La mancata spiaggia non c’entra col deficit
PIOMBINO 14 giugno 2016 — Il 31 maggio il MoVimento5Stelle di Piombino sollevò per primo il problema della prevista variante a residenze private del 40% della Residenza Turistico Alberghiera (RTA) di Poggio all’ Agnello con un articolo intitolato “Poggio all’Agnello: varianti ad aziendam”.
Da allora i lettori di Stile libero hanno potuto seguire l’evolversi della vicenda ed hanno potuto notare che da parte dei proponenti la variante si è dato per scontato il nesso, almeno parziale, tra mancata concessione della spiaggia a Baratti e deficit di bilancio della RTA. Con l’articolo che pubblichiamo di seguito il MoVimento5Stelle, dopo aver esaminato i bilanci della Immobiliare Milanese fino al 2014, torna sull’argomento contestando questo nesso.
Alla fine tutti i nodi vengono al pettine. Il Comune di Piombino è uscito vincitore dal ricorso al TAR in cui era stato coinvolto dall’Immobiliare Milanese 2006 S. In questa vicenda a colpire sono le tempistiche con le quali si sono succedute le varie fasi. Sono passati appena sei giorni dal Consiglio Comunale nel quale è stato approvato, con i soli voti del PD, l’iter che porterà alla trasformazione del 40% della struttura di Poggio all’Agnello da RTA a residenziale. Durante la discussione abbiamo provato a far comprendere, come risulta evidente dalla lettura dei bilanci (forniti solamente fino al 2014), che questa evoluzione dei fatti era ampiamente prevedibile. L’Immobiliare Milanese, nonostante la presenza di soggetti “finanziariamente solidi” nella compagine societaria, ha realizzato l’opera di recupero della struttura quasi interamente attraverso finanziamento bancario. Nel 2011 l’azienda iscriveva a bilancio € 35.273.237 di debiti verso le banche che, negli anni successivi, hanno generato mediamente 1 milione di euro di oneri finanziari all’anno e, nonostante l’ottimo fatturato (€ 2.092.154 in aumento), hanno inevitabilmente mantenuto la società in perdita strutturale. Il tutto per una società con € 100.000 di capitale sociale interamente versato ed un patrimonio netto di € 822.288 che, tradotto, significa bassissimo rischio per i soci. Tutto questo lascia legittimamente pensare che, da parte della proprietà, non ci fosse tutta questa voglia di avventurarsi nel mercato della ricettività, altrimenti sarebbe stato logico, in una politica di lungo termine, limitare gli oneri finanziari attraverso l’utilizzo di almeno una sensibile parte di capitali propri. Se invece l’obiettivo finale fosse stato quello di realizzare una plusvalenza rivendendo la struttura, allora dovremmo parlare di un operazione ottimamente condotta. Peccato che gli strumenti urbanistici individuavano per la zona un interesse generale di altro tipo, ovvero lo sviluppo turistico e non certamente la disastrosa politica delle seconde case, che l’amministrazione dovrebbe invece contrastare. Inutile adesso ripercorrere la vicenda relativa alla concessione mai ottenuta che ha spinto l’Immobiliare Milanese a ricorrere al Tar, ma ci preme sottolineare lo strano mutamento di atteggiamento dell’amministrazione comunale nei confronti del ricorso. Il Comune si è sempre detto solido nella propria posizione, in quanto l’Immobiliare Milanese, non avendo partecipato alla gara per la riperimetrazione delle 2 concessioni esistenti, avrebbe certificato il proprio disinteresse vanificando il ricorso; salvo poi firmare una nuova convenzione dove stipulava la rinuncia da parte del ricorrente a dare attuazione alla sentenza in caso di vittoria (art. 6). La sentenza del TAR infatti, riprende nelle motivazioni la linea inizialmente espressa dall’amministrazione comunale, certificando di fatto la mancanza di corrispondenza fra la mancata concessione e le perdite di bilancio aziendali. Tutto è andato come previsto, resta solo da stabilire da chi. L’unica cosa che è chiara è che lo sviluppo del turismo in quell’area, previsto dal Piano Strutturale e dal Regolamento Urbanistico, è andato a farsi benedire, alla faccia del nostro territorio che cerca nel turismo una diversificazione economica da tanti anni attesa.
MoVimento 5 Stelle Piombino