La maggioranza che non vuole discutere delle cave

· Inserito in Lettere
pervenuta in redazione

CAMPIGLIA 14 aprile 2014 — La mag­gio­ran­za ha respin­to l’ordine del giorno del Comune dei Cit­ta­di­ni che esprime­va la con­tra­ri­età al piano provin­ciale delle attiv­ità estrat­tive. Un piano che igno­ra le sca­den­ze sta­bilite dal Comune in tut­ti i suoi atti di pro­gram­mazione, igno­ra che si dove­va prevedere la riduzione delle escav­azioni di iner­ti di cava per favorire il recu­pero e il riu­so dei rifiu­ti indus­tri­ali, igno­ra le sca­den­ze sta­bilite nelle autor­iz­zazioni comu­nali, prevede che nei prossi­mi 10 anni si pos­sano scav­are altri 10,6 mil­ioni di mc. dalle cave di Monte Calvi e Monte Vale­rio con­tro i 6,4 del decen­nio pas­sato, can­di­da Campiglia a diventare il dis­tret­to regionale delle attiv­ità estrat­tive.
Il Pdl al com­ple­to era assente al voto sul nos­tro ordine del giorno, con­fer­man­do che sulle cave la posizione locale di quel par­ti­to è sem­pre sta­ta iden­ti­ca a quel­la del­la mag­gio­ran­za.
In tut­to questo non c’è niente di nuo­vo. Sulle cave la mag­gio­ran­za dice e promette da anni cose ai suoi elet­tori che rego­lar­mente dis­at­tende. Giu­dicher­an­no loro un com­por­ta­men­to che rasen­ta ormai la bef­fa.
Quel­lo che scon­cer­ta è che han­no moti­va­to il voto con­trario dicen­do che pri­ma di esprimere una posizione si sarebbe dovu­to dis­cutere per­ché le cave sono un prob­le­ma com­p­lesso. In cinque anni il grup­po del Comune dei Cit­ta­di­ni ha pro­pos­to quat­tro ordi­ni del giorno che pro­ponevano esat­ta­mente questo, tut­ti votati da PD e alleati e tut­ti dis­at­te­si. L’ultimo, del 23 novem­bre 2013, chiede­va di con­vo­care un con­siglio comu­nale urgente pri­ma che la Provin­cia adot­tasse il piano. Fu approva­to ma come tut­ti gli altri è sta­to dis­at­te­so e a gen­naio 2014 la Provin­cia ha adot­ta­to il Piano per le attiv­ità estrat­tive. E’ un atteggia­men­to che non esi­ti­amo a dire ver­gog­noso.
Anco­ra più ver­gog­noso è il fat­to che s’invochi la tutela dei lavo­ra­tori per negare la dis­cus­sione. Noi, più del­la mag­gio­ran­za, abbi­amo a cuore le sor­ti dei lavo­ra­tori delle cave e sap­pi­amo che bisogna agire in tem­po per creare alter­na­tive cred­i­bili. Sap­pi­amo anche che recu­per­are riusare rifiu­ti può creare occu­pazione più delle cave. Sap­pi­amo che la pro­gres­si­va dis­mis­sione delle cave può con­sen­tire di creare nuo­va occu­pazione in altre attiv­ità come il tur­is­mo, i parchi, le energie rin­nov­abili. Sap­pi­amo che il set­tore estrat­ti­vo, come altri set­tori dell’economia del sec­o­lo scor­so, sono des­ti­nati ad una pro­gres­si­va riduzione e che si deve pen­sare in tem­po alle alter­na­tive.
La mag­gio­ran­za campigliese ha invece scel­to di non par­lare di cave, las­cian­do ad altri di decidere cose opposte a quelle che ha promes­so. Da questi com­por­ta­men­ti si capisce per­ché aumen­ta la sfidu­cia dei cit­ta­di­ni ver­so la polit­i­ca vis­to che le promesse e i pro­gram­mi sono car­ta strac­cia. A decidere sono gli inter­es­si for­ti e non il voto popo­lare.

 Comune dei Cit­ta­di­ni

 

Commenta il post