fine di una verifica immediata circa lo stato delle acque e dell’aria, come chiesto dalla Regione, e di intervenire presso la società RiMateria per il rispetto delle prescrizioni, nei tempi e nei modi stabiliti. Alla luce delle notizie apparse circa le indagini sui traffici illeciti di rifiuti pericolosi, questa diffida assume un significato ancora più preoccupante. Da tempo la nostra lista pone domande sulla sicurezza della discarica, sul tipo di rifiuti che vi afferiscono, sui controlli e sulla situazione degli impianti, che sembra ormai chiaro non essere a norma: nella consapevolezza che il delicato e lucrativo mercato dei rifiuti apre pericolosi spazi per infiltrazioni di vario tipo.
Tutto ciò nasce dalla fallimentare gestione di Asiu che ha lasciato una voragine debitoria, che i Comuni conoscevano, ma ma che facevano finta di non vedere e di cui nessuno sembra dover rispondere. Una voragine che oggi paghiamo con l’arrivo di rifiuti da ogni dove, con una discarica che si è innalzata oltre misura e che sembra non immune da rischi di inquinamento delle falde e dell’aria. Un disastro finanziario, come l’ha definito lo stesso presidente di RiMateria, per riparare al quale tutta la zona di Colmata si sta trasformando in una grande discarica, perché non è vero che si stanno bonificando terreni, si stanno semplicemente allargando i volumi delle discariche , riempiendole con rifiuti provenienti da fuori senza toccare un solo grammo del SIN.
*Carla Bezzini è consigliere comunale di Un’Altra Piombino