La Giunta di Campiglia insofferente ad ogni idea
CAMPIGLIA 22 febbraio 2016 — La Giunta di Campiglia si conferma insofferente non solo alla critiche, ma anche alle idee che coincidono con le proprie, quando sono altri a sostenerle. È quello che sta accadendo con il Comitato per Campiglia, un’associazione di cittadini che da anni si occupa della tutela e della valorizzazione del centro storico, che lo vorrebbe più vivo e più attrattivo di com’è oggi. Un’amministrazione che ha davvero a cuore le sorti del centro storico dovrebbe gioire per l’interesse e l’impegno dimostrato da questi cittadini. Quando l’amministrazione ha deciso di dar vita ad un «percorso partecipativo» per rivitalizzare il centro storico il Comitato è stato tra i primi ad apprezzare l’iniziativa e a partecipare attivamente ai lavori, formulando tantissime proposte e rendendole pubbliche, come è del tutto naturale che sia. Tra queste ce ne sono molte volte ad agevolare economicamente chi vive o investe nel centro storico. L’amministrazione dice che questo già lo sta facendo e per questo bolla come « scriteriate » le proposte avanzate dal Comitato. C’è qualcosa che non va. Se le proposte sono coincidenti non ci sarebbe niente da recriminare; se sono diverse (come è probabile che sia) si risponda nel merito. Questa è democrazia e trasparenza.
La realtà è che il Comitato per Campiglia ha un torto : quello di non essere stato d’accordo con l’amministrazione su tante delle scelte che ha compiuto nel 2010 con il Regolamento urbanistico ormai in scadenza. Tra queste la decisione di far costruire 50 nuove villette di residenze turistiche a ridosso della Rocca di Campiglia, la previsione di un nuovo albergo di 60 posti letto fuori dal centro storico in netto contrasto con l’ipotesi dell’albergo diffuso nel centro storico (cosa che sta accadendo in molte amministrazione più avvedute), la costruzione di altre abitazioni nel paese nuovo a detrimento del riuso del centro storico. Sono tutte scelte che vanno contro ogni logica di rivitalizzazione del centro storico. Essendo sbagliate non solo dal punto di vista urbanistico, ma anche rispetto alla domanda di mercato, nessuna di queste scelte ha trovato attuazione nel quinquennio in cui dovevano essere attuate.
Più che scagliarsi verso il Comitato per Campiglia, la Giunta e la maggioranza dovrebbero interrogarsi dunque sulle scelte che hanno fatto in passato. La trasparenza e la partecipazione sono anche questo: ammettere i propri errori e rispettare chi ha opinioni diverse, tanto più quando le proprie sono palesemente fallite.
Comune dei Cittadini