La medicina e il rispetto dei loro retaggi culturali

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Stefania Zucchelli

PIOMBINO 16 giug­no 2013 — Ormai da molti anni sono pre­sen­ti nel­la nos­tra realtà san­i­taria, in Italia, in Toscana e in Val di Cor­nia, diverse etnie, ma l’accoglienza, soprat­tut­to per quan­to riguar­da la don­na straniera che neces­si­ta del con­trol­lo san­i­tario, si deve con­frontare, in alcu­ni casi, con retag­gi cul­tur­ali non facil­mente super­abili. Pen­so alla pre­sen­za di oper­a­tori di ses­so maschile, alla non com­pren­sione del­la lin­gua ital­iana uni­ta alla dif­fi­coltà di fre­quentare cor­si di inseg­na­men­to ded­i­cati. Tale situ­azione obbli­ga ad avere pre­sente un ter­zo inter­locu­tore: un famil­iare, un medi­a­tore culturale…..Spesso per la del­i­catez­za delle infor­mazioni san­i­tarie uni­ta alla ris­er­vatez­za del­la per­sone è il mar­i­to che, nel­la mag­gio­ran­za dei casi, svolge il doppio ruo­lo di “inter­prete e tradut­tore” delle domande che ven­gono poste. Allo sta­to attuale, per facil­itare l’accesso ai servizi san­i­tari offer­ti viene uti­liz­za­ta anche in val di Cor­nia una sor­ta di “gui­da” infor­ma­ti­va tradot­ta in varie lingue e sono sta­ti cer­cati medi­a­tori cul­tur­ali per com­pren­dere al meglio le richi­este . Da quan­to rifer­i­to , l’atteggiamento nei con­fron­ti del repar­to ma anche più in gen­erale, nei con­fron­ti dell’intera strut­tura ospedaliera è comunque di grande fidu­cia e sicurez­za.
L’accesso alle strut­ture pub­bliche, pur non esisten­do attual­mente un ambu­la­to­rio ded­i­ca­to a straniere, è comunque atten­to alle esi­gen­ze man­i­fes­tate, come del resto nei con­fron­ti dell’utenza in gen­erale
In realtà non è cam­bi­a­to molto l’at­teggia­men­to degli oper­a­tori nel pro­porre un mod­el­lo san­i­tario e questo si può inter­pretare o come lim­ite (osta­coli anche cul­tur­ali), o come il mas­si­mo pos­si­bile nel­la attuale situ­azione (anche eco­nom­i­ca). D’altra parte se con­fron­ti­amo i dati nazion­ali e region­ali l’assistenza san­i­taria in Toscana è in buona posizione e così in par­ti­co­lare l’attenzione alle varie neces­sità ver­so le donne straniere (per­cor­so nasci­ta, scelte chirur­giche), è forte. D’al­tra parte da tem­po ormai la Regione Toscana ha appli­ca­to un’assistenza san­i­taria totale per le fasce più deboli.

 Stranieri nati

 Percentuale IVG

 IVG 2009-2011

Ospe 2000

Ospe 2005

Ospe 2011

 (Foto di Pino Bertel­li)

 

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