La lunga strada della riconversione di Piombino

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PIOMBINO 26 feb­braio 2014 -La Giun­ta regionale Toscana ha approva­to il 24 feb­braio la boz­za di prog­et­to di ricon­ver­sione e riqual­i­fi­cazione indus­tri­ale (Prri) del Polo indus­tri­ale di Piom­bi­no in attuazione delle norme che regolano gli inter­ven­ti nelle aree di crisi (per leg­gere clic­ca qui).  Si trat­ta in realtà di un “Dossier Area di Crisi Com­p­lessa” che rap­p­re­sen­ta un doc­u­men­to di base pre­dis­pos­to a cura dal­la Regione Toscana per ogni area di crisi com­p­lessa riconosci­u­ta, e dunque anche per Piom­bi­no,  per la quale deve essere pre­dis­pos­to il Prri, ma con­tinuiamo pure a chia­mar­lo boz­za di prog­et­to.
La boz­za di prog­et­to, che non ha finanzi­a­men­ti tan­t’è che la stes­sa Regione pre­cisa che non com­por­ta oneri a suo cari­co, indi­ca 5 linee di azione pri­or­i­tarie:
1. lin­ea di azione per sostenere la qual­i­fi­cazione del ruo­lo di Piom­bi­no nel quadro strate­gi­co delle politiche indus­tri­ali nazion­ali e comu­ni­tarie sul­la siderur­gia come base di rifer­i­men­to per real­iz­zare le azioni nec­es­sarie per qual­i­fi­care e raf­forzare la com­pet­i­tiv­ità di sis­tema per le aziende siderur­giche inse­di­ate; in questo ambito seguire gli esi­ti di ven­di­ta e degli inves­ti­men­ti negli sta­bil­i­men­ti Luc­chi­ni e cer­care rac­cor­di ed inter­azioni per favorirne i van­tag­gi local­iz­za­tivi che le attiv­ità indus­tri­ali che ver­ran­no por­tate avan­ti richieder­an­no;
2. lin­ea di azione per favorire pro­ces­si di sosteg­no alle aziende del­l’in­dot­to siderur­gi­co ed inte­grazione con nuove fil­iere con par­ti­co­lare atten­zione a quel­la delle demolizioni navali;
3. lin­ea di azione per favorire la diver­si­fi­cazione pro­dut­ti­va man­i­fat­turi­era nel ter­ri­to­rio sia sfrut­tan­do le com­pe­ten­ze pre­sen­ti che svilup­pan­done di nuove e sia soste­nen­do la for­mazione di pro­ces­si di “dis­tret­tual­iz­zazione” tra imp­rese di sub-for­ni­tu­ra;
4. lin­ea di azione per favorire la diver­si­fi­cazione pro­dut­ti­va nel terziario con par­ti­co­lare atten­zione a sostenere lo svilup­po di attiv­ità di servizi e del­l’in­dus­tria tur­is­ti­ca;
5. lin­ea di azione per sostenere dei miglio­ra­men­ti a liv­el­lo di sis­tema locale; è una lin­ea di azione trasver­sale che inte­gra com­po­nen­ti, attiv­ità, inizia­tive che pos­sono portare ben­efi­cio alla real­iz­zazione delle 4 linee prece­den­ti.
Le azioni sono per­al­tro legate a fat­ti del tut­to da avvenire, che pos­sono cam­biare rad­i­cal­mente ogni prospet­ti­va di attuazione, come la deci­sione finale sul­la ven­di­ta del­la Luc­chi­ni o la pro­mozione e cos­ti­tuzione di un polo di spe­cial­iz­zazione per la rot­ta­mazione delle navi al quale si dice fun­zionale per sosten­erne lo start­up o lo sman­tel­la­men­to del­la nave Con­cor­dia. Ma anche a fat­ti  come la bonifi­ca delle aree indus­tri­ali alla quale è ded­i­ca­ta poca atten­zione e che, al con­trario, cos­ti­tu­isce pre­sup­pos­to essen­ziale per l’attuazione del pro­gram­ma, o il futuro del­la cen­trale Enel di Tor del Sale. Non risolto nem­meno il prob­le­ma dei lim­i­ti geografi­ci del­l’area di crisi: solo Piom­bi­no o tut­ta la Val di Cor­nia?
La boz­za sarà invi­a­ta al Grup­po di coor­di­na­men­to e con­trol­lo già indi­vid­u­a­to che, entro trenta giorni dal rice­vi­men­to del­la pro­pos­ta di Prri, pre­via even­tuale richi­es­ta di inte­grazioni o mod­i­fiche, autor­izzerà Invi­talia ad avviare la sec­on­da fase di definizione del prog­et­to. Nel ter­mine mas­si­mo di cinque mesi dal­la data di autor­iz­zazione sarà avvi­a­ta da Invi­talia la sec­on­da fase di definizione del Prri con la pro­mozione e l’in­di­vid­u­azione delle pro­poste di inves­ti­men­to. Le pro­poste di inves­ti­men­to saran­no indi­vid­u­ate anche attra­ver­so una pro­ce­du­ra di evi­den­za pub­bli­ca. Cias­cu­na pro­pos­ta di inves­ti­men­to, vin­colante e con­dizion­a­ta esclu­si­va­mente alla real­iz­zazione del Prog­et­to di ricon­ver­sione e riqual­i­fi­cazione indus­tri­ale, dovrà fornire l’indi­cazione dei tem­pi e dei costi di real­iz­zazione, dei ben­efi­ci atte­si e delle ipote­si di cop­er­tu­ra finanziaria.
Entro trenta giorni dal­la con­clu­sione del­la sec­on­da fase Invi­talia trasmet­terà il Prri al Grup­po di coor­di­na­men­to e con­trol­lo per l’e­spres­sione del pro­prio parere e solo dopo ciò si potrà stip­u­lare in accor­do di pro­gram­ma che ren­derà il Prog­et­to esec­u­ti­vo.
Siamo dunque all’inizio di un per­cor­so non breve i cui con­tenu­ti sono non chiari.
Chi comunque sem­bra asso­lu­ta­mente esclu­so e non cer­to per volon­tà leg­isla­ti­va sono i Con­sigli comu­nali del­la zona che sem­bra­no ormai diven­tati un’ap­pen­dice dimen­ti­ca­ta persi­no nel­l’u­ni­co com­pi­to che real­mente han­no e cioè quel­lo del­la pro­gram­mazione del ter­ri­to­rio.

 

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